< Atlas di  Marco Lunè (Sperling)

Qui di seguito le recensioni di Atlas raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Decisamente no. Ribadisco di non amare il genere, ma ho trovato questo testo particolarmente faticoso a causa soprattutto dei periodi molto brevi e non ben collegati tra loro.
Non sarà certo questo libro ad appassionarmi al genere mitologico o ad inoltrarmi alla passione per la storia e la mitologia greca.

Alessandra Proietti

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Scrittura troppo "alta" per i miei gusti personali, difficile seguire la trama anche per argomenti e i troppi personaggi

DARIO GENOVESI

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Non sono riuscita a metterli sulla scrivania.
Mi spiace

Barbara colaneri

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Romanzo mitologico molto interessante.
Penso che la parola chiave di questo libro sia il Viaggio.
Nella prima parte un "Viaggio" nei ricordi, ho adorato come l’autore passase tra presente e passato con dei veri e propri flashback.
Nella seconda parte un "Viaggio" di avventura, fatto di nuove scoperte, paure, e maggiore consapevolezza.
Il personaggio principale Akira, la ragazza marchiata con il mantello rosso, ha catturato molto la mia curiosità!
Inizialmente descritta quasi come una bambina capricciosa che non rispetta mai la volontà del padre,
diventa pagina dopo pagina una principessa coraggiosa ma umana, che affronta sempre tutto con mille paure e perplessità.
Un libro che mi ha portato a rispolverare un po’ la mia cultura mitologica, e che mi ha trasportato pagina dopo pagina in un mondo fantastico che adoravo a scuola ma che avevo tralasciato da tempo.

Veneranda Rendina

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Circolo dei lettori
di Lanciano “Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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Lo definirei un libro di fanta-mitologia in cui Akira, una novella Odissea, dall’isola di Korkyra compie un lungo viaggio sia nella storia del suo popolo e dei suoi avi  sia all’interno  della sua identità. Come in un caleidoscopio in continuo movimento le vicende, le vite, le emozioni, i pensieri, le attribuzioni di significato si presentano sulla scena immediatamente evidenti ed un momento dopo si spezzettano e si ricompongono imprevedibilmente per frantumarsi di nuovo e poi ricostruire forme nuove  e mai definitive.
Alcuni dei frammenti rispecchiano parti di noi note e ben conosciute, altre ci dischiudono immagini solo appena sfiorate dalla nostra consapevolezza che ci illuminano sulla nostra vera natura, altre ancora ci appaiono incomprensibili e talora le sentiamo  perfino inaccettabili.
Ma la cosa più intrigante è che quando pensi di essere arrivato, finalmente, a comprendere qualcosa, un piccolo bagliore, un debole colore ti riporta di nuovo lontano da Itaca. Ed è un nuovo inizio.
Se ti attrae l’idea che la strada più affascinante per tornare a casa non è una linea retta vale la pena di sprofondare in questo romanzo.  

Paola Fasciani

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Alternando continuamente la dimensione "epica" e quella fantastica, attraverso le vicende di Akira ci viene raccontata un’altra Grecia, diversa da quella che tutti noi abbiamo imparato a conoscere, una rivisitazione della mitologia classica, dove gli dei sono malvagi che non agiscono mai per il bene dell’umanità e i Greci sono un popolo sanguinario, vendicativo, superstizioso, privo di buoni sentimenti e nobili virtù. La protagonista è una giovane "marchiata" dal passato tormentato, costretta a compiere un viaggio che non solo la farà entrare in contatto con gli eroi tradizionali da Odisseo, Achille, Ettore, Didone, Enea, ma la porterà a scoprire molto su se stessa e a battersi nel nome della libertà in cui crede profondamente. L’impostazione del romanzo è originale per la storia, per i personaggi, per l’ambientazione non sempre per il linguaggio, volutamente complesso e artificioso, che in alcuni punti non è funzionale al racconto.

Rita Crisanti

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Oltre 400 pagine che non rendono vita facile al lettore che soprattutto nella prima parte ha difficoltà oggettive a seguire il filo conduttore di una storia che di certo incuriosisce ma che poi non riesce a mantenere sempre alta l’attenzione, anche per la scrittura non proprio fluida. Ad appassionarmi è stato il viaggio di Akira, un cammino lungo e insidioso che la porterà a scoperte non sempre piacevoli, insieme a lei si ripercorrono le storie di personaggi della mitologia che ancora popolano i nostri ricordi e che ancora esercitano un certo fascino. Luné in questo romanzo disegna una immagine della Grecia Classica molto lontana da quella studiata nei libri di scuola ed è proprio questa operazione inedita ed originale che spinge il lettore ad andare avanti e seppur con qualche inciampo, arriva alla fine della storia.

Pina De Felice

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Ho amato molto la Mitologia e amo leggerne. L’autore con Atlas riesce senz’altro in una nuova scrittura del Mito Classico, senza stravolgerlo e restando fedele ad esso, anche se, in particolare nella prima parte indugia un po’ su un linguaggio troppo ricercato che ne rende difficile la lettura. Akira, la protagonista, spesso nei ricordi interagisce con i grandi della mitologia che risultano discretamente caratterizzati ma a volte, forse nell’intenzione di umanizzarli, l’autore a mio avviso esagera. Nel complesso una lettura discreta che, salvo che per la prima parte, potrebbe risultare gradita ai giovanissimi.

Luisa Carinci