< Ciao vita di  Giampiero Rigosi (LaNaveDiTeseo)

Qui di seguito le recensioni di CiaoVita raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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mi è sembrato più interessante risposto all’altro. forse un pò troppo lungo

Vincenzo Carlini

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L’amicizia tra due uomini come forma profonda d’amore, un antico patto da onorare, l’“avere cura” dell’altro spingendosi letteralmente fino all’ultimo respiro. Ciao Vita è un libro dal potenziale umano altissimo, che si dà il compito di ricostruire un’intera vita attraverso la cura del ricordo. La storia di Vitaliano e Sergio è ben articolata, ben confezionata, ben scritta. Eppure manca qualcosa. Mancano il turbamento, lo squarcio, la potenza. Le corde più profonde del nostro essere chiedono di vibrare di fronte ad una storia come questa e invece, tra le pagine, la vibrazione è smorzata e trattenuta. Controllata. E così il romanzo perde la sua possibilità di prendere davvero Vita.

Silvia Ostuzzi

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La fanciulla dalle mani d’argento l’ho preferito perché amo le storie familiari. Quelle dove emergono segreti, e storie viste da diverse prospettive. Certo l’argomento non è semplice ma purtroppo in tutte le famiglie ci sono segreti e cose non dette che ti segnano per tutta la vita.

Jael Pes

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BELLO!
L ho letto tutto e un fiato come un triller,tempi cadenzati,ritmo che nn si perde mai neanche nei capitoli del Piccolo libro dei traditori e traditi .
Cristallina la descrizione dei personaggi , la definizione dei caratteri,le sfaccettature della animo.
Pagina 455,ultimo rigo: COSÌ È L UOMO...
il libro è tutto lì.

Elena Macrini

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Sentendo nominare le varie zone, soprattutto i parchi, della città, mi sono immaginata in giro per la metropoli.

Ilari bottarel

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Questo romanzo è davvero bello, ben scritto e mi ha colpita, appassionata, avvinta. Una scrittura fluida, i capitoli si alternano e ciò rende la lettura interessante, i salti spazio tempo non confondono ma rendono incredibilmente cinematografici il susseguirsi degli eventi; la storia dei personaggi si intreccia con gli eventi storici ed è come fare un salto nel passato, nella storia italiana piena di chiaro scuri. Vita e Sergio ci raccontano una storia di amicizia, di quella vera, profonda che sfida il tempo e i tradimenti. Non c’è nulla di banale, semmai di profondo, molto su cui riflettere e tante emozioni intense che in qualche modo parlano anche delle nostre esperienze. I sentimenti che provano i protagonisti ci appartengono, parlano anche delle nostre esperienze ed è cio che maggiormente ho apprezzato di questo libro. Davvero splendido! Potrebbe tranquillamente diventare un buon film!

Francesca Cossu

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Romanzo bellissimo, coinvolgente e appassionante, di quelli che non si riesce a smettere di leggere. E’ la storia di un’amicizia profonda, di quelle che legano per sempre anche se la vita fa fare giri diversi e le scelte sembrano dividere in maniera inconciliabile. E’ una storia di fiducia e tradimenti, subiti e commessi, come sottolineato da un piccolo romanzo nel romanzo che ripercorre e rilegge con una prospettiva insolita episodi famosi di fiducia tradita. E’ una storia in cui si affronta un tema attuale e spinoso come quello del fine vita, trattato in maniera delicata e intensa. Da leggere.

Mara Tamburini

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L’autore affronta due temi nevralgici quali l’amicizia e il fine vita. In particolare si percorre, a volte con l’io narrante di uno e a volte con l’io narrante dell’altro, la vita dei due protagonisti fino alla morte di Vitaliano, detto Vita, sul cui nome si gioca il doppio significato del titolo. Il sostanzioso romanzo è ricco di spunti e vicende collaterali, presumibilmente autobiografiche, che arricchiscono di sfaccettature i caratteri dei due protagonisti, anche se a volte distolgono dal filo del racconto. Del resto la scelta di spezzare la fluidità del testo ha numerosi riscontri. Oltre al consueto uso frequente del flashback per delineare gli antefatti, vengono inseriti brani di altri racconti sul tema dell’amicizia e del tradimento. Inoltre l’autore ricorre spesso al passaggio dalla terza alla prima persona con l’ulteriore variante di assegnare quest’ultima all’uno o all’altro dei protagonisti. Il che rende un po’ faticosa la lettura proprio quando si vorrebbe approfondire con loro il tema dell’amicizia e il dramma del fine vita. La narrazione dell’amicizia tra Sergio e Vitaliano coinvolge il lettore in un argomento ricco di fascino, ma l’eccezionalità dei caratteri e delle relazioni, ancorché confrontati con esempi di illustri personaggi, rischia di limitare quei momenti di immedesimazione che possono favorire il piacere della lettura. I riferimenti frequenti alle vicende della nostra storia recente ci aiutano invece a rivivere alcune delle circostanze drammatiche degli ultimi anni in Italia.

Giulio Pavanini