< Uccidete il re buono di  Giorgio Ferrari (NeriPozza)

Qui di seguito le recensioni di UccideteIlReBuono raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il libro è scritto benissimo, nel senso che è gradevole e facile anche per chi, come me, non possiede una profonda conoscenza storica, per chi non padroneggia con nozioni e memoria sufficienti il concatenarsi degli avvenimenti storici.Mi piace molto come sono delineate le personalità dei protagonisti.I fatti storici narrati ampiamente non sono tanti così da restare impressi ed importanti nei sensi del lettore.Quello che si voleva studiare, narrare, rimarcare viene dipinto come in un quadro indelebile!

Morabito Giovanna

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Il saggio è molto discorsivo, cita i documenti dell’epoca senza appesantire la narrazione. Mi piace la traduzione delle frasi dal piemontese all’italiano (anche se lo capisco quindi per me è superfluo); il francese invece non lo so quindi la traduzione, anche solo nelle note, sarebbe risultata gradita. Anche perché è l’unico idioma che hanno considerato superfluo di non tradurre! Le citazioni a opere d’arte (dipinti, sculture etc) e quelle letterarie sono molto complete ed afascinanti.

Francesca Sanna

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A parte il titolo (Uccidete il Re Buono) che a fine lettura mi lascia ancora perplessa (perché l’imperativo?), il testo è brillante e di piacevole lettura, grazie al taglio giornalistico che però non va a scapito della serietà e della profondità della ricerca che si intuisce alla base del lavoro.
Qualche incertezza sintattica e lessicale si può perdonare, in nome della passione e del coinvolgimento emotivo dell’autore...

Gabriella Assirelli

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Una buona narrazione della situazione ambientale e storica dell’evento dell’attentato di Gaetano Bresci. Sono sempre un po’ perplesso dalle descrizioni psicologiche dei personaggi storici. Un po’ ondivago tra la descrizione storica e il "biopic-fiction-storico". Anche a questo genere di libri non va la mia passione, ma tra i due questo secondo è certamente più di qualità.

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29 luglio 1900. Una data importante nella storia della ancor giovane Repubblica Italiana, sta per consumarsi infatti l’uccisione di Re Umberto I per mano dell’anarchico Gaetano Bresci. “Non ho ucciso un uomo, ho ucciso un’idea” dirà quest’ultimo a commento del suo gesto.
Attraverso un’attenta ricostruzione storica, ricca di citazioni e riferimenti a fonti letterarie e giornalistiche del tempo, Giorgio Ferrari ricostruisce il background storico culturale in cui si muovono i protagonisti dell’evento e presenta al lettore i vari “personaggi” tracciandone dei vividi affreschi.
Un testo ricco di spunti di riflessione su una pagina di storia forse un’po’ trascurata. Ho particolarmente apprezzato lo stile chiaro e puntuale e il lessico ricercato utilizzato dall’ autore.

Simona Toma

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Interessante libro storico che partendo dal del celebre regicidio di Monza non ci si concentra tanto sui due protagonista ma sul “paesaggio” politico, sociale e umano che li circonda. Davvero una lettura densa e ricca di informazioni.

Lucia Avidano

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Il libro offre una prospettiva diversa sulle figure emblematiche dell’Italia risorgimentale che mi ha catturata e intrigato. Le chiacchiere di corte sono serviti a rendere meno pesante lo scorrere delle memorie storiche e permette di tracciare un nuovo ed inedito percorso storico della nostra Italia.

Stefania Varvaro

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“Uccidere il Re Buono” di Giorgio Ferrari si legge con piacere, nonostante il titolo sia un po’ fuorviante. Le vicende narrate sono quanto mai attuali e, ancora una volta, ci si ritrova immersi nello scandalo è nella corruzione che da sempre contraddistingue la nostra società.

Tiziana Casalino

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Il libro che ci voleva per narrare l’ Italia post risorgimentale con i suoi scandali e le sue ambizioni coloniali fallite. Piacevole la lettura

Marco