< Amori diplomatici di  Maurizio Serra (Marsilio)

Qui di seguito le recensioni di AmoriDiplomatici raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Una scrittura molto vivida, lungo tutta la narrazione ho avuto l’impressione di immergermi nel mondo raccontato e descritto dall’autore, come se fossi presa per mano e accompagnata lungo il viaggio dei destini dei protagonisti. Ho molto apprezzato i commenti sulla natura umana che l’autore dispensa sempre con indulgenza, quasi come una riflessione a voce alta.

Jashmine Corsini

* * *

 

Amori diplomatici è un libro che personalmente mi ha catturata sin da subito più per lo stile che per la trama delle storie raccontate. Il tono, che è sempre sostenuto e ricercato, non soffoca la malinconia e la solitudine profonda provata dai protagonisti delle tre storie.

Elisa Rubin

* * *

 

Tre parti, tre diverse storie, un disilluso ambasciatore del Michoumistan, un addetto culturale giapponese alla ricerca della donna amata, (una donna “non sua”, già legata dal vincolo maritale ad un altro), lungo gli anni e i quattro angoli del mondo, una donna perennemente in moto perché incapace di accettare la morte dell’amato. In realtà tre atti di un’unica opera, (come ci mostra il fatto che un personaggio della terza parte conosca il protagonista della prima di persona). Mi richiama in mente Suite francese della Nemirovsky per certi intenti. Comunque un malinconico e sì ironico/parodico affresco di caratteri, emozioni, situazioni umane, un Riesce bene sebbene in alcuni punti l’autore regali un po’ troppo nell’effluvio di informazioni, scelta pur sempre più apprezzabile di alcune scelte evanescenti dell’editoria moderna. Godibilissimo.

Caterina Lavinia Nicosia

* * *

 


Il libro Amori diplomatici di Maurizio Serra è felicemente inattuale. Le storie sono avvincenti, talvolta bizzarre. Ci sono molti richiami interni tra i vari racconti, perciò il lettore è coinvolto a più livelli. Le citazioni occulte e le ambientazioni storiche sono originali e interessanti. In questo senso, l’apertura internazionale fornita dalle descrizioni delle relazioni diplomatiche regala un ampio respiro alle storie, soprattutto al racconto “Il signor Hitaki”. La lingua è curata, precisa, leggermente antiquata; la sintassi finalmente esce dallo schema asfittico di soggetto-verbo-complemento che sembra affliggere molti testi narrativi contemporanei; il lessico è forbito e preciso, senza essere stucchevole o lezioso. Il libro mi è piaciuto molto e potrebbe anche meritare una rilettura.

* * *

 

***
Circolo dei lettori
di Palermo “Eutropia”
Coordinato da Rosana Rizzo
***
L’autore, Maurizio Serra, è un ambasciatore che, dopo esserci cimentato in diversi saggi di storia culturale e politica, ha debuttato con la sua prima opera narrativa.  E’ più facile così comprendere il titolo della sua opera che raccoglie tre racconti lunghi (o romanzi brevi) collegati tra loro dall’essere connessi al mondo della diplomazia, una sorta di piccola comedie humaine nel mondo diplomatico, in varie parti del mondo e in vari tempi della storia accomunati da particolari storie d’amore.
Nel primo racconto, l’io narrante, originario dell’immaginario Michoumistan, è un ambasciatore trasmigrato in esilio in uno Stato (forse) sudamericano, molto lontano dal suo paese di origine; alla fine della sua carriera ritorna l’amore giovanile, soltanto sfiorato in gioventù, per la sorella di un suo compagno di studi.
 Il secondo racconto attraversa, invece,  momenti della storia ’900, tra Roma e il Giappone. Ha come  protagonista Hitaki,  un diplomatico giapponese, «miope e rotondetto» e  «dalle orrende cravatte sgargianti»,  inviato a Roma come addetto culturale alla vigilia della seconda guerra mondiale.  Per curiosità prima e per amore in seguito, collabora col Grande Poeta, una travolgente relazione con la di lui moglie; il sentimento si trasforma da passione  in ossessione nello sfacelo  della Repubblica Sociale. Con la conclusione della guerra e con il ritorno in Giappone tutto sembra essere finito ma la vera conclusione la troveremo alcuni decenni dopo nel Paese del Sol Levante.
Nel  terzo racconto, frizzante più degli altri,  protagonista è Una bella donna alcolizzata che guida senza sosta la sua  mitica Duetto Alfa Romeo Osso di seppia, intorno al lago di Ginevra, in cerca dell’uomo della sua vita; uomo  in realtà  appena morto, realtà che lei non vuole accettare.  sullo sfondo di una Svizzera , simbolicamente patria della diplomazia multilaterale, troviamo tanti personaggi contraddittori, salottieri e mondani, impegnati in varie tresche amorose.
Se il primo racconto non mi aveva entusiasmato, il secondo l’ho trovato più gradevole, mentre il terzo mi è piaciuto tanto.
I tre racconti sono indipendenti fra di loro  come ambientazione e come argomento e i registri narrativi  utilizzati sono molto diversi fra loro, ma la scrittura è sempre elegante e coinvolgente; insieme a sentimenti come la nostalgia o la malinconia  trova spazio  un sottile umorismo di  stile british. Una pecca è forse, in alcuni passaggi, l’eccessiva quantità di informazioni esposte che si fa fatica a seguire, soprattutto nel primo racconto.

