< Centri e periferie. Europa, Italia, Mezzogiorno dal XX al xxI secolo di  Gianfranco Viesti (Laterza)

Qui di seguito le recensioni di CentriEPeriferie raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Non ho molto da dire purtroppo... è indubbiamente interessante, ma non lo consiglierei ad un lettore di saggi alle prime armi. Piuttosto tradizionale nella scrittura, manca della spinta emotiva del primo libro. Ottimo per farsi una cultura, un po’ meno come lettura di piacere...

Enrico Maria Chiorazzo

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C’è sempre un nuovo inizio, anche quando sembra troppo tardi, anzi è proprio quello il momento giusto per stravolgere e dare nuova linfa al proprio viaggio.
Beppe Scotti con un linguaggio ed uno stile semplice, colloquiale racconta attraverso episodi di sport, immerso nella natura selvaggia, il suo percorso di crescita interiore e di quanto sia indispensabile tentare di superare i propri limiti.

Antonietta Infantino

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Corposo saggio che analizza lo sviluppo economico focalizzandosi in misura particolare sul Mezzogiorno. Ben scritto e agevole nella lettura

Andrea Somma

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L’argomento purtroppo non mi interessa e dopo un po’ di pagine sono andato a sfogliare l’indice per cercare i capitoli che potevano aver qualcosa da dire per me. Mi rendo conto di non avere gli elementi per dare un giudizio lo trovo molto poco accessibile a chi non conosce economia e geopolitica.

Davide Bogliolo

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È un libro molto interessante e molto utile per capire la geopolitica e la geoeconomia italiana. Dovrebbe essere letto da tutti i politici e gli amministratori perché conoscere il passato è la struttura delle amministrazioni locali permette di progettare il futuro in modo migliore.

Emma Cerpelloni

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Gianfranco Viesti traccia una panoramica dell’andamento economico europeo ed italiano in particolare, segnalando come crescita o decrescita si identificano rispettivamente con la presenza o mancanza dei "centri", aree dove convergono risorse naturali, livello elevato di scolarità, servizi sociali, buona sanità e diversità culturali. Queste aree "fortunate" non devono il proprio sviluppo al caso, ma a politiche regionali, nazionali o comunitarie intelligenti, ed alla presenza di piani di sviluppochiari, conseguenti e perseguiti nel tempo, indipendentemente dalle fazioni politiche al governo. L’autore si è dato un compito complesso per la vastità delle aree prese in considerazione, ma ha scelto di affrontare il compito facendo un continuo riferimento a tabelle comparative in cui i numeri parlano da soli e sono di univoca interpretazione. La lettura diventa agile ed interessante ed induce a riflettere sulla necessità, per il nostro paese, di darsi obiettivi strategici condivisi almeno a medio termine, verso iquali tutti i protagonisti decisori siano disposti a convergere, concentrando sforzi ed attenzione per mettere finalmente a segno lo sviluppo del paese e delle nostre regioni meridionali in particolare.

Giuliana Masolo
giuliana.masolo@yellowhub.i

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Un lungo e puntuale percorso di analisi storica-economica, nonché culturale, del dualismo centro-periferia. Lettura attenta dei fenomeni e delle trasformazioni in atto nel Mezzogiorno. Unica critica, costruttiva, riguarda, in alcuni passaggi, una visione molto "meridionalistica". Detto molto sottovoce.
Mi è comunque piaciuto molto.

Alessandro Minello

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Corposo e documentato studio sui rapporti economici, di redditi e di benessere tra le Regioni italiane, con particolare attenzione al Meridione, che offre una comparazione estesa anche alle dinamiche delle varie Regioni europee.
Emerge il ruolo determinante delle politiche pubbliche, nazionali ed europee, nel determinare il successo o meno di una Regione -e qui voglio sottolineare l’analisi storica delle politiche nazionali post prima guerra mondiale e fasciste nel determinare l’arretratezza del Meridione-.
Ne risulta un quadro di un Italia e vieppiù di un Meridione debole e in crisi, con soluzioni politiche ed economiche che occorre ripensare anche alla luce dei suggerimenti che lo stesso autore offre.

Alessandro Giorda

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Molto meno scorrevole.

Cira Cavallo