< Scritture della catastrofe. di  Francesco Muzzioli (Meltemi)

Qui di seguito le recensioni di ScrittureDellaCatastrofe raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un viaggio nel "continente distopia" reso interessante dallo stile scorrevole.

Delia Covato

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Le antologie monografiche spiegate, motivate, mi permettono di avere una visione più allargata del mondo.

Julian Adda

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Scritture della catastrofe , pur usando un linguaggio più ostico del suo rivale nella sfida, riesce a imporsi grazie al tema trattato. Di questi tempi , un saggio sulla distopia e il suo specchio ( l’ormai dimenticata utopia), appare necessario , se non addirittura consolatorio.

Andrea Somma

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"Voci dal silenzio - Un viaggio tra gli eremiti d’Italia" dà la possibilità di entrare in alcuni degli eremi del nostro paese, parlare con le persone che ci vivono, giunte a questa scelta di vita dopo percorsi a volte assai diversi, capire meglio cosa vuol dire (e cosa non vuole dire!) vivere da eremita. È interessante. Sorprende. Forse, però, in certi momenti può risultare un poco ripetitivo.

Stefania Paganelli

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Un’interessante analisi sul mondo della letteratura distopia. Un viaggio tra romanzi molto popolari e libri poco conosciuti anche nell’ambito della letteratura italiana. Ho apprezzato sia la prima che la seconda parte dedicata ad alcuni romanzi che ho amato moltissimo. Che dire? Preferenza scontata.

Federico Bozzanca

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La distopia è uno degli ambiti che mi interessano maggiormente, quindi ho apprezzato in particolare modo questo saggio molto denso, approfondito e pieno di spunti di riflessioni. Bellissimo per la ricostruzione storica e per l’approfondimento dei classici che hanno fondato il genere.

Francesca Lombardo

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Sebbene il tema sia molto interessante, ho trovato il saggio un po’ troppo prolisso e a tratti noioso.

CRISTINA PETROMILLI

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“Scritture della catastrofe” è una poderosa raccolta - a tratti ridondante, e dalla struttura caotica - di spunti, che formano un saggio sicuramente non ben amalgamato e difficoltoso da leggere. “Troppe note”, avrebbe esclamato l’Imperatore Giuseppe II d’Austria. Non sono riuscito a finirlo e per me è un evento.

salvatore urciuolo

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Una bella carrellata sulla letteratura distopica.

Marco Fiori

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Questo saggio è un excursus letterario temporale sui libri che trattano di catastrofi e include tutti gli olocausti, deportazioni, stragi, stupri di ogni genere suscitando nel lettore la curiosità di ricercare questi testi. Francesco Muzzioli, l’autore del testo, distingue tra la letteratura di fantascienza “dove la fantasia può essere attribuita a una distorsione patologica dovuta a paranoia”, dalla letteratura di testimonianza che “ha un di più di durezza e ci richiama al dovere della memoria quindi non ad evitare il peggio bensì a non farlo ripetere. Lettura stimolante anche se ho scelto il primo testo.

Rosella Costantino

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Un excursus appassionato ed esauriente nella letteratura della distopia; ho molto apprezzato i riferimenti ad un autore e precursore spesso dimenticato come Zamjatin (e il suo “NOI”). Particolarmente interessante anche l’esame di capolavori di Josè Saramago quali “Cecità” e “Saggio sulla Lucidità”. L’ho di gran lunga preferito all’altro titolo sottopostomi.

Rodolfo Pinto

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Interessante intervista di Umberto Galimberti, in cui con un linguaggio semplice riesce ad approfondire cosa sia la filosofia e a parlare del mondo attuale e dei giovani.
Inoltre, ho trovato particolarmente piacevole anche l’ultima parte in cui Galimberti parla di sè e di alcuni aspetti più profondi della sua vita.
Si tratta di un libro veloce da leggere, ma che lascia molto materiale su cui riflettere.

Caterina Spertini

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Distopia come altra faccia della medaglia dell’utopia: saggio che delinea scenari futuri apocalittici immaginati dall’individuo sulla scorta delle negative esperienze e tendenze del presente. La paura di un futuro destinato alla distruzione e alla fine di tutto. Libri film fumetti presi ad esempio che raccontano catastrofi, virus, malattie, totalitarismi e scenari paurosi dove l’uomo e la società spariranno o forse si salveranno miracolosamente in una sorta di redenzione finale. Il prevedere e descrivere il futuro in questo modo può essere un’ammonimento a imparare dal presente per evitare la distruzione totale oppure permanendo un senso negativo l’anticipare al genere umano che dovrà abituarsi a convivere e a sopportare il peggio.

Mario Festa

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ho apprezzato il saggio sulle teorie filosofiche di Galimberti , nonostante i miei studi della filosofia risalgano ai tempi del liceo, e l’ho trovato ricco di spunti di approfondimento, ma le tematiche sono più lontane dai miei interessi.

valentina barba