Viviana Conti

* * *

 

***
Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano“Ex Libris”
 coordinato da Maria Rosaria La Morgia
***
Tre romanzi in uno, con protagonisti distanti nel tempo e nello spazio. Luoghi diversi, ma ambientazione sempre legata al mondo diplomatico che interagisce con la Storia in divenire. Nei primi due racconti prevale il ricordo, la nostalgia, la casualità che consente di riallacciare storie rimaste sospese. Il terzo sembra quasi un momento scenico corale con diverse umanità che condividono il palcoscenico, dando senso definitivo ai due precedenti, apparentemente, indipendenti atti.

Antonella Fantini

* * *

 

***
Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Roma 6 “Barbara Cosentino”
coordinato da Cecilia Gabrielli
***
Recensione Simonetta Rosa L’ambiente diplomatico, che fa da sfondo alle tre storie raccontate in “amori diplomatici”, offre all’autore lo spunto per raccontare tre amori che, condizionati anche dallo svolgersi di eventi internazionali (di fantasia) oltre che dai sentimenti dei protagonisti, sono destinati a concludersi in un finale caratterizzato da una profonda mestizia. 

Simonetta Rosa

* * *

 

Coppola Tre racconti pieni di cultura e di esperienze. L’ambasciatore Serra traspone nei suoi racconti le sue esperienze come viaggiatore protagonista del suo tempo. Il Giappone, la Svizzera, Roma, gli Stati uniti fanno da sfondo a storie d’amore complicate e affascinanti.

Luisa Scorciarini

* * *

 

Tre racconti, in cui, sullo sfondo della storia recente, si mescolano malinconia ed ironia, legate da uno stile coinvolgente e molto piacevole.

Angela De Chirico

* * *

 

Prima opera di scrittura dell’autore e diplomatico Maurizio Serra. Con particolare attenzione e maestria vengono descritte tre storie, indipendenti tra loro, caratterizzate da personaggi particolari e ben definiti. Al lettore più attento non sfugge un sottile nesso tra le varie storie e, sicuramente, la capacità dello scrittore di usare un registro narrativo ricercato ma accattivante. A fine lettura rimane qualcosa in sospeso, qualche passaggio che sfugge, ma proprio questo invoglia la rilettura e il continuo approfondimento del testo. Forse non è consigliato a chi necessità di una lettura “leggera e rilassante”.

Idamaria Marini

* * *

 

L’idea narrativa mi piace, tre racconti che calano le vicende amorose dei protagonisti in contesti storici ben delineati. Tre racconti ben distinti tra loro, sia per l’ambientazione, sia per i protagonisti, sebbene uniti tra loro da alcuni richiami presenti in tutte le storie. Anche lo stile sembra differente, i primi due racconti più cupi nelle descrizioni e nelle vicende narrate, l’ultimo più leggero non tanto nella trama, quanto per il modo di raccontare. Tuttavia a volte ho trovato la narrazione eccessivamente dispersiva, quando l’autore si dilunga nelle descrizioni.

Rosanna Laterza