< Ci manda San Gennaro di  Francesco Pinto (HarperAndCollins)

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Convincenti i protagonisti, non sempre credibili le ambientazioni. Interessante per alcuni aspetti, merita una maggiore pulizia di stile, una riscrittura più asciutta. Perdibile.

Emanuele Papa

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È stato un tuffo nel secolo scorso con due personaggi che potevano essere quasi Don Camillo e Peppone o Totò e Peppino. L’ho trovato divertente e accattivante, non vedevo l’ora di sapere quale nuova situazione avrebbero affrontato i due protagonisti e come se la sarebbero cavata. Giusto il finale mi è sembrato un pochino frettoloso.

ALESSANDRA STEFANELLI

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Crescita, romanzo di formazione ? Sofferenza, resilienza? Una cosa è certa, noi siamo quello che vogliamo essere. Orfano che ha avuto ugualmente un padre e tante madri. "Fotografare è la cosa più importante che gli è capitata nella vita". " E nessun tempo è speso meglio di quello che serve a misurare l’apertura dell’otturatore. Ogni scatto un insulto alla Morte" . È magico nel racconto della fotografia, mentre coglie l’attimo nel suo evolversi e nei suoi aspetti tecnici.

Francesca Paterniti

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Interessante, incisivo, ricco di retaggi storico culturali che permettono al lettore di esplorare un contesto apparentemente lontano. Il tragitto iniziale con cui si apre il romanzo è un viaggio che lascia trasparire un senso di inadeguatezza e scomodità quasi tipico dell’esistenza umana, perennemente in viaggio alla ricerca di un equilibrio. Una vita tesa tra la ricerca della verità e gli strumenti scelti, o imposti, per interpretarla.

Lara Didonè

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L’incipit incuriosisce e invita alla lettura.
Tuttavia la trama risulta, a mio avviso, piuttosto debole e inconsistente.
La scrittura semplice e pulita, talvolta risulta un po’ immatura.
Non ho apprezzato la modalità scelta per i titoli dei paragrafi.

Rosi Bucci

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La storia è di per sè interessante ma poteva essere sviluppata meglio.

Anna