< 11 di  Giancarlo Marinelli (LaNaveDiTeseo)

Qui di seguito le recensioni di 11 raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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11 - Ho trovato difficile leggere questo libro per la struttura narrativa complessa. La tragedia dell’11 settembre viene vista attraverso gli occhi e la macchina fotografica di Petrov, elettricista alla Torre Nord. Il libro è zeppo di passato, di presente e di futuro. Troppi personaggi , pubblici (Bush, Rice, la mamma di Bin Laden) e privati (il pompiere in crisi con la moglie, il prete irlandese...). Fili intrecciati che faticosamente diventano trama. Gli avvenimenti si susseguono concitati infondendo nel lettore paura e insicurezza. Pur apprezzando quindi l’inedito punto di vista dal quale è stata raccontata la storia, ho trovato la lettura difficoltosa e frammentaria (forse volutamente???)

Monica Signani

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Il romanzo di Marinelli si presenta in una veste decisamente familiare per il lettore contemporaneo, con la sua organizzazione di capitoli come di un profilo Instagram a descrivere in modo cronachistico le 30 ore precedenti agli attacchi dell’11 settembre 2001. Le fotografie sono scattate da uno dei protagonisti, un fotografo estone esule a New York che vive in compagnia di un vecchio cieco, per il quale guarda il mondo proprio attraverso l’obiettivo della propria macchina fotografica. Non molto lontano si origlia da dietro la porta della Storia, il puzzle scomposto della vita privata della famiglia Bush e l’ultima confessione non convenzionale della prima vittima a Ground Zero, padre Mychal Judge. Un racconto in bianco e nero, ironico e commovente come possono esserlo solamente i racconti di vite spezzate .

Francesca De Filippis

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“11” non è un libro che narra degli attentati dell’11 settembre.
È un libro sulla storia delle persone che , dentro e fuori le Torri Gemelle, vivono le ore della tragedia.
E’ la storia di vite che si intrecciano, talvolta in modo rocambolesco e inaspettato.
È la storia di amori ritrovati, di legami improbabili, di eroi ancor più incredibili.
E’, in altre parole, un libro in perenne equilibrio tra il reale e il surreale.
Con uno stile mai banale, Marinelli riesce a coinvolgere il lettore, nonostante qualche eccesso narrativo che rischia di sfociare nell’esercizio di stile.

Alessandra Epistolato

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Più storie che s’interessano creando uno smarrimento, almeno iniziale. Il libro sembra scritto come una sceneggiatura; il “salto” da una storia all’altra non è sempre di facile intuizione. L’ho trovato un libro faticoso da leggere e un po’ pretenzioso.

Stefania Dente