< Complice la notte di  Giuseppina Manin (Guanda)

Qui di seguito le recensioni di CompliceLaNotte raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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La storia vera di Marija Judina una delle più grandi pianiste russe del secolo scorso che non conoscevo. Una donna ostracizzata dal regime sovietico per il suo vivere libero e anticonformista durante il regime di Stalin che fu un suo ammiratore ma anche causa dei suoi allontanamenti. Una biografia romanzata dove si incontrano altri musicisti e scrittori (Pasternac)

Adriana Moretti

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"Poetico", con belle immagini ma con dinamiche troppo ripetitive

Giovanna Ferrari

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"Complice la notte" racconta la vita di Marija Veniaminovna Judina, pianista russa di straordinario talento. Intrecciando memoria storica e vita privata, Giuseppina Manin ci offre il ritratto di questo personaggio controcorrente, all’avanguardia, fuori dagli schemi in un periodo in cui bisognava, anzi, si doveva rimanere nei ranghi.
Marija Judina vede la Russia trasformarsi sotto i suoi occhi: dalle rivoluzioni di febbraio e di ottobre al totalitarismo di Stalin, passando per il governo di Lenin. Lei cambia con i tempi, eppure rimane sempre la stessa: donna umile, fervente cristiana, sempre pronta ad aiutare il prossimo, anche a scapito dei suoi interessi.
E’ considerata una delle più grandi interpreti russe ma sarà proprio la sua amata Russia ad allontanarla dai riflettori. I rapporti col governo sovietico sono altalenanti: a causa delle sue amicizie e per via della sua fede viene allontanata da conservatori e orchestre. Judina non subirà mai conseguenze gravi grazie a Stalin, colui che ne ammira la maestria e, al tempo stesso, le impedisce di esibirsi all’estero e di essere riconosciuta come artista quale era.
Se c’è una cosa che possiamo prendere e fare nostra di questa vicenda è la forza e il coraggio di rimanere fedele ai propri ideali. Marija Judina ci insegna che, per quanto grande sia l’ostacolo, è necessario combattere per ciò in cui crediamo.

Sofia Cipriani

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Le dittature sono nemiche degli artisti.
La storia raccontatain questo libro èmolto attuale.Biografia romanzata della grande pianista russa Judina Marija.donna appassionata e ribelle una"monaca"in scarpe da ginnastica con un grande amore per Bach e Mozart.
Qui si narra anche del notte del marzo 1953 quando Stalin sente alla radio di Mosca suonare la pianista Mozart.etelefona per avere la registrazione.
Il rapporto tra questi 2 personaggi cosî diversi fa pensare quasi ad un legame segreto
Stalin non la incotrerá mai ma subirà sempre il suo fascino

Rossella Ottonelli

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Errore

Giovanna Taffetani

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Intrigante, affascinante, questo libro è tante cose, è un romanzo storico, è un romanzo d’amore, amore per l’Arte, con la A maiuscola, per la musica certamente ma non solamente, è un romanzo romantico. Meravigliosi i passaggi in cui si sente tutta la passione (anche della scrittrice) per la musica, con dettagli tecnici mai pedanti. Una storia che forse non tutti conoscono, (personalmente non sapevo chi fosse la protagonista) un personaggio straordinario, Marija Judina, una pianista unica, non bella, con un personalità magnetica e coinvolgente; vestita sempre di nero, religiosa o forse mistica, per questo osteggiata dal regime comunista di Stalin, il suo reale e fiero oppositore, il quale non nasconde l’ammirazione per questa donna potente e forse anche pericolosa, per i canoni del regime. Struggenti molti passaggi, tra i tanti il periodo dell’innamoramento con Kirill e la sua morte, il suo unico vero amore, perduto prematuramente, prima di potersi sposare e la lettura delle prime pagine inedite di Pasternak del suo futuro romanzo che sarà il Dottor Zivago, sono pagine bellissime, ma raccontate con una umanità, con un tocco leggero e allo stesso tempo profondo.
Grande scrittura, piacevolissima, scorre che è un piacere, senza fronzoli ma anche ricca di passione e trasporto.

Vittorio Iansiti

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La pianista Marija Judina è la protagonista di questo romanzo. Accurata è l’ambientazione storica ed è intenso immergersi nella particolarissima vita di questa donna. Osteggiata per le sue scelte musicali, attorniata da artisti e intellettuali, anche loro minacciati nella loro libertà, dal regime sovietico di Stalin. Complice la notte è un ripasso di storia e letteratura con la piacevolezza di un romanzo molto ben scritto.

