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Preferenza Cercando il mio nome
Il romanzo si basa sul rapporto strettissimo tra Anna e suo padre, rapporto fatto di affetto dedizione complicità, destinato a non finire mai ma che, purtroppo, per una malattia inesorabile e rapidissima porta la diciannovenne Anna a divenire orfana, a diventare “Apapà” (alfa privativa, senza padre). Anna è sola, la madre è ai margini del racconto, in grado solo di pensare ai conti, alle chiacchiere dei vicini, alla casa che deve essere ristrutturata. Anna si trova sola e per riuscire a “campare” sfrutta ciò che ha di meglio: la sua bellezza. Si rivolge a Prete Nero che la introduce nel mondo sordido dei night club dove Anna copre il suo corpo di squame e diviene Bube una ballerina di lap dance. Non è una prostituta, non vuole cedere alle richieste di rapporti mercenari ma sarà costretta, con la forza, a cedere anche a questo.
La protagonista revive continuamente la sofferenza del padre durante la malattia, ricorda quelle notti di veglia al capezzale del padre fatte di attimi , idealizza il genitore nell’erosimo della accettazione della malattia, ne ripassa anche i particolari più intimi come il pigiama a guisa di sudario per la deposizione nella bara. La redenzione arriva con il soccorso di Prete Bianco che la indirizzerà verso una vita lineare e lontana dal sordido ambiente iniziale nella speranza che Anna dimentichi lo squallore di Bube e degli esseri ai margini che la circondavano
Paola Todeschini
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Libro al limite tra il sacro e il profano. In tutta la narrazione Anna appare nella sua completezza, e contemporaneamente risalta più di tutto il suo essere a metà, la sua parte svuotata di ciò che è stato.
Il modo di raccontare è chiaro, accessibile, tanto da riuscire a sentirsi un tutt’uno con la protagonista.
Simona Cusenza.
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libro scritto bene e con una buona e a volte "sfacciata" capacità introspettiva e di ricerca delle profondità. Da leggere
Marco Gotta
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Da tempo non leggevo un libro che mi tenesse così incollata alle sue pagine. È un libro pieno di emozioni forti, che vengono descritte in maniera mai banale, ma anzi, spesso scomoda. I ritratti dei personaggi e le descrizioni di Napoli sono inseriti nel testo in maniera sapiente, creano immagini che restano impresse, senza appesantire la narrazione. L’ autrice esprime una potenza immaginifica che accompagna il lettore in ogni singola pagina.
Marta Cabiati
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Stella verde
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La lettura di questo libro mi ha emozionato. Il racconto del rapporto tra figlia e padre è dolcissimo. Mi è piaciuto molto come l’autrice trattaggia i sentimenti e cioè in modo non banale e molto personale. Il linguaggio usato è molto immaginifico con termini originali e che colpiscono a fondo; inoltre, l’ironia è usata in modo così delicato che le situazioni descritte non scadono mai nella retorica. Anche le metafore sono molto originali. I personaggi sono presentati in modo completo e sono "sentiti" dall’autrice, sono persone descritte con un certo spessore e con le luci e le ombre proprie di qualsiasi essere umano. Forse un difetto che ho riscontrato è stato il finale poco approfondito da cui, a mio parere, il significato del titolo non risalta in modo immediato.
Raffaela D’Attilio
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Angela Scozzafava
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Un romanzo bellissimo e triste che a me tocca personalmente il cuore. Per superare il lutto paterno Anna, una giovane ragazza, si guadagna da vivere lavorando come spogliarellista in un night. Mi sono sentito e sono entrato subito in empatia con Anna già dai primi momenti, piangendo e soffrendo per lei quando la superficialità e la mascolinità tossica dei clienti non comprende la grandezza d’animo della ragazza, soprattutto quando rievoca la sua infanzia e la nonna defunta con cui parla. Un viaggio dentro l’anima e la profondità di Anna, un viaggio da intraprendere per far
capire a tanti uomini l’importanza di liberarsi dalla mascolinità tossica e per comprendere l’importanza dell’empatia e del non giudicare la vita delle altre e degli altri.
Gianmaria Di Silvestro
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Cerri Franca
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Cercando il mio nome di Carmen Barbieri: Un romanzo pasticciato dove si mischia l’affetto perduto di una figlia per un padre mancato troppo presto, alla caduta in trappola di un clero che spinge alla prostituzione. Un alternarsi di pagine di un passato ricco di amore paterno (quasi troppo), stroncato dalla malattia e dalla morte e di un futuro incerto con un fidanzato egoista, un lavoro precario e una madre inesistente. Un libro altalenante che non mi ha appassionato.
Ferrari Donata