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Il libro si sofferma con insistenza su scene scabrose. Poveri figli!
Anna Milici
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Credo sia un libro crudissimo, e nella sua crudeltà a tratti arido di spiegazioni, nei sentimenti taciuti e poco glorioso nei confronti della catarsi conquistata nel finale. Come fosse un trauma non ancora processato, una ferita non cicatrizzata che può bruciare ancora se provi a disinfettare. Non mi ha convinto perché aveva la pretesa di essere troppo - a tratti, sinceramente, lo è stato - ma, in verità, una volta concluso, proprio per tutta quella sofferenza messa sul piatto, hai la sensazione di aver capito poco, di essere stato schiaffeggiato a vuoto. Ma probabilmente era esattamente ciò che voleva l’autore.
Pamela Valerio