< Apro l’anima e gli occhi.. Comunicazione e coscienza interiore di  Eugenio Borgna (Interlinea)

Qui di seguito le recensioni di AproLAnimaEGliOcchi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Più facile da leggere, ma viziato dal volere tirare delle conclusioni ,a volte , religiose che possono essere non condivise. In pratica è un insieme di pensieri, che certamente possono essere condivisi, non un saggio. Da questo a mio parere deriva la facilità del libro a farsi leggere. Anche se alcuni di questi pensieri, in una visione filosofica ,ma poco scientifica, devono essere presi in considerazione.

Ettore Attardi

* * *

 

Un saggio sulla comunicazione per la comunicazione; un modo di leggere il modo di comunicare in corrispondenza con la coscienza interiore con moltissimi riferimenti che esulano dai limiti dell’ambito così come siamo abituati a conoscerlo.
Linguaggio verbale, non verbale e silenzio. Moltissimi spunti da approfondire e molti i riscontri immediati con la realtà di tutti i giorni.
La comunicazione nel quotidiano, con i figli, con gli sconosciuti, a lavoro e in famiglia.
Un accenno al linguaggio della solitudine in questi tempi che ci hanno costretti a guardarci dentro per poi imparare, forse, a comunicare diversamente.
La parte relativa al silenzio è illuminante, fa riflettere su quanto, in questo mondo avvolto dal rumore, la migliore parola è quella non detta.

Sabrina Maniglio

* * *

 

Amo leggere, ma non quello che capita.
Questo l’ho trovato molto noioso.

Antonio Bruni

* * *

 

Il trattato è un breve saggio sulla comunicazione con il prossimo.
Non è una trattazione tecnica sulle modalità di linguaggio aziendali ma piuttosto una riflessione su come entrare in piena empatia con l epersone con le quali quotidianamente veniamo in contatto per metterci in una posizione di ascolto e di comunicazione, non solo verbale.
L’autore è un libero docente per malattie nervose e mentali e primario emerito in psichiatria e la sua esperienza in questi campi si sente quando deve creare un rapporto con l’altro.
Non sceglie una trattazione medica né adotta concetti complicati ma introduce brevi e semplici concetti per tutti suggerendo i migliori comportamenti nei rapporti con gli altri, soprattutto verso le persone fragili o sofferenti.
Il linguaggio è lineare, le parole semplici, i concetti spesso ripetuti, sebbene con leggere modifiche, in tutti i brevi capitoli.
Molte sono le citazioni e i rimandi a frasi o a libri di autori (poeti, santi e letterati) che nei loro testi hanno trattato questi temi, soprattutto riferendosi alla solitudine, alla paura, alla ricerca di Dio.
È proprio la presenza di questa Immanenza che viene spesso citata dall’autore, uomo di Fede, che la presenza come il sollievo per le pene proprie e altrui, sia esteriori che interiori.
Tre principali ingredienti della trattazione, quasi parole magiche ripetute come mantra: sorriso, lacrime e silenzio, come base della comunicazione.