< Quel che stavamo cercando. 33 frammenti di  Alessandro Baricco (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di QuelCheStavamoCercando raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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I frammenti in cui lo stile di Baricco è riconoscibile, nonostante la forma letteraria diversa (saggio e non romanzo). Colpiscono le similitudini e i paralleli che fanno riflettere sulla situazione in modo non convenzionale

Irene M.

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Il flusso di pensieri di Baricco riguardanti la Pandemia è sicuramente una fonte di ricche riflessioni e forse letto a casa durante il primo lockdown mi avrebbe sicuramente aiutato ad accettare e/o comprendere e/o guardare o semplicemente analizzare sotto un altro aspetto questo, come lo definisce lui, Mito. Ma molti dei suoi frammenti, adesso come adesso, li metto davvero in discussione. Solo il penultimo mi trova pienamente d’accordo. Sarà anche per questo che, visto il titolo, mi aspettavo qualcosa che sentissi decisamente più mio.

Mariaceleste Basili

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Ho amato questo breve saggio di Baricco. Ha dato un corpo a pensieri che da parecchio tempo mi frullavano in testa, ma non avevo avuto voglia di riordinare per non incappare nella sterile suddivisione del mondo tra novax e “quelli seri che hanno capito tutto”. Leggere Baricco mi ha fatto bene! Attraverso il ricorso alla categoria del grottesco e ad una ironia dissacrante e folgorante, ha dato vita alla creatura mitologica che tutto spiega e tutto comprende.

Fedele Ferrari

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Baricco conferma l’abilità di decostruire e ricomporre con diverse prospettive e sguardi laterali rivoluzioni epocali per l’umanità. L’aveva fatto con l’opera “Game” con l’imperante tecnologia digitale, qui riprende l’idea con la pandemia, non più vista come emergenza sanitaria ma interpretata e argomentata come costruzione collettiva di un evento storico e mitico. La pandemia è un urlo da ascoltare come qualcosa di necessario che ferma, termina e ricomincia purificando (simbolicamente e fattivamente con la distanza, l’isolamento e la rimozione dei corpi più deboli) ciò che c’era prima come prodotto risultante da cinquant’anni di scelte umane furbe ma non intelligenti verso la Natura. La pandemia è la prima creatura mitica assemblata in era digitale che come uno stress test fa vacillare una figura mitica del ‘900, la scienza come sapere utile ora inadatto e troppo lento per il Game. La pandemia è la sintesi mitica di un possibile futuro dell’umanità che ora siamo costretti a osservare e temere, riconquistando la capacità di pensare l’impensabile per dominarlo. È il frutto dello scontro tra il mondo vecchio ormai obsoleto e un mondo nuovo da ricostruire prima che sia troppo tardi. La conclusione del breve saggio è un punto di forza e di comunione con le riflessioni di molti di noi, sopravvissuti alla pandemia.

Monica Carretta

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La pandemia è creatura mitica, ci dice Baricco (peraltro la prima vissuta in era digitale), una costruzione collettiva frutto di step e decisioni che l’hanno resa tale.
È vista, inoltre, come urlo generale che pur veicolando la necessità universale di fermarsi, non ha scardinato vizi né automatismi del mondo precedente; quel “nulla sarà più come prima”, d’altronde, è “bigiotteria intellettuale” sin dal post 11 settembre.
Ho condiviso quest’ultima constatazione, ma ho trovato ingiusta l’dea che la scienza come sapere utile sia ormai al declino, poiché - per quanto obsoleti ne siano talvolta i meccanismi - coadiuvata dalle altre discipline che ci aiutano a comprendere il reale, resta tuttora bussola indispensabile.
Frammenti di riflessioni a tratti caotici, da ampliare alla luce degli sviluppi attuali.

