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Questo romanzo mi ha fatto davvero camminare leggera. Ho apprezzato molto la scrittura e i tempi di narrazione.
Marta Lai
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Libro breve, letto in due giorni, scorre veloce ed è pieno di dettagli e riflessioni sulla vita di Matilde. Il racconto è scritto in maniera molto fluida, con molti riferimenti tecnici all’analisi psicologica, ma a volte si perde il senso della cronologia degli eventi. Finale affrettato a mio avviso, in quanto non si conclude il percorso iniziato con il dottore che la segue , ma semplicemente scaduto il tempo di ricovero, lei lascia tutto, chiude l’attività, vende casa e si da al giardinaggio, accettando di tollerare Piero così, di botto, cambiando idea su tutto quello che pensava e che poi l’ha condotta all’analisi. Non so forse avrei preferito un finale diverso.
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Ho trovato Cammina Leggera un po’ troppo “didattico”. I dialoghi tra la protagonista e il suo psicoterapeuta sono sempre da manuale, parla come una persona già risolta che altro non necessita che di esporre la sua storia e i suoi fatti ad un interlocutore esterno. Trovo che manchi un po’ di realtà, ho guardato sempre la protagonista con un po’ di distacco senza mai identificarmi in lei e nel percorso che ha fatto.
Giulia Cominato
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"Cammina leggera" di Maria Chiara Risoldi non mi ha appassionata.
Il personaggio di Matilde non mi ha coinvolto, ho trovato poco verosimile che una donna di oltre sessant’anni, per di più una professionista nel suo campo non avesse mai fatto i conti con il suo passato, il rapporto con la madre, con l’adorato e molto ingombrante fratello, i vari uomini della sua vita...
Devo essere sincera con voi, non ho terminato la lettura.
Solitamente cerco di impegnarmi e dare una chance fino all’ultima pagina ma questa volta proprio non ci sono riuscita.
Vanessa Burella