< Aprile è il mese più crudele di  Flavio Sarni (Robin)

Qui di seguito le recensioni di AprileEIlMesePiuCrudele raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Tra i due è stato l’unico libro che sono riuscita a terminare, anche se non è risultato il mio preferito. La scrittura non è malvagia ma, a mio parere, ha due pecche: troppe citazioni esplicite, che a lungo andare rendono il discorso difficile da seguire e un finale frettoloso. Bello l’utilizzo del linguaggio dei fiori. voto: 6-

Carmela Rago

* * *

 

Libro interessante, con uno stile fluido e che delinea bene le caratteristiche dei personaggi, con citazioni e rimandi culturali molto accurati. Unico appunto: tutte le citazioni dotte, sia in prosa che in poesia, in lingua inglese, andrebbero puntualizzate e tradotte in nota a piè di pagina per apprezzare meglio lo svolgersi del racconto.

* * *

 

devo premettere che non amo particolarmente i romanzi polizieschi come genere letterario. Aprile è il mese più crudele è il sesto pubblicato di una serie già avviata con protagonista il commissario Santulli; sono entrata quindi nelle pagine di una narrazione in cui si davano come già acquisiti alcuni dati e caratteristiche del personaggio principale e questa circostanza ha reso la lettura u farraginosa all’inizio. Ma la lettura non è migliorata nel prosieguo: la storia rimane invischiata in citazioni riportate in corsivo estrapolate da libri di vari autori, inserite durante conferenze a cui assiste il commissario o in dialoghi con amici e sospettati che distolgono il lettore dalla vicenda principale, ovvero la ricerca di un assassino. Non ho avvertito suspence durante lo svolgimento delle indagini, la storia non scorre, non si muove. Rimane come "bloccata" ai nastri di partenza,dove c’è un commissario, peraltro dotto ma non molto sveglio, privo di una acuta capacità di osservazione che dovrebbe essere propria di chi svolge quel tipo di professione. Gli unici slanci intuitivi sono retaggio della moglie a cui Santulli racconta l’andamento delle investigazioni.
Troppe citazioni in inglese, che rendono oltremodo la lettura faticosa. Personaggi poco credibili (una portinaia che riconosce un’opera di Rachmaninov suonata da un inquilino al solo ascolto di alcune note al pianoforte, un investigatore privato che manifesta velleità di predicatore di saggio/filosofo) ma, soprattutto, l’individuazione del colpevole, che alla fine del romanzo ha ammazzato ben tre persone, non comporta la benché minima spiegazione sui meccanismi psicologici che l’hanno portato al crimine, sulla trasformazione da individuo ordinario, apparentemente integrato nel tessuto sociale, a pluriassassino, che ha scientemente deciso ed eseguito ben tre omicidi.
Non sono riuscita a legarmi ai personaggi del romanzo, né al commissario, figura a metà fra un un uomo nostalgico, perso in alcuni ricordi dolorosi del passato ma che non ne corrodono l’anima (almeno mi sembra) rendendolo un personaggio fuori dagli schemi, e un diligente impiegato che svolge il suo lavoro come se fosse un impiegato del catasto, né all’assassino, che viene tratteggiato approssimativamente solo nelle ultime pagine.
Se avessi dovuto leggerlo per puro diletto, penso l’avrei interrotto a pagina 30.

* * *

 

Il titolo è una citazione e ci sta, ma il libro è un insieme di richiami, e appunto citazioni da risultare stucchevole. Si leggerebbe con facilità in quanto il suo linguaggio è semplice e scorrevole ma le continue interruzioni atte solo a dimostrare la "cultura" dell’autore infastidiscono . Sembra che chi scrive voglia dare un’immagine di se più che narrare una vicenda e questo indispone chi legge, perchè lo distrae e lo porta continuamente fuori del racconto. Tra l’altro l’investigatore stesso sembra non essere toccato da niente, né dall’indagine che svolge né dalle persone che condividono con lui la vita. Non ha empatia con niente e con nessuno. Non mi è piaciuto per niente.

Paola D’Epifanio

* * *

 

Ho stentato un po’ a seguire la storia diverse citazioni in inglese senza relativa traduzione (nn tutti siamo bilingue) nel complesso comunque nn male.

Lorena.