Vito Stasi

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I due sentimenti che ho provato nel leggere questo saggio sono la paura e la nostalgia
La paura per la Pandemia che ci ha precluso relazioni e vicinanza e la nostalgia per un passato che credevamo perfetto
Ma Baricco ci spinge ad essere audaci e aperti al cambiamento

Assunta Picone

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non sono riuscito a ribaltare il pregiudizio iniziale che dava già Baricco per vincitore. ho capito poco, ho intuito molto di più. dopo questa lettura mi permetto di nominarlo, a titolo personale, il nuovo "scoiattolo della penna". folgorante.

claudio comiotto

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L’autore non è tra i miei preferiti e la scelta stilistica (una prosa frammentata, un procedere a suggestioni, con immagini forti e affermazioni assiomatiche) non è, del pari, tra quelle che mi sono più congeniali. Ma, a dispetto di tutto ciò, queste riflessioni sulla pandemia non mi sono parse un mero esercizio letterario: vi sono spunti, per me inediti, nei quali mi è sembrato di cogliere, a tratti, una inquietante verità.

Paola Ivaldi

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mi è piaciuto l ho trovato migliore

Michela Maj

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interessante testimonianza di eventi storici che hanno segnato il declino di diritti fondamentali su cui si fonda il nostro Paese

Alessandra Allegritti

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Baricco narra in modo melodioso una pandemia che si rivela molto di più.
Farsi accompagnare dalle note dell’autore attraverso la ricerca del mito è affascinante.

Giulia Negri

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Concepito come esperienza digitale, anche nella sola dimensione cartacea non perde nulla della sua originalità. Il saggio si compone di una serie di domande, pensieri e riflessioni -abozzi, pietre grezze- sulla Pandemia, vista come mito, anzi come prima figura mitica assemblata nell’era digitale, attraverso la quale Baricco cerca di comprendere e narrare questo nostro presente, perchè "le figure mitiche sono lì per essere interpretate".
Ma la Pandemia più che un disegno preciso è un urlo, che l’autore ci aiuta ad ascoltare attraverso le sue riflessioni. La Pandemia, mito digitale governato dagli uomini "analogici" del Novecento, è lo stress test dell’intelligenza novecentesca e ne rivela l’obsolescenzamettendo in crisi innanzitutto il metodo scientifico, quale sapere utile ad interpretare il presente, perchè "con gli occhi della scienza si legge un testo privo di vocali", così come il PIL ed il suo "opaco nesso concreto con la vita reale".
L’autore registra, inoltre, che la Pandemia ha chirurgicamente eliminato i deboli e gli anziani, ha potato con decisione, "conservando i rami forti", ed in questo dato spietato riesce a leggere uno dei messaggi "più taglienti" e, personalmente, direi amari della Pandemia. Lascio al lettore la riflessione n. 28.
Alla fine Baricco vede nella Pandemia un sordo vortice di due forze contrarie, una che "rafforza i potenti, disfa i poveri" (il virus non è democratico è un immagine forte) e stringe la morsa di un potere che stava perdendo la presa e l’altra che "spezza la catena dell’inevitabile" e restituisce agli umani la capacità di pensare l’impensabile, in definitiva "uno scontro tra un mondo vecchio ed uno nuovo che si trascinava da troppo tempo e con regole di ingaggio che gli impedivano di scoppiare veramente".
Vista così, a mio parere, si potrebbe concludere che la Pandemia è la modalità con la quale il Game e le logiche degli algoritmi si sono trasferite nel mondo reale.


Alessandro Giorda

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Sicuramente tema di fortissima attualità, è interessante imbrigliarlo e studiarlo sotto una nuova luce che si discosta dai facili chiacchiericci cui siamo abituati nei salotti televisivi o tra le scrivanie durante le ore di lavoro. Purtroppo devo dire non mi ritrovo con la posizione di Baricco. Associare la pandemia ad una figura mitica mi sembra davvero forzato. Credo nella scienza e nei meccanismi causa-effetto Dire che la pandemia sia stata invocata dalla collettività per me è una grande assurdità. Condivido lo studio a posteriori di quello che ha comportato a livello sociale, economico e politico ma le basi su cui si sorregge il saggio non fanno per me.

