< Ama di  Luca D’Alessandro (Vallardi)

Qui di seguito le recensioni di Ama raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ama.non mi è piaciuto.
Non sono molto propensa quando chi mi parla mi mette in bocca idee e pensieri, già dandomi del tu poi dicendomi cosa sto provando, nemmeno cosa potrei provare.
La sensazione è di egoismo. Il libro invita a cercare dentro di se ma non vi trovò l’invito a darsi all’altro, se non in funzione di se stesso.
Capisco che educare affettivamente non sia semplice ma non ho gustato il libro.

Cristina Franchini

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"Ama" è un libro utile se si ha il proposito di voler ritrovare una dimensione di amore, soprattutto nei propri confronti. Le sue basi teoriche derivano dalla psicologia moderna che l’autore cerca di introdurre in modo sintetico e in una forma il più comprensibile. La lettura necessita di un grande sforzo d’animo, ogni paragrafo è un insegnamento che necessita di un lungo tempo per essere davvero digerito e compreso a livello più profondo. La ripetitività di alcune frasi può risultare noiosa, ma credo sia utile per l’assimilazione del concetto. A tratti alcune affermazioni sono superficialmente assolute, ma capire su cosa si è d’accordo e su cosa no, può diventare un buon esercizio di critica.

Letizia Paolini

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AMA non mi ha colpito, insomma sembra che leggendolo tutti possano imparare a farlo e no, non è così. Queste istruzioni per l’uso per postare la meraviglia della nostra natura, dei nostri sentimenti puri e favolosi, no, non ci trovo niente di applicabile!
Amare è una questione seria e di responsabilità, non serve un vademecum dove trovare le istruzioni per l’uso. Ecco, è l’uso il problema. Amare è tutt’altra azione.

Roberta Giovannetti

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Non amo i libri motivazionali e di autorealizzazione in genere e francamente sono una lettura che evito. Li trovo spesso basati su "ricette" ricche di parole ma povere di contenuto, poco convincenti. Frasi come "chiudi gli occhi e lasciati amare dall’amore" o "l’amore aggiunge sempre e non sottrae mai" personalmente non mi significano nulla e la tesi che molti sistemi nervosi umani non sopportino l’amore la trovo a dir poco singolare. In definitiva, in questo libro non ho trovato motivi per cambiare la mia idea sui libri motivazionali.

Alessandro Giorda