< Polo Artico di  Emanuele Franz (Audax)

Qui di seguito le recensioni di PoloArtico raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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POLO ARTICO. LA VERITA’ DEL GHIACCIO. Diario del filosofo più a nord del mondo
Se non fossi già appassionata di Grande Nord, lo sarei diventata con questa lettura.
Ho trovato emozionante il tributo sentito che fa all’inizio, ai grandi esploratori del passato. Gli bastano poche frasi per raccontare le loro imprese, recuperandone il valore universale. Poi scalpita, tocca a lui partire. Il cuore del testo è la sua esperienza alle Svalbard raccontata con un entusiasmo che riesce a trasmettere, con uno stile conciso e preciso. Le sue emozioni e riflessioni filosofiche hanno il sapore delle nuove scoperte. L’ambiente è vissuto come occasione di ricerca interiore e da lettrice, ho sentito di fare un pezzo di strada insieme. Le osservazioni su cambiamenti climatici e disastri ambientali sono inserite in un discorso completo, una storia di effetti a catena, uno sguardo più vasto. I dati vengono abbandonati in favore della storia che lega l’ambiente ai suoi abitanti. Una lettura d’effetto. Un’avventura nella metafisica del territorio, tra simboli e misticismo che si fanno esperienza viva e fanno venire voglia di partire. Subito.

Alessandra Cristini

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Interessante lettura per chi si interessa di esplorazione che può sicuramente ritrovarsi nelle parole dell’autore per il quale il nord non è l’unico confine. Ci sono anche diverse riflessioni filosofiche e sui cambiamenti climatici, miti e spedizioni storiche.

Federica Pesapane

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Il saggio "Polo Artico. La verità del ghiaccio" di Emanuele Franz è scritto in maniera chiara e fluida.
Il testo nella sua brevità affronta un macro argomento sia per la sua reale estensione fisica, sia perché nell’immaginario comune da sempre è associato ad un’idea di imponenza e di forza naturale infinita: il Polo artico. Scritto con un stile romanzato il saggio affascina e rapisce l’attenzione del lettore che difficilmente sceglie di non leggerlo in un sol fiato.

Antonietta Infantino

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Per me parole buttate al vento da uno pseudo-filosofo pretenzioso.
Mi dispiace che l’orso polare delle isole Svalbard non abbia compiuto il suo dovere tanto temuto dall’autore (mangiare l’uomo): mi avrebbe risparmiato questa fatica.

Elisabetta Gaudiosi

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Polo Artico ha la capacità di farti viaggiare nell’artico, nel nord geografico del mondo, ma anche nei posti reconditi del tuo io.
Ti accompagna per mano in un viaggio che ognuno di noi dovrebbe compiere e ripetere spesso. La scrittura è fluida, ma adeguata all’intensità del viaggio.

Vincenzo Catrambone

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Ho trovato di piacevolissima lettura la narrazione legata alle parole,all’etimologia e all’ uso nei contesti geografici
Una brevissima storia di una conquista che diventa conoscenza di se stessi, dei propri limiti e dei propri sogni che quando si realizzano si trasformano nel punto di partenza dei successivi

Paola Trotta

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La storia di un personaggio così famoso è sempre interessante ma arriva per secondo nella mia personale classifica

Giovanna

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Non è solo un resoconto di un viaggio ma l’occasione di esprimere un insieme di riflessioni filosofiche sull’uomo e su quello che sta accadendo all’uomo contemporaneo nell’attuale situazione del cambiamento climatico. Riflessioni sul ghiacchio che diventa simbolo e verità ancestrale ricordando in alcuni aspetti l’ottica evoluzionistica tracciata da Teilhard de Chardin nel suo "Fenomeno Umano".

Antonino Amico

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"Il pathos del Nord mi conquistava: come una falena volevo partire, foss’anche scalzo, per quella Luce di ghiaccio che mi gridava di amarla e possederla."
Quale sogno più grande di quello di raggiungere quelle isole Svalbard che segnano il Nord del mondo, quell’unità di misura che stabilisce l’ordine nel mondo? Emanuele Franz racconta tutto il coraggio, la caparbietà e la temerarietà di quelli che come e prima di lui si sarebbero precipitati "anche a piedi da casa mia mendicando tanto era forte in me la possanza del sogno" di raggiungere il Polo Nord.
Mitologia, filosofia e poesia si fondono in queste pagine che si leggono in un soffio.

Jessica Pelide