< Claretta, l’hitleriana di  Mirella Serri (Longanesi)

Qui di seguito le recensioni di ClarettaLHitleriana raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Folle o saggia, astuta o fanatica, sciocca o saccente: una donna prismatica, dicotomica, reale e financo immaginaria. Una figura che ha segnato con le sue azioni le pagine della storia, un’entità evanescente, una donna del Duce, del Fascismo e del Nazismo; una esaltata che mieteva sentenze sul selciato delle persecuzioni, un orgoglioso vessillo di quegli anni bui, vergognosi e pesti. Una figura forte e costante, una "martire" dell’amore malato, invasata di diktat e intollerante; un tripudio di fedeltà e fervida riconoscenza.
Una bislacca entità avvolta da una coltre di dubbiosi pensieri sulla sua vera natura e sulla finalità delle sue azioni.

Chiara Luci

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A completamento di quanto indicato nella recensione del primo saggio, questo sulla Petacci mostrando solo il lato privato della figura di Mussolini lo rende quasi una caricatura.
La posizione pubblica della Petacci e’ sicuramente evinta dalla corrispondenza varia e dai testi riportati in bibliografia, ma i riferimenti non sono puntuali.

Danila Ripamonti

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Un libro che mi ha permesso di conoscere un personaggio, Claretta, sotto un aspetto diverso rispetto a come viene solitamente descritta. Attraverso le parole della protagonista, gli scritti, le lettere si evince il suo carattere senza scrupoli, arrivista e spietata. Descrive una società dove gli interessi personali prevalgono su tutto. Attraverso le relazioni amorose mette in luce una parte del carattere di "Ben" meno conosciuta: è la piccolezza dei "grandi uomini" al potere.

Maria Rita Marino

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Avvincente come biografia , scandisce in maniera puntuale tutti gli avvenimenti dalla conoscenza con Mussolini fino all’epilogo .
Destano curiosità (in chi legge) le fonti dell’autrice , precisissima nell’indicare dettagli sull’abbigliamento , non solo della Petacci ma di molti dei personaggi citati.

antonio lo conte

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Il ruolo di Claretta Petacci negli anni è passato da complice a vittima. Mirella Serri, giornalista, in questo romanzo, non un saggio, ne vuole fare un ritratto aderente alla realtà. La "Petacci", come viniva dispregiativamente chiamata, ritorna quindi,  ad essere una figura di primaria importanza del periodo fascista. Scaltra, intelligente, ambiziosa, arrivista, si conquista un posto nel cuore di Mussolini, ma questo sarà solo l’inizio. Tessendo le sue trame diventerà influente e potente, traendo sempre maggiori vantaggi, soprattutto economici, per se’ e per la propria famiglia. Con una scrittura scorrevole ed un ritmo serrato, basandosi sulle lettere della stessa protagonista, si narra la vita di questa donna, ma anche la pagina più buia della storia italiana, in un climax che la porterà alla tragica e ben conosciuta fine.

Vera Scuderi