Silvia Moreschi

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Ritengo che il libro sia una riflessione dell’autore senza alcuna possibilità di coinvolgere il lettore.
Un libro che tocca, anzi sfiora alcuni temi, ma non riesce a dare impulso alla curiosità di chi legge né riesce a soddisfare un qualsivoglia interesse.
Poche volte mi sono trovato dinanzi ad un libro che mi lascia così insoddisfatto.

Pasquale Iacobelli

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Interessante inquadramento della pandemia che ci ha travolti non solo come semplice evento sanitario, ma come un fenomeno molto più complesso che implica l’analisi della realtà presente, passata e futura. Baricco si chiede dove sia finita l’intelligenza degli umani e considera quello che è successo una sorta di banco di prova. Curioso, ma cerebrale.

Andrea Firpo

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33 Frammenti. 33 un numero messianico, salvifico. O forse 34, se considerassimo anche il numero zero : ‘’Ciò che un medico decide di chiamare malattia, è una malattia..‘’ E allora il rimando è ai canti infernali del nostro Vate. In fondo, anche qui, l’intenzione è poetica.
Frammenti, quindi, come cocci di un vaso di un altro tempo, mondo, che al lettore spetta ricomporre come nel gioco del kintsugi. Passi di un vangelo apocrifo scolpito non su tavole di pietra, ma tracciato nello spazio vuoto dell’etere. Si legge, in fondo al testo, che l’opera è stata pubblicata per la prima volta in formato digitale. Una lettura rapsodica, un ‘libro privato’ che non prevede contatto, a voler seguire così i dettami imposti da questa Pandemia. Eppure, paradossalmente, l’opera anela il contagio, un’idea che punta a diventare virale. L’idea è semplice: pensare la Pandemia come una ‘creatura mitica’, una ‘costruzione collettiva in cui diversi saperi e svariate ignoranze hanno lavorato nell’apparente condivisione di un unico scopo’. Imparare a guardare nella Pandemia il volto multiforme del Mito, perché ‘solo con gli occhi della scienza si legge un testo privo di vocali’.
Un modo di leggere il mondo e di dargli una forma compiuta: ‘il desiderio degli umani è tessuto con il filo del Mito’ e la storia non è che ‘manifestazione delle nostre paure, convinzioni, memorie o sogni più reconditi’.
E allora la domanda che titola anche il breve componimento: ‘se la Pandemia è una figura mitica, cosa volevamo pronunciare a noi stessi quando l’abbiamo disegnata? Cos’è che stavamo – e stiamo ancora – cercando, urlando? La riflessione di Baricco si pone in un continuum rispetto ai tentativi, esperimenti mediatici proposti negli ultimi anni dall’autore per cercare di spiegare la rivoluzione digitale (pensiamo a ‘I Barbari’ sino al più recente ‘The Game’). E, nonostante i più storcano il naso, accusando l’istrionico narratore di banalità, ruffianeria, lui ci prova, continua per la sua strada. Il maestro dello storytelling ci suggerisce, ancora una volta, di rompere gli schemi, adottare una prospettiva differente, completamente nuova, sperimentare strade non ancora percorse, tracciati non ancora segnati, in definitiva provare a pensare in maniera creativa.
E perché non provare a farlo? Perché non seguire questo che, oltre ad essere un consiglio di lettura del mondo, sicuramente opinabile, può diventare, altresì, un nuovo modo di viverlo?

Riccardo Lanferdini

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Si tratta di un saggio breve che analizza filosoficamente la pandemia da Covid, anzi la pandemia stessa assume un ruolo mitologico, in quanto, al di là delle considerazioni di ognuno, inconsciamente si sono sviluppate delle convinzioni e dei comportamenti collettivi nati dalle coscienze di ogni persona che con rapidità si manifestano e finisco per farne il Mito Pandemia; il mito pandemia in cui confluiscono cause, effetti, soluzioni, comportamenti.
È un libro molto complesso nella sua brevità e richiede molta attenzione per comprenderne i concetti espressi.

