< A porte aperte di  Marco Grassi (Castelvecchi)

Qui di seguito le recensioni di APorteAperte raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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“A porte aperte” non è un romanzo che mi ha catturata. Anzi, all’inizio lo aveva fatto, grazie soprattutto ai capitoli brevi, allo stile semplice e scorrevole, ma dovevo aspettarmi che l’altra parte del titolo “Romanzo politico” sarebbe entrata in azione prima o poi. Quando lo ha fatto ho sentito la storia confondersi e la protagonista perdersi di fronte ai suoi ideali e di fronte allo stato oggettivo delle cose.
Forse l’elemento del romanzo che più mi è piaciuto è stata la caratterizzazione di Pilar, proprio la protagonista, descritta come una donna ritardataria, impaziente, dedita al lavoro e con tanta, ma tanta speranza. E credo fermamente sia questa, la speranza, l’arma migliore per creare una vera e propria realtà “a porte aperte”.

Eleonora Pupo

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La scrittura di questo romanzo è semplice e scorrevole. Non lo si può definire un grande romanzo e vi sono molti cliché narrativi, ma tutto sommato si legge in modo agevole e viene voglia di proseguire la lettura fino alla fine.
Inoltre, è bello leggere di una donna in carriera, ma allo stesso tempo molto umana.

Karen Barbieri

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Il libro di Marco Grassi "A porte aperte" ha come protagonista una giovane donna:
Pilar Sanders che dopo diverso tempo rientra nello staff del Presidente degli Stati Uniti, Bernard Cosano,
come Consigliere speciale.
E’ una donna forte, dal carattere deciso che sa farsi rispettare.
L’obiettivo della politica americana vuole realizzare è quello di rendere il mondo un posto migliore,
che porti avanti i bisogni di tutti e non solo quelli dei soliti privilegiati.
Il testo scorre velocemente, la scrittura è chiara e limpida e anche la suddivisione in capitoli è ben strutturata.
La storia che l’autore racconta prende piede in America ma poi si svolge tutta, o quasi, in Italia.
Si tratta - come denunciato anche nel sottotitolo - di un romanzo politico, i temi principali
dunque sono: populismo, diritti civili, ambientali, immigrazione, parità di genere.
Non mancano critiche ai partiti e agli stessi politici che puntano più alla notorietà e
alla comunicazione social invece di fare cose concrete per la comunità tutta.
Tuttavia, nonostante i temi siano del tutto attuali, risulta difficile immedesimarsi nel racconto poiché troppo irreale, quasi
fantascientifco.
Lettura consigliata a chi vuole sognare ad occhi aperti e immaginare come sarebbe il mondo se ogni Stato del mondo
mettesse davvero da parte il capitalismo, dunque gli interessi economici, per pensare al invece al capitale umano,
al bene comune, agli ultimi e a chi, insomma, è perennemmente sfruttato.

Giulia Eleonora Zeno

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Al contrario, il secondo libro, seppure più scorrevole e intriso di dialoghi, mi ha da subito annoiato. Il romanzo politico non è il mio genere. Inoltre, i nomi inventati fanno perdere di credibilità e anche alcune scene mi sono sembrate surreali. Non sono riuscita a finirlo e questo basta per dire che non mi è piaciuto. Non lo avrei comprato o consigliato ad un’amica.
voto che darei 5--

Martina Rizzo