< Anche l’usignolo. Vita di città, di bosco e di campagna di  Niccolò Reverdini (Mondadori)

Qui di seguito le recensioni di AncheLUsignolo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Trovo molto coinvolgente che l’autore utilizzi la narrazione del suo vissuto, il rimando alla tradizione rale, la caratterizzazione dei personaggi, i riferimenti storici e geografici per dare al lettore un assaggio della sua acquisita cultura contadina. Trovo che abbia saputo trasmettere una grandissima dignità ad una realtà economica e sociale troppo a lungo dimenticata.

Silvia Teggi

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Inizialmente titubante vista la scarsa propensione ai saggi,inoltrandomi nella lettura ne sono stata travolta. L’autore mi ha trasmesso molte emozioni,mi ha fatto vivere le sue esperienze accanto a lui. Il ritorno alla madre terra,il punto cardine del saggio!La consapevolezza che la tecnologia e il progresso hanno dei forti limiti. Le moderne invenzioni aiutano,ma devono essere al nostro servizio. E inizia mano mano che procede la lettura una sorta di sinfonia con la natura. Movimenti lenti e placidi,crescendo imperiosi, e comunque tutto segue un’armonia antica. Il saggio ci spiega come non sia impossibile far convivere il progesso con la tradizione. Basta mettere al centro l’uomo e la natura. Concedersi del tempo e assecondarlo. Interessantissime anche le citazioni latine e greche che dimostrano ancora una volta come le civilta’ si basino sulle stesse antiche regole che regolano da sempre la natura. Leggendo, ho condiviso le emozioni dell’autore nel suo riportare alla vita i terreni ormai incolti del nonno,la gioia di tenere tra le mani i prodotti della terra ottenuti con il sudore, la bellezza della vita nella sua semplicita’armoniosa.

Stefania Motti

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Letto con piacere

Sandro lodi

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Gradevole, pur nell’ignoranza - mia - di tematiche agricole e forestali: belli gli scorci paesaggistici e gli incontri differenziati con la fauna locale o reimmessa nel territorio. Bel respiro di umanità aperta all’inclusione e al dialogo.
Proprio un bel “racconto”.

Adriano Amerini

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La tematica, in prima battuta, mi ha reso piuttosto scettico. L’autore, fortunatamente, negli ultimi capitoli riesce ad appassionare anche un lettore distante dal mondo che viene narrato. Indubbiamente un modo originale per avvicinare ad una realtà che in tanti ignoriamo.

Federico Bozzanca

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Ho apprezzato anche questo saggio. Scritto con leggerezza e intelligenza, è difficile da definire: ha il passo del romanzo, tra autofiction e continui riferimenti alla cultura classica.

Francesca Lombardo

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Un saggio narrativo che ti porta per mano a conoscere piante, animali e luoghi poco lontano da Milano. La scrittura si alterna piacevolmente alla lingua latina e soprattutto al dialetto milanese occidentale; un pochino diverso dal milanese ad est di Milano dove vivo. Moltissimi i modi di dire che al mio orecchio diventano musica e casa.
La storia di una rinascita sia a livello territoriale sia umana che trova la giusta armonia con l’ambiente in cui vive. Peccato non aver potuto vedere le immagini perchè non erano inserite nel file …

Adriana Moretti

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Linguaggio evocativo, echeggiante diverse fonti letterarie, classiche e moderne, volto ad avvicinare, elegantemente e sapientemente il lettore ad un campo (nel senso letterale!) interessante e variegato quale quello agreste !
Reverdini attraversa la sua crescita e le sue esperienze, da stagione a stagione, e ne racconta le coltivazioni e le conquiste con fervida passione verso la sua terra. L’entusiasmo della narrazione, appassiona e cattura: le pagine diventano boschi ed orti, freschi e profumati da passeggiare con curiosità ed avventura.
E’ cosi vibrante e descrittivo il suo amore per i suoi luoghi, che riesce a restituire al lettore un volto nuovo e diverso della Lombardia : fuori dalla frenesia e dal caos, si assapora pace ed armonia.
Un saggio autobiografico , di colta scrittura, che ricorda quanto la natura , col suo ritmo, ci insegni a vivere.
Le immagini poi, che si scovano nel libro, sono davvero una bella sorpresa!

P.S. il mio papà poi è un romantico contadino, questo libro non poteva che rubarmi il cuore!

Ilaria Liccardo

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Questo libro ha un linguaggio molto aulico, poetico, ma che lo rende non di facile lettura. Nel mio caso è stato soporifero ai massimi livelli, anche se come sempre è questione di gusti, ma tra continue citazioni colte, e considerazioni poetiche su tutto, l’ho trovato troppo estraneo a me.

Chiara Marcucci