Roberto Artifoni

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33 frammenti filosofeggianti per provare ad andare oltre le parole della scienza e descrivere la Pandemia come essere mitologico costruito dai bisogni umani… Baricco è unico, affabulatore fantastico e poetico… : “...la Storia è quanto riusciamo a pronunciare delle nostre premonizioni. […] La Storia è un urlo. Chi non sente l’urlo, non può ascoltare, e quindi si limita a guardare. Quel che appare a quella sordità è un detrito muto: i nomi sanciti dalle scienze. I nomi della scienza sono le conchiglie che rimangono nella sabbia quando l’onda del Mito si ritrae attratta dai campi magnetici delle maree. Virus: molluschi.”

La pandemia quindi vista come uno stress test all’intelligenza umana, e la necessità di una risposta diversa da quelle messe in campo finora, fidandosi solo delle parole della scienza, per arrivare a pensare secondo gli schemi di “The Game”…
Decisamente audace, ma anche ermetico, come il frammento finale “Chi ha amato, saprà.”

benedetta fuiano

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Bellissima lettura dedicata alla pandemia di Covid-19 e ai suoi risvolti sociali, politici, culturali e morali. L’autore riesce, infatti, partendo dalla parola "mito" ad analizzare, per filo e per segno, seppur in poche pagine, tutte le conseguenze e gli impatti che il Corona Virus ha avuto nella società, nella politica, nelle mente delle persone e nella cultura del nostro tempo, facendo pensare molto a come il tutto sia stato gestito, tralasciando spesso determinate problematiche che poi hanno portato a delle conseguenze più o meno gravi sul mondo in cui ora viviamo. Ho apprezzato soprattutto, oltre che la scrittura, la schiettezza dell’analisi e gli approfondimenti di colui che ha realizzato questa lettera, il quale ha ben delineato, in maniera precisa e non troppo prolissa, il panorama sociale è culturale della pandemia. Per questi motivi lo ritengo il migliore dei due.

Fabio Silietti

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“Quel che stavamo cercando. 33 frammenti”. A me Baricco piace. Piace la sua capacità di affabulare, di usare sapientemente le parole, di costruire costrutti poetici anche quando non si tratta di poesia. Però questo libro non mi è piaciuto, o non l’ho capito. Forse perché sono passati due anni da quando è stato scritto, da quando è scoppiata la pandemia, ma non riesco proprio ad inquadrarla “come creatura mitica. Molto più complessa di una semplice emergenza sanitaria”. Questa è la tesi principale del piccolo libro (meno di 50 pagine, alcune delle quali di pochissime righe - ma la letteratura non va ad un tanto a parola). Interessanti, comunque, alcune riflessioni sul mito e sulla sua necessità. Altre riflessioni, altri frammenti, mi convincono meno o per niente. Non credo, per esempio, che la pandemia possa aver fatto emergere una “fame di ordine, disposizioni, divieti, limitazioni. (…) il piacere di un’autorità a cui ubbidire, e perfino la nostalgia per qualche esperto che indica, potente che determina, guida che suggerisce, prete che esecra, medico che prescrive, poliziotto che punisce, giudice che sancisce, giornalista che avverte, padre che educa”.

CESARE FOGAZZAesare

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Dopo tanti approcci scientifici ed estremamente astrusi alla pandemia che tanto ha sconvolto la nostra vita degli ultimi anni, ecco che Baricco sfodera tutta la sua tracotante nobiltà d’autore per svelarci questo grande nemico sotto una luce completamente diversa. Pescando a due mani nel mondo della mitologia ecco che la pandemia si trasforma in una chimera: una figura mitologica come da anni non se ne vedevano e davanti alla quale non si può che restare sbigottiti e disarmati.

Nadia Caruso

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professor Baricco... una certezza oramai... nel marasma di analisi pre post pandemia la voce è le parole di Baricco aiutano a superare momenti Dell ennesima crisi che non eravamo pronti ad affrontare....

Simone Tranquilli