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Questo saggio sulla "fat acceptance", brioso e ironico senza perdere nulla della caratteristica tipica del genere, cioè il rigore dell’esposizione e della documentazione, pone tutti noi, non solo le donne grasse, davanti al prezzo che paghiamo per conformarci, più o meno consapevolmente, a canoni di bellezza che sono stati tarati su determinate categorie, di cui si propone anche un excursus storico. Lo fa cercando di sgomberare il campo da alcuni facili equivoci e da qualche ben rodato luogo comune, che derivano da un misto di campagne di marketing e di patriarcato, per approdare a una sana accettazione di sé e degli altri, al di là di ogni etichetta e classificazione. Lettura interessante e necessaria; menzione d’onore all’apparato iconografico, che si integra perfettamente con il testo, arricchendolo.
Glenda Mandarà
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Progetto di sicuro successo. Il testo, a me personalmente, non interessa molto. È un libro che non avrei mai acquistato, ma ne riconosco il valore sociale.
Fabia Pazzaglia
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NON mi è piaciuto; occasionalmente leggo libri di " istruzioni per vivere" e questo non mi ha proprio "preso", troppo autoreferenziale.
Cristina Franchini
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L’intento è lodevole. I pregiudizi verso persone sovrappeso e obese sono ancora vivissimi e vi possono incappare anche coloro attenti alle tematiche di inclusione sociale.Tuttavia le Autrici non approfondiscono a 360° e si limitano a ripetere pochi concetti in uno stile semplice. Il tutto si risolve in una modesta lettura per approcciare l’argomento senza spessore.
salvatore urciuolo