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Non sono una lettrice di fumetti ma il volume è riuscito ad appassionarmi per la dettagliata ricostruzione storica e il confronto, la descrizione che gli autori fanno dei principali protagonisti (eroi, supereroi, etc.) dei fumetti trattati.
Elisabetta Amara
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Pubblicazione molto di nicchia, dedicata ad un pubblico appassionato al tema che ha la curiosità di approfondire la storia e l’evoluzione del fumetto. Scrittura fluida e intuitiva. Di facile lettura.
FValentini
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Cosa è un fumetto? Difficile dirlo attraverso degli standard. Valerio Bindi e Luca Raffaelli ci conducono attraverso un viaggio nel tempo e nello spazio, per raccontarci come è nato il fumetto, dai manga giapponesi ai comics statunitensi, con larga attenzione al percorso italiano dalle storie a quadretti fino alla scena culturale degli ultimi anni. Un’interessante connessione fra la Storia (con la S maiuscola) e lo sviluppo del fumetto come racconto del nostro tempo.
Eleonora Barsanti
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E’ un libro molto completo che spazia in lungo ed in largo sul mondo dei fumetti, sicuramente adatto a chi ama questo mondo . L’unica pecca che forse potrebbe renderlo un vero compendio di questo argomento è la mancanza delle strisce o delle tavole a cui fa riferimento.
Sopratutto per le nuove generazioni che potrebbero essere invogliate a scoprire i fumetti del passato.
Domenico Saverio Matarozzo
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Il fumetto: medium irriducibile a una semplice definizione.
E, come scrive Matt Seneca, forse la migliore risposta alla domanda che cos’è il fumetto, è che è complicato.
Bindi e Raffaelli ricostruiscono la storia del fumetto partendo dalle origini e dipanando via via una matassa di progressive evoluzioni nel tempo e nel corso della storia del mondo.
L’excursus degli autori è preciso e puntuale, avanza cronologicamente tenendo conto di ogni aspetto storico e socio-culturale, portando a comprendere come il fumetto sia un medium a doppia funzione: se da un lato comunica ai suoi lettori, dall’altro si nutre delle loro vicende e delle loro opinioni, in quello che sarà uno scambio senza fine.
Siamo di fronte a un genere letterario autonomo, come sottolineò Umberto Eco, con propri elementi strutturali, proprie tecniche comunicative originali, e un codice condiviso con i propri lettori che si basa su regole invisibili.
Ma soprattutto siamo di fronte a un medium molto potente che dalla sua nascita a oggi ha saputo stabilire una continuità culturale straordinaria.
Ilaria Vitali