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La narrazione è ricca di avvenimenti che si susseguono veloci. Una lettura leggera, che scorre a ritmo incalzante, a tratti un po’ surreale.
Francesca Trevisani
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Premetto che non è un genere che leggo solitamente, non sono infatti un amante dei classici noir all’italiana. Ammetto però che ho apprezzato la scrittura e l’evolversi della trama che non è per niente scontata. Per tale motivo mi sento di premiare questo libro.
Luciano Napoli
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Giallo, noir o thriller?! Potremmo dire un mix intrigante, il protagonista un uomo a servizio dello stato con i suoi difetti, si ritrova a far conti ed a star nel mezzo tra vicende di mafia e lavoro nero e tra la clandestinità di chi spera e ha la forza di credere in un futuro migliore, temi ancora attuali e reali, con spolverate di sciascianità e a tratti ci rimanda a vicende camilleresche, lettura scorrevole e coinvolgente ben fatto.
M. & M.
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Il mio preferito: Aspetta mezzanotte, di Luciano modica
Chiariamo subito, si tratta di storia di amicizia, dentro una storia di mafia siciliana. Meglio, trattasi di storia di mafie, di cui una è saldamente ancorata al territorio, da cui partono traffici internazionali di droga, armi, prostituzione e riciclaggio di denaro. L’altra è alimentata da un ipotetico servizio segreto deviato, che procede illegalmente, fornendo appoggio e coperture a presunti informatori, apparentemente pentiti. Due entità in combutta, o in conflitto tra loro, a seconda degli interessi contingenti in atto. Il protagonista, Mauro, viene incaricato dal magistrato competente, di amministrare una azienda confiscata alla criminalità. Finisce scaraventato in un pozzo nero di accadimenti. Dovrà destreggiarsi tra situazioni brutali e personaggi loschi, compresa la seducente moglie del boss incarcerato per cui perderà testa e cuore. E’ proprio il vortice di queste situazioni incredibili, a dare un senso compiuto al racconto, la cui chiave di lettura entro cui si muove il protagonista è un grottesco da sballo. Nulla è ciò che sembra, tutto è volutamente finzione cinematografica di Tarantiniana memoria.
Il contrappunto dalla ferocia mafiosa, è rappresentato da Rashid, immigrato africano, sfruttato come schiavo per la raccolta dell’ortofrutta. Ha sfidato il deserto, il mare, le torture credendo in una vita dignitosa per se e la sua famiglia. Ogni notte a mezzanotte, Rashid e Fatima, concentrano idealmente i loro sguardi su Vega. Gli eventi del caso, faranno incontrare Mauro e Rashid, obbligandoli a misurare il senso di lealtà e tradimento reciproci uscendone se non indenni più maturi ed aperti.
Che dire? È una storia che appare confusa nel suo piano narrativo, in cui sesso, menzogne, crudeltà e ripensamenti, sono al servizio di personaggi che hanno spesso lo spessore dei fumetti.
Rosa Giaimo
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mi è piaciuto, l’ho trovato più interessante dell’altro
Maddalena Avesani
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Fabrizia Paini
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La storia si snoda su due punti di vista, quello di Mauro il protagonista chiamato ad amministrare un’azienda agricola siciliana sottratta alla mafia e quello di Rashid clandestino ghanese che lavora in nero nella stessa azienda. Il romanzo alterna le vicende sessuali nelle quali Mauro si lascia coinvolgere e le conseguenze cui la malavita organizzata lo sottopone, con le paure, le speranze, le preoccupazioni, il senso dell’amicizia di Rashid che sopporta ogni sopruso e ricatto per poter portare la propria famiglia in Italia. Eccessive alcune situazioni in cui Mauro viene a trovarsi per aver rifiutato manodopera clandestina, la narrazione e il linguaggio un po’ sbrigativi, decisamente buonista il finale.
Rita Merusi