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 < Zlatan Ibrahimovi?, una cosa irripetibile di  Daniele Manusia (66thand2nd)

Qui di seguito le recensioni di ZlatanIbrahimovicUnaCosaIrripetibile raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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ZlatanIbrahimovicUnaCosaIrripetibile non mi ha appassionato minimamente, lo ritengo un libro troppo "calcistico". Sono riuscita a leggerne solo poche pagine.

Liana Fanara

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E’ il tempo che passa per tutti. Bisogna sapere che arriva il momento di smettere, di cambiare.
Ess. Platini, Zanetti, Scirea: persone, che ad un certo punto hanno smesso; anche, e soprattutto per questo, resteranno dei campioni, indimenticabili.

claudio thione

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Un brasiliano nato in Svezia da genitori balcanici: è questo Zlatan Ibrahimovic, ma non solo. Un “re usurpatore e despota, tanto capriccioso e infantile quanto crudele e potente”, così lo definisce Daniele Manusia in questo bel libro.
Storia dell’evoluzione di un ragazzo, del suo amore per il calcio e del suo innato talento, a cominciare dalla notte del 14 novembre 2012 in cui si è giocata l’amichevole tra Svezia e Inghilterra: 4 fantastici gol!
Storia di un uomo e della sua vita difficile e straordinaria, irripetibile!
Zlatan, dall’arcaico zolto: oro, cioè fatto d’oro.

Paola Salmaso

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Da non appassionata di calcio ho apprezzato il testo su Ibra. Scrittura scorrevole e per nulla pesante. Suscita interesse per conoscere il personaggio e si leggere velocemente. Da non intenditrice del settore calcistico l’ho letto molto volentieri.

Vanna Girotto

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“Zlatan Ibrahimovic ́, una cosa irripetibile” di Daniele Manusia è un panegirico, come si evince dal titolo, del giocatore svedese, che si concentra sull’Ibrahimovic dall’eccezionale talento, sottolineando come spesso, a causa della sua personalità così peculiare, si perda di vista il suo essere un vero campione, capace di imprese uniche nel suo genere. Tutto questo senza però cadere nella lode sperticata e ciò rende la lettura sicuramente interessante e piacevole.

Sara Di Giovanni

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L’ho letto a fatica.
Una biografia sportiva che a tratti si fa racconto anche appassionato, travolgente, incalzante e che passa attraverso le date più significative della carriera di Ibrahimovic. Un racconto che si fa cronaca sportiva, calcistica.
Un po’ come quando anni fa, prima dell’avvento delle tv a pagamento, le partite potevi vederle solo allo stadio o la sintesi su novantesimo minuto, o potevi ascoltarle alla radio. In ogni caso, dovevi aspettare il giorno dopo per leggere la cronaca dettagliata del Corriere o della Gazzetta.
A tratti, infatti, sembra di assistere ad una partita, a più partite, ma con un unico calciatore in campo. Il racconto che diventa esaltazione.
La sensazione è che sia un libro esagerato, che più che celebrare un grande calciatore, più che raccontare una vita esagerata, sia un racconto esagerato, una sorta di venerazione messa nero su bianco tanto da sembrare quasi un’autobiografia. Ma forse neppure Ibra sarebbe stato capace di scrivere così tanto di sé stesso. Proprio per questo il libro è, a parere di chi scrive, destinato a pochi, ai soli tifosi di Ibrahimovic.

Giuseppina Guida