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Una storia di famiglia a ritmo di musica e ricordi.
Un racconto accurato e riflessivo; lo stile, intriso di passione e sentimento, non sempre mantiene un ritmo narrativo all’altezza del "libro rivale" di questa sfida.
Francesco Ricci
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Nel libro la Shoah resta marginale perchè in realta è la vita di un io narrante che si rivela attraverso una ricerca psicologica della verità e del significato del vivere. Ho trovato questo io, ripetitivo, narcisistico, protagonista solitario di un vivere che sebbene coinvolga una grande famiglia, di essa però delinea pochi personaggi con brevi e risapute risonanze sull’intera umanità. Mi è piaciuto invece come passato, presente e futuro si intrecciano in immagini insieme astratte e concrete. Esempi molto belli: il mare, l’isola e la grande casa.
Paola Buzzoni
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Purtroppo non sono riuscita a terminarlo perché l’autore è risultato troppo prolisso in ogni descrizione sia di luogo che di situazione, rendendomi difficoltosa la lettura.
Daniela Marucci