< Andrés Iniesta, come una danza di  Gianni Montieri (66thand2nd)

Qui di seguito le recensioni di AndresIniestaComeUnaDanza raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Vita interessante quella di Iniesta, ma questo libro la accarezza solo e dettaglia molto di più la parte sportiva, con molte descrizioni troppo tecniche per una persona ‘decalcizzata” come me.
Dopo questi due libri penso però che il fatto di essere “decalcizzata” sia un mio limite: mi piace molto quando un libro ( o meglio due) mi coinvolge in qualcosa di inaspettato.

Maura Caré

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Il racconto avvincente e coinvolgente della vita di un grande fuoriclasse del calcio mondiale, dai primi approcci di bambino innamorato del pallone alla consacrazione come grande campione fino all’addio al Barcellona. Un contrasto evidente tra l’uomo normale nella vita e l’uomo di genio ed ordine in campo. Stile insolito della narrazione con l’alternanza della voce narrante e del racconto in prima persona che tiene il lettore incollato al libro. Per gli appassionati di calcio ma anche per chi ama le biografie di personaggi dello sport in genere.

Roberto Becattini

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Il libro è piacevole anche se non è certamente un capolavoro. L’autore racconta la straordinaria ascesa del calciatore spagnolo Andrés Iniesta ai successi europei e mondiali. Ci sono luoghi e giorni precisi, scanditi in ogni capitolo, nei quali avvengono dei fatti che cambiano a più riprese la vita dello sportivo iberico e queste vicende sono narrate a doppio filo dalle testimonianze di chi ha conosciuto Iniesta, ma anche dal calciatore stesso. La sua avventura nel mondo del pallone parte dalla finale per la Coppa del Mondo del 2010, quando al minuto 116 Iniesta segna il gol che decreta la vittoria spagnola contro l’Olanda. E sembra tutto un sogno se si pensa che, nel 1990, Andrés é solo un bambino di sei anni che rincorre la palla tra i tavoli del bar della mamma sotto gli occhi stupefatti, e anche un pochino infastiditi, degli anziani clienti del suo villaggio. La parte finale è nel 2021 quando Andrés è un fuoriclasse delle Furie rosse, campione del mondo nel 2010 e due volte campione d’Europa nel 2008 e nel 2012, che riguarda con nostalgia il suo addio alla nazionale iberica avvenuto tre anni prima.
Un novello Don Chisciotte nella terra dei mulini a vento.
La narrazione si chiude con la suggestiva immagine di un calciatore seduto sull’erba di uno stadio catalano che, nel silenzio della notte, comprende che la sua vita avrà un nuovo inizio, ma che il suo passato, frutto di sacrifici e illusioni, resterà vivo nel suo cuore e in quello dei suoi ammiratori.
Tutto sommato una gradevole lettura.

Letizia Giordani

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Molto interessante la storia, la scelta di narrazione di alcuni scorci di vita e di esperienza. Forse eccessivo il continuo passaggio fra prima e terza persona e i flashback. Comunque piacevole e coinvolgente.

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L’autore, dopo un’attenta documentazione, è stato in grado di immedesimarsi nel personaggio di Iniesta e di immaginare un ipotetico racconto del calciatore stesso sulla sua vita.
Dai pensieri di un piccolo Iniesta che sogna di diventare un grande calciatore, si giunge all’Iniesta più maturo che ha lasciato il suo Barcellona per giocare nel Vissel Kobe, ricordando, con un po’ di malinconia, i grandi successi (e gli amici) che si è lasciato alle spalle.
Il libro può essere consigliato anche a chi non è un appassionato di calcio, dato che non ruota solamente su descrizioni molto dettagliate di alcune azioni salienti svolte in campo dal calciatore, ma tocca anche temi più profondi come la depressione che lo ha colpito.

Laura Rasotto

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Sembra di leggere una telecronaca.
Ho trovato la lettura molto faticosa e non sono riuscita a finire il saggio

Giuditta Torrini