< Blu di Prussia e rosso propora di  Giovanni Ferrero (Salani)

Qui di seguito le recensioni di BluDiPrussiaERossoPropora raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Roma è protagonista di "Blu di Prussia e rosso porpora" avendo un ruolo privilegiato e di primo piano durante tutto il romanzo. Una Roma piena di misteri ma anche di meraviglie e colori che Ferrero porta in scena con grande eleganza soprattutto attraverso gli occhi di Ernest Hamilton, un pittore inglese che soggiorna a Roma per ritrovare l’ispirazione. Proprio a lui Chiara, una restauratrice, confessa il proprio turbamento per il furto di un dipinto ottocentesco ed è da questo episodio che prende il via un mistero che si infittisce sempre più fino a diventare un intricato thriller in cui non mancano le riflessioni sui fragilissimi equilibri sociali ed economici del nostro tempo.

Veronica Di Gregorio Zitella

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Giovanni Ferrero realizza un thriller che all’inizio procede troppo lentamente prendendosi forse troppe “pause” il quale potrebbero infastidire i lettori. Ma tutto ciò però è totalmente giustificato, perché la storia si riserba il meglio in cui ha da offrire nei capitoli finali (in tutto i capitoli sono quattordici). Infatti verso la fine dell’indagine sarete travolti da una vasta quantità di colpi di scena schioccanti, leggerete di intriganti giochi di potere il quale certe figure “influenti” nella stessa Basilica di San Pietro saranno disposti a tutto pur di evitare di “modernizzare” la cristianità tutta.

Leggendo questo “Blu di Prussia e Rosso porpora” vi renderete conto di una non indagine alla fin dei conti, poiché, dopo che i vari protagonisti avranno raccolto “indizi” per giungere poi così ad una “risoluzione” del caso, lasceranno l’onere del successo dell’indagine ad altri. Però fatto curioso del romanzo e che lungo la storia vi ritroverete a leggere quasi due storie parallele l’una dall’altra in cui ad un certo punto si incroceranno per percorrere insieme alla fine lo stesso percorso. Una parte di storia, quella con protagonista il pittore e la restauratrice, sarà raccontata dall’uomo in prima persona; mentre quella con protagonista il commissario della storia (Grevini) sarà invece raccontata in terza persona.

Inoltre il romanzo non è altro che una chiara dichiarazione d’amore all’arte, la pittura e soprattutto alla vera protagonista della vicenda: la città eterna. Il lettore sfogliando le pagine, non farà che innamorarsi con l’immaginazione della città eterna come lo sono i due protagonisti della prima parte della vicenda. Questo al di là delle cospirazioni, storie di sette e quant’altro si possa leggere tra le righe. Quindi il romanzo può essere ovviamente adatto pure agli amanti dell’arte più pura. Ma in fin dei conti il risultato finale del lavoro e buono perché appassiona (nonostante ci siano troppi punti morti) e quel classico romanzo in cui si vuole sapere dove si andrà a parare (seppur alla lettura dell’ultima pagina vi lascerà con l’amaro in bocca). Ma tutto sommato può essere una valida alternativa ai quei romanzi con trama molto simile ma con autori internazionali. Per farla breve, gli amanti del genere non resteranno delusi dalla lettura di questo romanzo.










Antimo Di Giovanni

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"Blu di Prussia e Rosso porpora" è una storia dettagliatamente costruita e ben documentata, dove vengono affrontati molti temi interessanti (forse troppi?): arte, storia, religione, politica...
Ottima ricerca, ma si vede l’autore dietro ogni pagina mentre svolge il suo diligente compito di guida turistica, restauratore, pittore, investigatore. Il linguaggio è a volte forzato. Passato remoto, aggettivi e dialoghi poco convincenti. Una lettura non certo sgradevole ma a mio giudizio perdibile. senza rimorsi.

Valeria Giacchino

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Non mi è piaciuto. Lo stile di scrittura è ampolloso: troppi aggettivi, troppe ripetizioni, troppi luoghi comuni...

Silvia A.

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Non è un libro scritto male, ma non mi ha presa per nulla la storia. Non fa al caso mio.

Giulia Grasso

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molto interessante l’abbinamento tra pittura e chiese di Roma, unito alla religione. L’avvento di un papa nero è molto suggestivo, così come lo spostamento della sede apostolica.
La chiusura del caso mi ha lasciato con un po di delusione.

Paolo Rossi