< Polvere. Il caso Marta Russo di  Cecilia Sala, Chiara Lalli (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di Polvere raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Molto ben scritto e molto scorrevole.
Fa nascere moltissimi dubbi e getta ombre inquietanti sulla vicenda processuale di Marta Russo. Ci si domanda come mai, nel nostro paese, non si possa mai giungere a scoprire il vero colpevole di alcuni delitti.

Sara Quadrelli

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Le autrici hanno, a distanza di 25 anni, rispolverato i fascicoli dell’inchiesta di questo caso che suscita ancora tante domande. Hanno parlato con i protagonisti di questa storia, con i due condannati e con i loro accusatori. Hanno cercato negli archivi i documenti e le registrazioni dell’epoca, hanno analizzato i risultati della perizia con degli esperti. Hanno ricostruito le indagini e il processo, per vedere se tutto tornava.
Il risultato è un’inchiesta tanto avvincente quanto angosciante. Ai dubbi specifici, molti dei quali rimangono senza risposta, si aggiunge la più spaventosa delle domande: se il caso Marta Russo fosse un errore giudiziario? Se un giorno fossimo noi a trovarci «schiacciati da una macchina inadeguata e incapace di correggersi»?

Donatella Musetti

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Interessantissimo saggio su un caso di cronaca degli anni 90 che non conoscevo. Ripercorre i momenti salienti delle indagini e incuriosisce molto in ogni pagina. Consigliato.

Edoardo Grasso

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Come sempre quando si indaga su qualcosa in profondità ci si rende conto che le leggi sono come le ragnatele: catturano gli insetti piccoli e lasciano passare i grossi. E così impotenti ci fa sentire la puntuale ricostruzione che fanno le due autrici sul delitto Marta Russo. Perchè come sia possibile condannare a 5 anni e spiccioli chi, secondo i giudici, commette un omicidio il comune cittadino proprio non si capacita. E allora verrebbe voglia di mandare tutti aff.... Questa indignazione che mi ha provocato il leggere le pagine del libro è per me un motivo più che valido per consigliarlo a tutti (purchè non si soffra di turbe comportamentali).

Giuseppe Geraci

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Il libro tratta di una vicenda che è accaduta nella stessa mia facoltà, solo un anno dopo la mia laurea, ad una ragazza poco più giovane di me: non può che interessarmi. La ricostruzione dei fatti poi è davvero avvincente e il libro si legge tutto d’un fiato, perché è strutturato come una vera e propria indagine, con richiami agli atti dei vari processi e con interviste fatte oggi a protagonisti di allora. Mi è proprio piaciuto.

daniela iori

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Eccezionale. Coinvolgente, dettagliato ma allo stesso tempo non opprimente e non pesante visto il tema.
Un punto di vista nuovo e diverso, una analisi pulita e arricchente. Approfondimento valido e di estremo valore.

Cristina Berardo

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Ho preferito questo, un po’ perché a suo tempo avevo seguito tutta la vicenda con una certa partecipazione e poi perché avendo ascoltato il podcast e avendolo trovato molto ben fatto, ho divorato il testo.
La tesi innocentista portata avanti in modo così dettagliato e documentato dall’autrice, risulta, alla fine, molto credibile e fa sorgere innumerevoli dubbi sulla "verità" processuale.

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Autore di notevole importanza ed esperienza per un libro che si rivolge ai credenti ed ai non credenti, per cercare di dare delle risposte alle domande che l’uomo da sempre si pone. Dio esiste? Ed il male? Male fisico e morale. Perché Dio che dovrebbe essere onnipotente e buono lo permette? Con citazioni dalla Bibbia, di filosofi, scrittori, saggisti, di Papa Francesco, ecc. si vuole dare una risposta ai dubbi dell’uomo con riferimento anche alla pandemia (causata dall’uomo?) che ha fatto tante vittime e provocato molto dolore. È difficile capire il senso del male e l’autore, citando alla fine del libro anche Forrest Gump, vuole farci meditare anche sull’attuale crisi ecologica, che forse è un castigo che l’uomo si merita, volendo spesso prendere il posto di Dio, senza ammettere la limitatezza umana. Libro interessante ma in alcuni punti con troppe citazioni tecniche per esperti di teologia e filosofia.

Debora D’Ercole