< Volevo una mamma bionda. Storia di un’adozione miracolosa di  Susanna Petruni (Piemme)

Qui di seguito le recensioni di VolevoUnaMammaBionda raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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È stato veramente una bella lettura sull’essere mamma,divertente ma anche toccante.

Maria chiara Mattioli

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Susanna Pitruni
Volevo una mamma bionda
Storia di un’adozione miracolosa
Questo libro racconta la storia della giornalista Susanna Pitruni e dell’adozione di Stella.
Il libro, autobiografico, ci porta nel viaggio di una donna single, fidanzata, professionista affermata e realizzata nella carriera che vive il suo miracolo e incontra una figlia e una sé stessa diversa, la madre.
Il racconto è molto preciso sia nello scandire i tempi cronologici che quelli del cuore e attraverso una crescita emotiva e anche di fede la protagonista incontra la maternità e una figlia che ha tanto sofferto e che ci descrive nella sua forza e nella sua debolezza.
Dall’essere una giornalista scanzonata, libera e immersa nel lavoro, Susanna, arriva all’incontro della vita con Stella che, insieme al marito, la porta a una dimensione emotivamente ricca ma delicata. Il percorso è accidentato visto che la burocrazia è folle ma per strada si incontrano persone sensibili, affetti familiari ma anche amici e funzionari che arricchiscono la vita e la narrazione.
Una storia attuale, commovente ma non stucchevole che non ci risparmia anche le amarezze che un genitore, biologico o per scelta, deve vivere.

Pia Parlato

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questo libro più che un saggio è un romanzo, pieno di luoghi comuni: i rom cattivi, gli assistenti sociali e gli educatori bravissimi e affettuosissimi, la fede salvifica, la coppia di anziani aiutata dalla scrittrice.
Inoltre il pellegrinaggio a Medjugorje e il soggiorno nella casa del veggente li ho trovati addirittura ridicoli.
Il giudizio finale è "un libro irritante" per le mie convinzioni.

Cinesi Roberta

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Rimpiango i bei tempi in cui si poteva scrivere un diario, lasciarlo nel cassetto e proteggerlo dagli occhi indiscreti del mondo. Ecco, forse anche la storia di Sandra Petruni (una bella storia personale, ça va sans dire, ma che non suscita alcuna empatia oltre la cerchia familiare) avrebbe meritato il silenzio immacolato di uno scrittoio del Settecento. Vergato con una preziosa Montblanc, sarebbe rimasto il tesoro di famiglia da custodire nel tempo.
(Ogni scarrafone...)

Grazia Teresella Berva

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Un’educazione sentimentale all’italiana. Forse a tratti un po’ confuso, ma non privo di momenti in grado di riscattare queste piccole mancanze.

Eugenio Bernardi