< Borghesia violenta di  David Barra, Nicola Ventura (Gog)

Qui di seguito le recensioni di BorghesiaViolenta raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Saggio dal sapore molto più giudiziario, un reportage completo e toccante delle vicende meno note ma altrettanto brutali dello stragismo e degli anni di piombo di entrambi gli schieramenti politici, attraverso la testimonianza nelle deposizioni degli insospettabili protagonisti, normali ragazzi borghesi travolti dal sentimento di odio di quegli anni.

Pietro Burini

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Buon libro che trattando le parabole politiche di figli della borghesia italiana ci porta dentro gli anni di piombo anche con continui rimandi al tipo di società di quel momento storico

Roberto Scanagatta

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Il libro è fitto (di fatti, persone, date, testimoni e testimonianze) ma la lettura scorre bene anche su temi difficili e complessi.
Il libro è pieno di dettagli e molto attento però alla sensibilità di chi legge. E’ sì una raccolta di fatti accaduti a persone con ideali e vite diverse ma consente a chi legge di valutarlo secondo il proprio ideale e il suo sentire.
Ero molto titubante iniziata la lettura invece l’ho letto molto bene e lo consiglio

Moira Taddeucci

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Interessante indagine sull’appartenenza sociale dei rivoluzionari negli anni Settanta e Ottanta, quella borghesia ribelle protagonista di alcune delle tragedie della nostra storia nazionale contemporanea.

Chiara Mondini

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Molto interessante spiega i retroscena di un periodo buio esaminando la storia di alcuni protagonisti di destra e di sinistra. A volte il caso, altre l’improvvisazione decidono della morte delle vittime del terrorismo. Rivela un lavoro di ricerca preciso e dettagliato. Forse un po’ troppo prolisso in alcuni punti quando elenca nomi e fatti, comunque lo consiglierei.

paola confalonieri

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Il libro tende a voler cercare dei punti di connessione laddove non esistono in quanto i protagonisti citati si muovono con obiettivi e scopi diversi. Inoltre il contesto degli anni di Piombo non è stato per niente esplorato, questo per un lettore con poca conoscenza del periodo storico rende la lettura pressappochista.

Si è poi voluto sorvolare sugli atti più gravi compiuti da alcuni protagonisti; questa mancanza crea un quadro distorto della realtà.

giorgia furfaro