< Azzurri. Come la Nazionale di calcio ha modellato la nostra identità di  Paolo Colombo, Gioachino Lanotte (Utet)

Qui di seguito le recensioni di Azzurri raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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“Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”. Suona così la celebre frase di Massimo D’Azeglio. Allo stesso modo, il presente saggio mira alla restituzione della storia calcistica degli Azzurri intesa soprattutto come fenomeno di identità e unità nazionale. Vengono passate al vaglio vittorie, sconfitte, storie di grandi protagonisti della storia del calcio italiano, dal passato fino ad oggi. Radio e tv, attraverso programmi e trasmissioni via via sempre più specialistici, diventano mezzi importanti per la diffusione del fenomeno calcistico. Molto interessante sembra essere il capitolo dal titolo “Letteratura e grandi firme” in cui l’autore, attraverso nomi di autori ben noti al vasto pubblico, come ad esempio Albert Camus, Umberto Saba, Italo Calvino e Pier Paolo Pasolini, illustra il trattamento riservato al fenomeno sportivo in ambito letterario. Il saggio è rivolto ad un vasto pubblico, e non necessariamente ad una ristretta cerchia di specialisti: per intenderci, non bisogna essere dei tifosi sfegatati e informatissimi sul calcio per apprezzarne il contenuto ed è per questo che ne consiglio vivamente la lettura a tutti, grandi e piccoli. Anzi, chi è poco informato sulla Squadra Azzurra, potrà senz’altro conoscerne e apprezzarne la storia.

Ottaviana Beatrice La Rosa

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Il libro da un’ ottima overview sul mondo del calcio ma come parte integrante degli eventi storici dell’ epoca presa in analisi

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Il discorso sull’identità italiana è sempre interessante e non stanca. Il saggio accosta l’indagine antropologica al racconto della storia della Nazionale italiana. Episodi e riflessioni accompagnano una riflessione sull’italianità che ho trovato piuttosto interessante e ricca di spunti.

Cecilia Gorla

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AZZURRI
PAOLO COLOMBO GIOACHINO LANOTTE
Costruzione a doppio scorrimento senza i tipici dettami delle cronologie, un andirivieni temporale per successivi approfondimenti degli aspetti sociali e culturali, senza trascurare i rimandi e le influenze politiche che segnarono i vari periodi storici.
La ricerca spasmodica di un’italianità a volte sofferta che ha cercato di rendere evidente un certo modo di essere, una consistenza, un approdo esistenziale sul solco dell’identità di un popolo. “Il calcio è una potente metafora sulla vita”, dicono gli autori, consci del fatto che non c’è solo il calcio a scatenare gli animi ma l’insieme di condizioni umane e sociali in conflitto con mille sfaccettature, in un’Italia diversa e cangiante. Dal dopoguerra agli anni 60, la struttura sociale subisce un totale cambiamento a causa dell’emigrazione dal Sud al Nord e la gente incontra mille difficoltà nell’integrarsi all’interno di una realtà urbana trasformata e a volte ostile. La bravura di Colombo e Lanotte ci consegna la ricostruzione minuziosa dei fatti legati alle morti sul lavoro durante l’ampliamento e la progettazione edilizia dei nuovi stadi in occasione dei mondiali di calcio, dove regna la corruzione nei lavori di ripristino e ampliamento degli stadi, per lo più affidato ai privati e in piccolissima parte avviati tramite i bandi pubblici.
Quello che colpisce, in modo diretto ed evocativo è l’immaginario epico e trasversale che ha accompagnato le nuove generazioni, che gli autori con stile e sapienza hanno saputo evocare. La passione del calcio trasmessa da padre in figlio, l’album delle figurine, la schedina del totocalcio, la ressa davanti agli stadi, le bandiere, la squadra del cuore, il calciobalilla, le discussioni fino a tardi, un interesse comune da condividere fino allo sfinimento, l’esultanza per la vittoria, il senso di smarrimento per l’amara sconfitta. A questo bisogna aggiungere i libri di noti giornalisti, poesie, magliette simbolo, gadget, scarpette firmate, foto, ninnoli, amore, e poi ancora amore, ma anche odio e indifferenza. Analisi lucida e allettante per i numerosi riferimenti agli aspetti sentimentali, quasi religiosi dei cantanti, attori, poeti, scrittori e giornalisti che hanno contribuito a cercare una sorta d’identità nei valori di lealtà e giustizia, una visione collettiva del senso della Storia, uno spazio autentico, culturale e politico che riporti agli antichi valori italiani. Bravi, anzi bravissimi.
Pietro Criaco


Pietro Criaco

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Bel libro per gli amanti del calcio e dello sport , piacevole il ricordo di Gianni Brera.

Andrea Somma

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l’argomento calcio non sarebbe mai stato scelto da me in libreria, anche se mi è piaciuta l’idea che la Storia della Nazionale di calcio possa seguire la Storia della Nazione. Oppure sarà vero il contrario?

Paola Trotta

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Scritto bene su argomento molto popolare come rapporto tra calcio, nazionale italiana e senso di appartenenza

Oreste gabbanelli

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L’idea interessante del libro è quella di legare la storia degli italiani a quella delle nazionali di calcio e in generale all’impatto che questo gioco ha avuto dalla sua comparsa nella nostra penisola.
Ben documentato, scritto con stile discretamente asciutto, il libro è un valido strumento per capire la storia di un popolo, affrontandola da uno dei mille aspetti possibili. Vera storia, insomma, e non solo aneddoti divertenti.

Emanuele Papa