< Sulle teste nel Medio Evo. Storie e immagini di capelli di  Virtus Zallot (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di SulleTesteNelMedioevo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Possono essere i capelli argomento principale di un libro?
Sì, questo saggio spiega in maniera minuziosa e dettagliata convinzioni, abitudini, gusti che si sono affermati nel periodo del Medioevo grazie ad un taglio di capelli, o ad una postura o meglio ancora al loro colore.
La capigliatura indicava in tutto e per tutto la condizione sociale ed esistenziale dell’uomo.
Saggio scritto molto bene, con frasi semplici ed incisive. Sbalorditivo il riferimento a protagonisti letterari o artistici.
Lettura effettuata con molto piacere e con la voglia di scoprire nuove storie.

Maria Elisabetta Panico

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Sulle teste del Medioevo mi ha interessato pure in modo particolare perchè appassionata di arte. L analisi di un particolare per parlarci di cose importanti. Sono corsa a rivisitare un importante chiesa di Palermo, dove abito, per guardare i capelli di angeli, arcangeli, santi, Madonne e Cristi Pantocratori, perchè potessero svelarmi qualcosa in piu rispetto alla mia abituale osservazione.

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si parla di capelli: l’autore analizza e propone i diversi significati che questi hanno nelle immagini e negli scritti del medioevo. il tutto è inevitabilmente didascalico. peccato perchè , a volte, chiarisce anche aspetti poco noti e suggerisce significati sorprendenti.

sandra mingardo

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Un interessante e insolito saggio sulle teste nel medioevo, arricchito da immagini di capelli e acconciature ma anche di capelli disfatti insomma dei capelli in tutte le loro declinazioni. Non è solo una storia sui capelli ma spinge a riflessioni sui comportamenti e sulle differenze evidenti fra uomini e donne.


Daniela Destro

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Il saggio di Zallot è quello che ho preferito tra i due proposti, soprattutto per il punto di vista particolare ed interessante di argomentare tematiche di natura etnoantropologiche.
Ben scritto, scorrevole e con passagi incisivi.

Giorgio Bartoli