< Tornare a Itaca. Una lettura dell’Odissea di  Maria Grazia Ciani (Carocci)

Qui di seguito le recensioni di TornareAItaca raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il saggio di Maria Grazia Ciani, ’Tornare a Itaca’, è un libro ben scritto, piacevole, se vogliamo anche erudito vista la grande attenzione riservata all’etimologia di diverse parole greche. Tuttavia, pur restando coinvolto dal racconto delle note peripezie di Ulisse, l’uomo divorato dall’idea del ritorno, del nostos, non ho trovato nulla che non sapessi già e che non fosse già presente in decine e decine di altre opere sull’argomento (basti pensare a ’L’ombra di Ulisse’) di Piero Boitani. Piuttosto, alcuni passaggi del libro mi hanno fatto pensare a ciò che sosteneva il grande e ingiustamente poco ricordato Carlo Diano, grecista e filosofo italiano, secondo cui la cultura greca si caratterizzava per una tensione costante tra il mondo della forma e il mondo dell’evento, emblematizzati l’uno dagli eroi e dagli dèi dell’Iliade, l’altro dall’eroe protagonista dell’Odissea, Ulisse. Nell’epica omerica, dunque, mentre Achille muore giovane poiché la compattezza e la rigidità della forma si spezza nell’urto con l’evento, Ulisse cavalca gli eventi, adatta ad essi il suo proteiforme ingegno, fino a riuscire a riabbracciare la sua petrosa Itaca.

Ivan Corrado

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Libro abbastanza noioso che non mi dato molta compagnia

Marta C

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Un libro affascinante e profondo. Una rilettura interessante di una storia intramontabile che è parte del nostro patrimonio letterario. Maria Grazia Ciani sa raccontare l’Odissea in un modo molto intimo e delicato.

Lara Bertazzi

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Saggio per addetti ai lavori, ma non troppo. Scrittura piacevole e non pesante. Lo consiglierei a chi è appassionato di personaggi storici

Caterina Cavallone

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IL POEMA DEL RITORNO
Questo saggio ci offre una chiave di lettura dell’Odissea, che può essere definito come il poema del ritorno, in contrapposizione con l’Iliade, che può essere definito il poema della guerra. Molto interessante è l’analisi della struttura del poema, che riporta alla memoria ricordi scolastici, offrendo ovviamente una visione molto più approfondita e dettaglia ed interessante, anche delle parti meno famose, meno studiate e quindi meno ricordate. L’Odissea viene presentata come un arazzo colorato. E’ interessante il punto di vista dell’autrice che ci racconta che, a proprio avviso, ognuno ha la sua propria Odissea, tante possono essere le chiavi di lettura e di propria identificazione in quest’opera. Lei al centro pone l’uomo, con tutte le sue sfaccettature, in ciascuna delle fasi in cui l’opera è strutturata. Interessanti sono le analogie tra Ulisse e Penelope, presentati come molto simili, per intelligenza, abilità e scaltrezza.

Marika Pelizzari

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Un libro lento, molto didascalico a tratti noioso

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Testo di facile comprensione, molto scorrevole e ben scritto. Ma, forse, io sono di parte, perché Nessuno mi affascina quanto Ulisse.

Giordana Riva

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Testo interessante, ma sostanzialmente un deja vu. Odisseo è stato declinato in 1000 modi, e questo testo aggiunge poco alla sua figura. Sicuramente un’opera valida, breve e piacevole, ideale per un primo approccio all’opera di Omero.

Carlo Pesce

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Libro coinvolgente, denso di commenti al testo dell’Odissea di Omero e alla fortuna che Ulisse ha avuto nella letteratura di tutti i tempi, ma agile e di facile lettura. Molto interessante il punto di vista dell’autrice su Ulisse, visto non tanto come l’uomo che sfida i limiti per andare oltre, ma piuttosto un uomo il cui andare significa ritornare a casa e le cui avventure sono terrene.

Maria Cristina Benassi