< Raffasofia di  Marina Visentin (LibreriaPienogiorno)

Qui di seguito le recensioni di Raffasofia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La vita di Eleonora Pedron, Miss Italia nei primi anni 2000
Infanzia e giovinezza segnati dalla perdite degli affetti più cari, una grande famiglia a sostegno ed un sogno da realizzare.
Un racconto ..... “semplice”

Morena Isella

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Ai tempi, Raffaella Carrà non mi piaceva. Ricorderò sempre il "gioco dei fagioli", che ancora adesso un po’ mi disturba.
Il garbo e la professionalità della Raffaella nazionale è stato anche da me riconosciuto successivamente; questo libro mi ha fatto capire anche l’assoluta, innata quasi, indipendenza della Carrà.

Loredana Gatti

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molto bello. l autrice riesce a intersecare lastoria di Raffa, con la storia d italia, la sua crescita civile e l evoluzione della nostra societa, attraverso le sue canzoni,ed i suoi programmi. Ne viene fuori un libro piacevolissimo,leggero ma denso di citazioni e concetti filosofici , rapportati alla storia di Raffa. Una vera raffasofia, una su tutte Nietzsche: se devo pensare ad un dio penso a un dio danzante. grazie Raffaella

Antonio Manfredi

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"Raffaella rappresenta il nuovo che avanza, una libertà del tutto inedita per l’epoca, inevitabilmente scandalosa".
Il saggio di Visentin è un’ode - e un omaggio - a Raffaella Carrà, scomparsa da poco. Il testo percorre e ripercorre il lavoro di Carrà, poliedrico, innovativo e, cosa più importante, apprezzato dalla gente, cosa assolutamente non scontata. Questo perché Carrà si muove, soprattutto agli inizi, in un periodo di profondo mutamento culturale, che incarna appieno senza farsene paladina dichiarata. Questa sua peculiarità la rende magica, quasi leggendaria, e in questo "Raffasofia" è un ottimo monumento alla memoria, che consente alle generazioni cresciute con la Raffa nazionale di rivivere quegli anni - magari canticchiando le canzoni citate - e alle nuove generazioni di conoscere lei e il suo operato.
A mio avviso le parole chiave sono due, concatenate e imprescindibilmente copresenti: cambiamento e libertà. Il primo non può attuarsi senza la seconda, che il cambiamento genera; e la libertà conduce, inevitabilmente, al movimento e dunque al cambiamento.
Ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha accostato il lavoro di Raffaella Carrà ai contributi di celebri filosofi e intellettuali, anche se, come afferma Umberto Eco: "sii avaro di citazioni".
"Raffasofia" è l’accostamento della filosofia a Raffaella Carrà; è il tentativo di individuare, appunto, una raffasofia, il cui arché potrebbe essere il movimento che conduce alla felicità.

Francesca Rubino

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L’epopea di Raffaella Carrà, che pur si propone in maniera fresca e divertente, corredata da notizie curiose su amici e colleghi, rimane pur sempre in un ambito che potremmo definire mondano, anche se si tratta di un testo intessuto di citazioni letterarie che lo rendono meno superficiale.

Franco Basso

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È un testo ripetitivo che esprime pochi concetti, sempre gli stessi, per raccontare un personaggio popolarissimo. Le numerose citazioni servono per creare somiglianze di vita e di pensiero di cui non si sente il bisogno. Il testo sembra una tesina per l’esame di maturità. Una perdita di tempo la sua lettura.

Manuela Massenz

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Inutile. Noioso e ripetitivo all’ennesima potenza. Ci sono 3 concetti in croce ripetuti allo sfinimento. Niente di nuovo che non si sia letto negli ultimi 50 anni sui rotocalchi. Non e’ un tributo a Raffaella Carra’ ma un’inutile operazione commerciale. A volte l’autrice ricorre a nessi filosofici che risultano comici e a citazioni che lasciano basiti.
Incommentabile.

Stefania Motti