< 1989-2019 Il rinnovamento del mondo di  Francesco Alberoni (LaNaveDiTeseo)

Qui di seguito le recensioni di 19892019IlRinnovamentoDelMondo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La fine dell’età della globalizzazione a seguito della pandemia da covid-19: come siamo arrivati a quel mondo liquido, iperconnesso, globalizzato e caotico, con un enorme divario sociale e di potere e come la pandemia ha spostato di forza il nostro focus, costringendoci a rivedere le nostre necessità e bisogni in chiave opposta. Si apre una nuova epoca di ritorno alla responsabilità, di ordine, di ridefinizione di un’identità e di confini, il cui scopo non è allontanare l’altro, ma tornare a definirsi e identificarsi.

Claudia Bernini

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Non l’ho preferito ma forse perché l’arco temporale è troppo ampio per una trattazione così breve.
La brevità in questo caso mi ha dato proprio un senso di forzatura.
Nonostante ciò, offre davvero numerosi spunti di riflessione, e la bibliografia mi ha molto incuriosita.

daniela iori

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L’opera Rinnovamento del mondo ripercorre le tappe fondamentali della storia dell’umanità partendo dalla caduta del Muro di Berlino. Il linguaggio adoperato dagli autori è scorrevole ed estremamente chiaro. Una carrellata delle dinamiche è degli avvenimenti più importanti che hanno interessato il mondo dalla caduta del Comunismo in poi. Lo consiglio a chi vuole capire con chiarezza la politica degli ultimi decenni. Una pezza d’appoggio chiara e lucida delle logiche che si celano dietro i fatti storici. Viene preso in esame il mondo all’indomani della dissoluzione della Cortina di ferro, un mondo liquido in divenire, e i nuovi protagonisti della politica mondiale: Stati Uniti ma amche Cina, Giappone e India. Si passa a prendere in esame il ruolo fragile dell’Europa nel contesto mondiale come pure ogni aspetto della vita sociale: internet, multinazionali, consumismo, globalizzazione, partiti politici, comunicazione, cultura di massa.
E naturalmente tutte le problematiche connesse a questi aspetti come pure il cambiamento climatico.
Insomma., un vademecum per chi vuole capire il mondo in cui vive e vuole cercare di cimentarsi in una previsione di questo mondo liquido in addivenire. Un plauso agli autori che hanno saputo spiegare in maniera chiara le dinamiche complesse della politica internazionale ma anche gli aspetti quotidiani del vivere sociale in un mondo che cambia alla stessa velocità di internet.

RICCIARDI ROSALIA

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Il libro è interessante e anche se non condivisibile in ogni sua parte si fa leggere fino in fondo con un buon ritmo.

Paolo Piemontese

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È stato crudele, da parte degli organizzatori, proporre questa sfida, perché anche questo libro è importante: ci racconta in modo scientifico ma scorrevole il mondo in cui viviamo, spiegandoci motivazioni politiche, storiche, sociali ed economiche. Ripercorse poi in chiave storico-critica permettono di farci riflettere sui nostri comportamenti e condizionamenti all’interno di una globalizzazione ben individuata in chiave cronologica, dalla caduta del muro di Berlino alla Pandemia.

Emma Cerpelloni

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Dopo averlo letto d’un fiato posso dire che questo è un testo necessario, per lucidità, analisi multiforme, spunti di riflessione , visione storica, e prospettiva strategica futura , non solo nazionale ma planetaria. Il commento potrebbe finire qui, perché per chi ha trent’anni o poco più e non le ha vissute consapevolmente, le date del 9 novembre 1989 (caduta del muro di Berlino) e 31 dicembre 2019 (scoppio dell’ epidemia di COVID 19), sono di svolta, in cui cambia il mondo, fragorosamente, e per sempre. Gli autori ci hanno lucidamente raccontato cosa è successo in questi trent’anni, in cui, in sintesi, l’economia, le nuove tecnologie, la globalizzazione, hanno guidato il caotico sviluppo planetario, che ha avuto, come esito, tante conquiste tecnologiche e scientifiche, ma anche disuguaglianze sempre più profonde, tra le persone e tra le nazioni. Come sarà il futuro? Tutta l’umanità e le istituzioni politiche nazionali e planetarie dovranno riformarsi, essere finalmente una vera guida consapevole, che dovrà attentamente riflettere su cosa vorremo che succeda nei prossimi anni e decenni, in cui ci sarà bisogno di nuove regole e indirizzi, un nuovo ordine, se necessario nuovi confini ( ma come? Perché?), ma soprattutto un’epoca in cui l’occidente può diventare la guida per una nuova civiltà, fatta di democrazia più forte, libertà individuali chiare e diffuse, riduzione drastica delle disuguaglianze in tutti gli ambiti umani, tra le persone e tra le nazioni, un nuovo keynesismo (in tutti i campi) che tanto avrebbe voluto Federico Caffè, di cui sono stato allievo.

leonardo pinzi

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libro 1
L’idea del dialogo tra due autori di diverse generazioni - su un tema di grande attualità - è potenzialmente interessante.
In pratica quello in questione mi è sembrato un po’ stucchevole e, con il ricorso a numerose e dotte citazioni, caratterizzato da una certa dose di narcisimo intellettuale.

Giovanni Amati

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Un libro ben scritto chiaro e comprensibile a tutti e fa riflettere

Francy b.

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Robinson
Lo scrittore senza nome
Molto interessante l’operazione di recupero storico di una vicenda reale, testimonianza di uno stile politico che ha segnato il destino del protagonista. Una scrittura impeccabile senza mai sbavature di stile o inciampi nel racconto. Precisa, concentrata e sempre tesa al resoconto più che alla storia. Sconvolgente nella visione d’insieme e scendendo nei particolari, nella rappresentazione dell’ ottusità del potere. Ricorda in certi passaggi alcune considerazioni del più noto 1984 , che è una fiction solo nell’impianto della vicenda ma non nella sua sostanza. L’epilogo delle due opere è diverso solo se non guardiamo all’impegno profuso dai governi sovietici per impedire che i due amici potessero rivedersi da vivi. Trovo questo il compimento della punizione inflitta ai due per avere osato sfidare il partito. Il potere vince sempre ma stavolta non è riuscito distruggere la libertà dei due, li ha solo allontanati. Grande prova di scrittura per un racconto potente.

Alberoni
La caratteristica dei saggi di alberoni è l’estrema scorrevolezza dei suoi testi. Segue un principio anglosassone che indica precisamente ogni argomento a partire dall’inizio e prosegue sostenendo i punti con precisione millimetrica, con inevitabili ripetizioni e conclusioni conformi
all’assunto iniziale. In questo tipo di saggi questo è essenziale ciò che si trasmette realmente, ed è questo il caso. Accanto ad espressioni felici si scorgono concetti che smuovono il nostro sentire, ed è bene rileggere più volte perché ogni frase è piacevole e persino convincente, se non fosse che esprime una visione ristretta di questioni più ampie che necessitano di robusto approfondimento. Leggere un libro di alberoni illude di avere chiarito i concetti che affronta grazie alla pacatezza e ad una logica apparentemente impeccabile. Non è mai così, se non per alcune rare perle che non bastano a salvare le acque da cui provengono.

Maria Antonia Grasso

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Ampia panoramica della società mondiale dalla caduta del muro di Berlino al periodo prepandemia 2019.
Molti concetti, considerazioni ed analisi. Alcuni condivisibili, altri meno. La sensazione generale comunque è quella di un livello troppo superficiale e generico, a tratti veramente basso.

Monica Peggion