< Ali di seta in fiamme di  Margherita Cordova (TabulaFati)

Qui di seguito le recensioni di AliDiSetaInFiamme raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Il romanzo è un sogno ambientato in luogo indefinito e fuori da un tempo definito dove il sogno e l’incubo si scambiano il ruolo capovolgendo le sorti del protagonista, Sigismondo un orfano trovato in una cesta abbandonata in una pozzanghera di fango. L’ambientazione circense propone un tema molto prossimo al nostro tempo, l’incontro tra genti diverse, molto spesso marginali ma ricche di sentimenti questo richiama le difficoltà di oggi nell’accettare il diverso da te. Lo spirito che pervade il romanzo è sempre positivo e ciò lo rende molto piacevole e confortevole.

Mariadele Molteni

* * *

 

A metà tra una favola e una piece teatrale. Grottesco con i suoi personaggi surreali, improbabili e sopra le righe, ognuno a modo suo, si sviluppa nel contesto del circo che consente la convivenza di esseri tanto strani.
La storia sostanzialmente ruota intorno alle "profezie che si autoavverano" intrappolando chi ne entra in contatto.

Marzia Terragni

* * *

 

mix di magia e cruda realtà che danno vita ad una trama buona, dove l’elemento chiave che piu mi ha colpito è la forza del protagonista ad affrontare la vita con la colpa di essere stato profetizzato “demonio” da una specie di veggente e quindi di portare sventura.

Matteo Aluigi

* * *

 

L’impressione che ho avuto leggendo questo libro è stata quella di guardare una commedia teatrale surreale; si tratta infatti di una fiaba onirica nella quale i dialoghi sono dinamici e spesso fatti di botta e risposta che li rendono immediati, contribuendo a uno stile scorrevole oltre che ricco di riferimenti che fanno sorridere quando meno te lo aspetti. Ci vuole forse un po’ per affezionarsi ai personaggi dai nomi strani, a quei circensi pazzi e in generale alle avventure di Sigismondo, in questo suo percorso da "maledetto" predestinato. L’ho trovato interessante ma a me, purtroppo, questo libro non è "arrivato". Magari ho solo bisogno di lasciar sedimentare di più i personaggi e le loro storie, per poterlo apprezzare meglio, o magari semplicemente non era il momento giusto. Una cosa però posso dirla; la storia mi ha incuriosita e proverò a rileggerlo e a trovare gli altri significati nascosti che sicuramente mi sono sfuggiti alla prima lettura.

Federica Vicinanza

* * *

 

Non può lasciare indifferenti, per le scelte narrative di questa storia! La protagonista, la bambina, esprime senza freni inibitori e senza autocensura i suoi pensieri, anche quelli che privi di generosità e di empatia. Lei può, ma alcuni di questi pensieri sono proprio i nostri, quelli vorremmo sopprimere appena li pensiamo, che mettono in discussione il nostro essere o crederci buoni, pazienti, generosi. La lettura provoca una sorta di straniamento: in alcuni momenti la distanza che la bambina ha nei confronti dei suoi familiari coinvolge anche il lettore. La sua è una vendetta? No, perché non c’è un vero colpevole, oltre a lei, di quanto era successo: non i genitori, che no furono responsabili e di cui descrive la faticosa vecchiaia, non le sorelle (quella conosciuta e quella che sorella per lei non è). E’ una storia che è andata così, dove tutto poteva essere diverso, ma non per merito o demerito di qualcuno. E’ una storia normalmente tragica, così come ci sono storie normalmente felici.

Silvia Pettarin

* * *

 

Ho apprezzato il suo incalzare dialettico, la velocità degli eventi che scorrono davanti agli occhi del lettore, le emozioni che trasmette.

Elisa Vitulli