< Bach e Prince. Vite parallele di  Carlo Boccadoro (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di BachEPrince raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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L’argomentazione per dimostrare il parallelismo fra Bach e Prince è molto ampia, dai dati biografici a quelli tecnici la cui comprensione è destinata ad un pubblico di addetti ai lavori.
Al di là della curiosità che può suscitare un accostamento inusuale, pur non potendo verificare per mancanza di competenza quanto dice l’Autore, sembra che il saggio non aggiunga nulla alla conoscenza dei musicisti presi in esame.

Maria Maddalena Maiocco

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L’idea di paragonare due musicisti così lontani poteva sembrare una forzatura, ma l’autore riesce ad essere convincente fin da subito, innescando una narrazione alternata basata su paragoni e somiglianze nella personalità dei due artisti, nel carattere, nel modo di intendere la musica. Lo stile narrativo è semplice e fluido, non ha la pretesa di essere una scrittura ricercata, ma efficace e diretta.

Enrica Testa

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Sebbene abbia storto il naso alla lettura del titolo mi sono ricreduta presto. Bel libro, ben scritto, piacevole ed interessante. Accostare Bach e Prince sembrava un vero azzardo invece l’autore mi fatto scoprire aspetti insoliti dei due musicisti; una fra tante: la loro vocazione pedagogica. Consigliatissimo

Margherita Bassu

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Scorrevole. Può essere l’ossatura, il riassunto di una biografia. Dice le cose essenziali, ti fa assaggiare quello che sta attorno a una vita di un genio, al suo essere frutto dei tempi e nello stesso tempo la variazione evolutiva di quei tempi. Se uno conosce Prince è stata solo una conferma di quello che già si sa e la cosa da comunque piacere. Si trova qualche riflessione utile, che mette in parole le sensazioni che non avevi pronunciato. È quasi un invito a prendere in mano una biografia maggiormente approfondita, e quindi laude magna per la sitografia che ti permette di andare a vedere immediatamente alcune fonti. Per un appassionato, è irresistibile, appena viene citato, non interrompere la lettura e andarsi a (ri)vedere l’assolo di chitarra in onore di Geoge Harrison e chiedersi ancora una volta dove sia andata a finire la chitarra e che genio fosse Prince.
Per un appassionato di Bach potrebbe essere la stessa cosa, ma quello che ho capito io è che il testo resta un Bignami e se voglio leggere una solida autobiografia prendo il citatissimo Gardiner.

Tutto è reso molto improbabile però dal voler essere un novello Plutarco musicale. Vite parallele di Bach e Prince? Neppure Plutarco è molto chiaro nella scelta delle coppie, però è il numero (e lo stile) che fa lievitare l’interesse. Proporre una sola coppia diventa una operazione che sa di gratuito, di via veloce alla composizione di un libro per parlare di cose di cui so già molto e non mi interessa approfondire. Infatti niente di quello che viene detto è nuovo. Ci fosse poi un nesso musicale… ma l’autore lo esclude fin dalla avvertenza introduttiva. A questo punto si potevano mettere qualsiasi altro genio al posto dell’uno o dell’altro.
Se, cinicamente, si voleva collegare o incuriosire due tipi di pubblico, l’operazione alla fine diviene deludente per tutti. Forse ci poteva essere un esordio più sincero, parlare in prima persona, dire esplicitamente che sono pensieri personali fatti nella propria cameretta. Invece si vuole dare una patina “scientifica” allo scritto che è solo un collage di piccole parti di biografia.
Mi ha inoltre deluso che l’autore non abbia parlato di una percezione comune negli anni ‘80 di Prince come di una nemesi, di una percezione di antitesi verso Michael Jackson, il maledetto e l’angelo ... ma forse non ha trovato un uguale avversario per Bach.

Luciano Franceschi

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Molto godevole. Scorre bene anche se il paragone tra due mostri della musica a volte è un pò tirato. Gli aneddoti lo rendono leggero senza tralasciare un taglio professionale di documentazione. La contestualizzazione storica, a volte, servirebbe a dare una visione più completa.

Paolo Cunial

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Libro ben scritto da un autore che, si percepisce ad ogni riga, conosce bene gli argomenti di cui parla e scrive con passione. Trovo un pò forzato l’accostamento tra i due autori, non mi sembra che ci siano argomenti forti ad accomunarli, penso che accostamenti simili se ne potrebbero fare tantissimi, perchè c’è sempre un nesso che lega tutto con tutto.
A parte questo è una utile sbirciata nel mondo della composizione musicale mondo a me sconosciuto.

Giuseppe Geraci

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Bach e Prince è un libro musicale che mette a confronto due geni di due epoche diverse. I secoli in cui hanno vissuto li separano ma ci sono molti punti in comune tra i due artisti: la forte indipendenza musicale, la stretta cerchia collaborativa, la profonda e maniacale dedizione alla musica e al lavoro. Ci sono tanti aneddoti interessanti, peccato per le infinite liste di opere musicali inserite e troppi tecnicismi musicali utilizzati (sono musicista ma per un lettore neofita è un po’ dura).

Andrea Antinucci

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Un libro molto interessante che ci fa conoscere sotto un luce molto più umana due grandi della musica. Bach e Prince, che ad un primo ascolto non potrebbero sembrare più diversi, in realtà hanno molti aspetti in comune. L’autore, con piglio romanzesco misto a divulgativo, ne mette in parallelo le vite, le abitudini, i caratteri, i modi di fare e di pensare. Ed ecco che all’improvviso, appaiono agli occhi del lettore, due fratelli in musica.

Debora Magurno