< Per un pugno di barbari di  Marco Cappelli (Solferino)

Qui di seguito le recensioni di PerUnPugnoDiBarbari raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La storia è presentata in modo interessante, riesce non solo a far conoscere ma principalmente a far comprendere al lettore i meccanismi della storia vissuta nell’Antica Roma.

Francesca Mucciaccio

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Cappelli riesce a fare una cosa straordinaria: trasformare un saggio in un romanzo avvincente.
Ed è stupefacente rendersi conto di come la storia del presente sia figlia di quella passata.
Scrive benissimo e ti ritrovi a divorare pagine intere in tutti i luoghi possibili e immaginabili per sapere come va a finire.
Ottime le referenze storiografiche, padroneggia la materia in maniera approfondita riuscendo a spiegare con precisione le cause che hanno portato alla crisi dell Impero Romano senza la prolissità di un testo scolastico. Magari facessero studiare ai ragazzi questi testi, sarebbero molto più preparati e motivati.
Non conoscevo l’autore e credo proprio che andrò ad ascoltare i suoi podcast.

Chiara Boccardo

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Per quanto documentato e preciso nelle spiegazioni storiche l’ho trovata una lettura faticosa e poco appassionante.

Alessia Piccolin

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Argomento impegnativo e non incline ai miei interessi eppure la scrittura e lo stile sono piacevoli, avvincenti e coinvolgenti. La chiosa è il riferimento ad Esopo con la morale esplicita del libro è piacevolmente " popolare" ossia adatta a un pubblico vasto e non esclusivamente settoriale. Partiamo dal passato per comprendere il presente, la storia dell’Italia oggi anche se come scrive l’autore stesso " la storia non è sempre maestra di vita", eppure cerca di offrire un messaggio di speranza. Un’attenta disanima per offrire i mezzi per emulare l’impero romano e cercare di superare la crisi che viviamo. L’idea di guardare al passato come fonte di ispirazione per affrontare il presente non è una formula originale, seppur l’analisi è condotta in maniera elegante e piacevole.Non ho molto apprezzato i disegni nel testo, forse un tentativo di rendere il libro piì semplice e adatto a tutti ma a mio avviso le parole e il linguaggio colloquiale utilizzato erano sufficienti. Per quanto riguarda la citazione della rana nella pentola, ma siamo sicuri che Chomsky non c’entri nulla? In genere è a lui che si attribuisce questa metafora

Anna Di felice

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Mi è piaciuto, la scrittura e la narrazione sono riusciti a coinvolgermi come fosse un romanzo. La *storia*, intesa come spiegazione dei fatti è protagonista, ma non e didascalica, non annoia, anzi, cattura e incuriosisce. Ben scritto, fluido,piacevole e allo stesso tempo molto interessante.

Laura Cappellari

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Mi ha molto colpito perché, come accade spesso quando si affrontano saggi storici, si capisce che l’Uomo ripercorre puntualmente le stesse tappe (o comunque vive situazioni molto simili: l’inflazione, le lotte di potere, le guerre...) e purtroppo gli stessi errori. Sicuramente è un testo che invoglia ad approfondire la Storia. Forse l’Autore avrebbe potuto condensare alcune parti, in modo da renderlo meno voluminoso, ma senz’altro merita il passaggio del turno, in quanto scritto in maniera decisamente approfondita e chiara.

Antonio Menghini

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complicato, merita una rilettura

Antonio Marchizza

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Odio i libri di storia, motivo per il quale l’ho trovato molto noioso e difficile da leggere.

Roberta Licci

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Magnifico libro, sembra di vedere film.
La storia raccontata come piacerebbe agli studenti, molto interessante il continuo parallelismo con l’attualità, non per niente la storia si ripete ciclicamente. Quando c’é stata la parte che riguardava York ho ripensato a quanto sia bella quella città e quanto siano verdi i territori attraversati dal Vallo di Adriano.
Libro che mi piacerebbe avere, quanto il primo, scegliere é sempre doloroso.

Luciana Sidari abito a Mira Riviera del Brenta