< Se Venezia vive di  Mario Isnenghi (Marsilio)

* * *

Non sarà il Mose a salvare Venezia. O meglio, forse il Mose potrà proteggerla dalla supremazia delle acque, ma per non far tramontare il mito della Serenissima è sufficiente leggere il volume di Mario Isnenghi. Frutto di un ciclo di quindici incontri che l’autore tenne nell’arco di 4 mesi, prima dell’avvento della pandemia, nelle aule di Ca’ Foscari, offre un’accurata ricostruzione storica che prende in esame non solo personaggi ma anche luoghi. Rifacendosi alla sua esperienza di storico e accademico italiano, con il coinvolgimento di esperti di topografia veneziana, aviazione e cinema ed il supporto di varie pubblicazioni, l’autore offre uno spaccato che ci aiuta a comprendere come La morte a Venezia a firma di Thomas Mann, pur essendo un capolavoro letterario, sia un pessimo biglietto da visita della città dal punto di vista storico, perchè non veritiero. Isnenghi, nel suo approfondito esame, racconta di numerosi personaggi dell’Otto/Novecento, più o meno famosi, che con il loro contributo hanno confermato la grande vitalità di Venezia. Pensiamo a letterati del calibro di Ugo Foscolo, Silvio Pellico e Gabriele D’Annunzio, ma anche a figure femminili, politici e artigiani del luogo. Figure che ci permettono di cambiare la nostra visione prospettiva e poter affermare che Venezia vive, eccome. E per vederla brulicare di quella vita che anima calle e campielli e che la rende la città italiana più famosa nel mondo forse, più che voltarsi indietro e rimpiangerne i fasti del passato, bisognerebbe avere la forza di guardare avanti con un certo ottimismo.

Norma Raimondo

* * *

Approfondimento storico culturale di livello eccellente, con un’analisi accurata di tutti gli aspetti della storia di Venezia, indubbiamente adatto a studiosi e amanti della materia che possano apprezzare la disamina dei diversi temi. Io infatti non credo di avere assolutamente le competenze per poter esprimere un giudizio in merito.

Lina Brugnoli

* * *

Una lettura originale per scoprire una Venezia fuori dai soliti itinerari.

Hermine Tuzzi