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San Siro, molto di più di un semplice stadio. Perlomeno, è quanto emerge dalla lettura di questo libro, nel quale l’autore lo dipinge come un luogo del cuore. Quante reti sono state segnate in quasi un secolo? Perché nessuno ha mai pensato di inventare il contatore dei goals? Queste sono alcune delle domande che Gianfelice Facchetti, figlio del noto Giacinto, si è posto scrivendo quello che, a tutti gli effetti, è un memorandum delle emozioni. Il passaggio di molte persone, all’interno del Meazza, ha suscitato all’autore palpitazioni differenti. E non parliamo soltanto di calciatori, ma anche di mostri sacri della musica: nel suo rendiconto l’autore cita ad esempio il concerto di Bob Marley del 1980, ma anche le esibizioni di Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti, gli U2, Madonna. Non ultimo il figlio Lupo, battezzato sugli spalti all’età di 3 mesi, nel marsupio della mamma, e poi sceso in campo, per la prima volta, all’età di 6 anni, in occasione della partita Inter-Cagliari, nell’ottobre del 2016. Ma la domanda che Facchetti si pone oggi non ha per oggetto il passato di San Siro, bensì il suo futuro: che succederà a quella che è stata la Scala del calcio nostrano? Verrà ristrutturato o raso al suolo per rinascere con un aspetto decisamente più funzionale al suo scopo? Ripercorrendo notti magiche, emozioni mai dimenticate e una fedeltà che nemmeno la recente pandemia ha scalfito, Facchetti aspetta, come tanti altri tifosi, di conoscere la più importante delle risposte: come finirà la storia del più grande Tempio del calcio italiano?
Norma Raimondo
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la storia del calcio milanese è indissolubilmente legata alla storia del Meazza... anzi di San Siro e viceversa. inteso non solo come palcoscenico ma anche come luogo e struttura sulla quale restano interrogativi sul suo futuro che i libro interroga
CRISTIAN FICARELLI
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Bello
Mauro bonomi
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Non una biografia ma la telecronaca minuziosa di una miriade di eventi calcistici legati o collegati alla figura di Roberto Mancini.
Un saggio ben scritto ma che può essere apprezzato solo da chi è contemporaneamente un fan sfegatato di Roberto Mancini, un appassionato del gioco del calcio e un amante della lettura.
Maria A. Dell’Aquila
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Il libro è un affascinante viaggio nella memoria di San Siro, che diventa però anche un viaggio nella propria memoria calcistica, se si ha l’età giusta per avere riempito quella memoria dei tanti eventi narrati nel libro (si consiglia di aver superato il mezzo secolo).
Si legge molto scorrevolmente e vien sempre voglia si sapere quale sarà il prossimo aneddoto. Mi rimane la curiosità di sapere cosa ne può pensare del libro un ventenne che ha vissuto poco dei tanti fatti narrati ma non eccessivamente sviluppati dall’autore.
Giuseppe Geraci
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Probabilmente perchè non sono molto attratta dalla tematica, mi è apparso troppo dilungato e poco concreto.
Sicuramente per gli appassionati di calcio è un ottima lettura.
Cristina Berardo