< Salvati tu che hai un sogno di  Cherif Karamoko, Giulio De Feo (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di SalvatiTuCheHaiUnSogno raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Racconto emozionante, commuovente, una storia vera che aiuta a riflettere, fonte di insegnamenti e riflessioni di vita x qualsiasi lettore

Annalisa Marello

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Sono rimasta molto colpita dalla storia di Cherif raccontata in Salvati tu che hai un sogno. Cherif è un ragazzo scappato dalla Guinea in guerra che affronta mille pericoli per raggiungere suo fratello in Libia e partire con lui alla conquista di un sogno. Cherif è stato capace di trasportarmi con lui nell’odissea di sofferenze che ha dovuto affrontare, tra bande di malviventi e personaggi dalla dubbia morale, nel tentativo di perseguire il proprio sogno.
Ma qual è il sogno di questo ragazzino? Il suo sogno è quello di tanti bambini: diventare un campione di calcio. Un sogno che gli dà la forza di andare avanti, che lo fa crescere facendolo diventare un punto di riferimento per i suoi compagni di sventura.
La storia di tanti ragazzi, di tanta gente, che non ha niente da perdere, che parte alla ricerca di una vita migliore e che spesso perde la vita nel tentativo di raggiungere il proprio obiettivo.
La storia di un’illusione di tanti che diventa una fiaba per Cherif che, durante il viaggio, si ritrova a crescere in fretta e a diventare un uomo.
Da appassionata di calcio, ho amato follemente le narrazioni dettagliate delle azioni sul campo descritte con l’entusiasmo di un ragazzino come tanti, amante di questo meraviglioso sport e con la sapienza di un cronista.
Consiglio questo libro a chi ha voglia di leggere una storia vera, cruda ma reale, a chi non crede alle motivazioni che spingono la gente a scappare da quei luoghi, agli appassionati di calcio che hanno voglia di leggere una favola moderna, e ai sognatori.

Anna Maria Corda

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Il testo pur essendo scritto a quattro mani ed in prima persona ha una narrazione fluida , simmetrica nella lunghezza dei capitoli ma mai noiosa . É un vero romanzo che pur avendo come tematica di sottofondo il calcio , in realtà si interroga sulla storia del colonialismo africano in un modo semplice e diretto e mai retorico. Da consigliare a tutti e tutte , di ogni età .

Pasqua Taronna

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Un libro ben scritto, una testimonianza toccante sulla sorte dei popoli africani e sulle loro sofferenze, la storia di un viaggio fatto di guerra, fame e disperazione ma soprattutto di coraggio e determinazione. È quest’ultimo il tratto distintivo del protagonista che mi ha colpito particolarmente e che mi ha fatto leggere il libro tutto d’un fiato e me lo ha fatto preferire all’altro

Loriana Lattanzi

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Non amo i libri che raccontano i sogni calcistici e presentano iol calcio come opportunità di riscatto sociale e ritengo che di calcio si sia parlato e scritto già troppo. Anche il linguaggio utilizzato, falsamente colloquiale, non rende scorrevole la lettura.

Irene Longato

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Avvincente e coinvolgente, non si riesce a smettere di leggere

Rosaria Adone

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Un libro sorprendente che è anche un grande messaggio di speranza e di altruismo.
Una storia di coraggio e di determinazione!
Le vicende di questo giovane Cherif, il suo aver attraversato l’inferno in mare e nel cuore e aver continuato comunque a cullare e nutrire il suo sogno di diventare calciatore, la determinazione e l’impegno che ci ha messo mi hanno lasciata senza parole.
Si dice che se non si vivono certe cose non si possono capire, ed è sicuramente vero, ma leggerle è già un passo verso la conoscenza, ed è importante.
Il libro si legge come un romanzo, e questo lo rende sicuramente gradevole.

Eliana Corrado

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Ho pensato a lungo se votare o meno a favore di questo libro. Inizio col dire che mi è piaciuto, perché mi è sembrato un riassunto e un compendio (a volte anche troppo completo, tanto da farmi dubitare che qualche esagerazione ci fosse) di tutte le sciagure che possono succedere ad un giovane africano, che cerca di ottenere una vita migliore in Europa. E’ ben scritto, e soprattutto mette in luce il fuoco che c’è dentro questi ragazzi, e mi ha spinto a fare un confronto, impietoso, con i nostri, sazi ed annoiati di tutto già da piccoli.
E fa capire l’assurdità di certe contestazioni che vengono loro mosse: sono persone che hanno rischiato la loro vita ed hanno subito le peggiori vessazioni, per e prima di arrivare qua. Che si accontentino di stare in un centro accoglienza, a vedere la vita correr via, dopo tutto ciò, pare una enormità, dopo aver letto questo libro.
L’unico appunto: la forma del libro è più quella del romanzo, che quella del saggio. Ed ho avuto il dubbio se votarlo o meno, tanto più che il saggio su Trilussa mi è piaciuto molto. Alla fine, ho deciso di lasciare questa questione ad altri. A me il libro è piaciuto, e molto, e lo scelgo. Se non è un saggio, toccherà ad altri deciderlo.

Pietro Pieroni

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Storia estremamente appassionata, seria e diretta. La mente e il cuore si affezionano e corrono palpitanti sulle orme del protagonista. La narrazione non perde l’incedere della passione e dei sacrifici che vengono fatti e la meta, il vero traguardo, attende brillante come l’ultimo raggio di sole al tramonto.

Chiara Luci