< Tu non sai quanto è ingiusto questo paese di  Pino Aprile (LibreriaPienogiorno)

Qui di seguito le recensioni di TuNonSaiQuantoEIngiustoQuestoPaese raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un libro che si legge con grande interesse, sopratutto oggi, dopo che la pandemia da Covid-19 ha accelerato e reso più profonde le disuguaglianze sociali. Si parla di povertà crescente, ma anche della disparità di genere, dell’impoverimento della scuola, dell’emarginazione delle persone disabili. Il saggio si legge in maniera fluida, è ben scritto, chiaro e documentato.

Vania Rivalta

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È un libro molto attuale che parla delle disuguaglianze tra ricchi e poveri, tra nord e sud, tra giovani e vecchi nel nostro paese e in generale nel mondo globalizzato. Già in esergo al libro, esso è dedicato "agli ultimi" e questo fa pensare che in realtà riguarda tutti noi "comuni mortali" che non facciamo parte di quell’1% della popolazione che detiene il 99% della ricchezza del pianeta cosi come spiegato nel libro. Le disuguaglianze spesso dividono e rendono ingiusto il sistema sociale , mi viene da dire: così come sempre è stato nel corso della storia. Quello che è cambiato, spiega l’autore, è che la civiltà informatica, sta dando luogo a una nuova epoca, la terza, dopo quella agricola (era ricco il proprietario terriero), quella industriale (era ricco chi detiene mezzi di produzione e fabbriche), siamo entrati nell’epoca del fare i soldi con i soldi (attraverso la finanza bancaria). Questo ci mette davanti al fatto che cambiano i tempi e i sistemi economici ma le disuguaglianze restano così come le ingiustizie. Ci dice che le disuguaglianze sono precise conseguenze di scelte politiche e spiega da dove derivano le ingiustizie (che spesso si tramutano in violenza) verso i più deboli, citando diverse volte don Milani "ognuno deve sentirsi responsabile di tutto" perché l’equità riguarda prima di tutto le
persone.

Virginia Saragoni

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Un inizio promettente si perde in una ridda di autocitazioni e invettive anti-Savoia. Un’occasione persa

Grazia Guastadisegni

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Preferisco questo libro:attuale, piglio giornalistico e discorsivo.

Sandra Filipponi

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Pino Aprile ci illumina, attraverso una disamina feroce e spietata, sulle sorti del nostro paese, in un clima in cui il divario tra povertà e ricchezza è tra i più significativi d’Europa.

Domenico Marzaioli

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Ho dovuto interrompere più volte la lettura, abbattuta da amarezza e rabbia.
Molte cose le so da anni, ma così chiaramente esposte e documentate mi hanno profondamente addolorata e depressa.
Mi rimane una grande tristezza per le tante ingiustizie alle quali, purtroppo, ci siamo oramai assuefatti.
Mi congratulo con l’autore, del quale avevo già letto qualcosa in passato.

Antonella Arbia

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Un libro che avrebbe potuto essere qualcosa di più. È giusto dare un quadro delle diseguaglianze in Italia ma l’autore non ha saputo andare oltre proponendo soluzioni o best practice di altri paesi. Mancano le fonti, che vengono citate nel testo ma in modo troppo superficiale. Un tweet di lamentele lungo 200 pagine.

Cinzia Zanin

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Mi piacerebbe conversare con i responsabili marketing e con l’editor della casa editrice che ha pubblicato un titolo così poco ortodosso, per non dire sgradevole. Il titolo mi avrebbe fatto girare alla larga: “Vangelo da birreria”, pensavo. E invece, mi sono ricreduto subito. Con molto rispetto, munito di dati e considerazioni sociologiche, storiche ed economiche l’autore ci propone un viaggio nella disuguaglianza, laddove apparentemente in Italia siamo i primi della classe. E anche se il titolo e tutto il trattato si sbilanciano a proclamarci primi in Europa in fatto di disuguaglianze e ingiustizie, credo che poi siamo molto ben accompagnati. Ma certo, il male altrui non cancella quello nostro.

Un buon saggio, insomma, ben pensato, ben scritto e documentato. Presenta uno spunto critico per pensare un po’. Ma certo, con un titolo così…

Antonio Vantaggiato

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Ben scritto e di facile comprensione, attuale nei temi trattati e negli argomenti . Al di là di come la si pensi, se si condivida o meno quanto si dice, il libro è interessante vale la pena leggerlo per farsi una propria idea personale .

Patrizia Biacchessi

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Interessante e scritto in modo chiaro e lineare a volte si ripete nei concetti. Condivido l’idea di base del saggio ma secondo me per chi legge quotidiani di un certo tipo sono argomenti già noti.

paola confalonieri