Giovanna Taffetani

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Romanzo storico per quadri ed epifanie: è sorprendente incontrare così tanti illustri soggetti (contemporanei e del passato) in un’unica storia, ciascuno portando con sé il dramma della propria vicenda umana.
Se agli inizi ci si scontra con una scrittura “giornalistica”, marcata dal frequente ricorso a una prosa fratta, dove l’asindeto la fa da padrone, è con il susseguirsi degli eventi che lo stile si fa sempre più narrativo e avvincente. Conquista la magnetica ed enigmatica personalità di Judina, alla cui conoscenza l’autrice fornisce un contributo decisivo.

Giorgio Sironi

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Non  so se avrei scelto in libreria  questo titolo anche se la “biografia” di questa pianista mi ha incuriosito, ecco appunto alla fine della lettura ho giustificato con lo stile della biografia quello che, durante lo scorrere delle pagine, mi creava una frattura nella narrazione, l’inserimento di parti che sembrano più cronaca e storia degli anni in cui si sviluppa il libro che reali e necessarie contestualizzazioni. Ho trovato questi inserimenti pesanti, come una interruzione in un racconto invece avvincente del rapporto della protagonista con la musica, con il suo stile di vita, con i suoi interessi, le sue amicizie, i suoi affetti. Mi sono sembrati in estrema sintesi come due “libri”  che si intersecavano e questo per me è stato difficile da seguire invece che intrigarmi di più.

Gianfranca Errica

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È un libro che ti rapisce, i periodi brevi che si susseguono rendono la lettura leggera ma movimentata, aiutata anche dai dialoghi; solo le prime pagine possono risultare lente.
Un’opera storica oltre che biografica dove viene espressa perfettamente la vita degli artisti rivoluzionari sovietici attraverso Marija e i suoi colleghi. Rivela una parte della storia che non è composta da date e trattati ma da persone e sentimenti.
Una lettura che racconta tanto attraverso la vita di una persona, la quale se ha stregato con la sua musica prima riesce anche a stregare con la sua storia ora.

Lorenzo Balderi

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Marija Judina è stata la pianista di Stalin, l’Uomo di acciaio, con le sue debolezze artistiche in un momento storico ancora colmo di istanze di rivoluzione. La femminista, folle e devota, anticonformista e credente. Il femminismo colto, fragile e appassionato. Pagine intense, ma scorrevoli, per non dimenticare da dove le donne sono partite: nella musica e nella vita.

Nicoletta De Angelis

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La sorprendente storia di Marija Judina, un grande talento osteggiato dall’ottuso ortodossismo dell’epoca , lo straordinario pesonaggio riuscito a penetrare l’animo di Stalin ...bellissima l’immagine introduttiva del libro, l’  esecuzione di Mozart di Judina quale sottofondo nella notte del 1953 in cui il corpo dello statista fu ritrovato riveeso nella sua dacia.

Alessandra Allegritti

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Complice la notte di Giuseppina Manin perde questa partita difendendosi con molta dignità e merito. La scrittura limpida delinea la biografia della pianista Marija Judina. La scrittrice affronta il topos della genialità, il personaggio dall’aspetto sinistro che nasconde, come un Sileno, un talento straordinario, senza cadere nella retorica. La protagonista è una donna di fede e vive con un senso estremo di religiosità e devozione anche la propria vocazione per la musica, l’attivismo politico, l’amore infelice per Kirill e l’affetto per la sua famiglia. Il pianoforte è l’arma della sua militanza politica, la sua salvezza contro i soprusi del regime e il conforto in una vita sfortunata. Incastonati nella narrazione troviamo brani della corrispondenza reale di Marija Judina. La pianista vive sempre sul filo del pericolo, circondata dagli amici intellettuali come lo scrittore Boris Pasternak e la poetessa Anna Achmatova, ma compaiono anche strane figure che la trascinano in esperienze surreali come il trasporto della reliquia di san Sergio.
 

Silvia Vantaggiato

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Breve premessa. Questa è la prima volta in cui ho avuto grossa difficoltà a scegliere un vincitore e alla fine ho scelto Oliva Denaro di Viola Ardone.
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Non conoscevo la vita di Maria Judina e son contenta di aver avuto la possibilità ora. Un personaggio interessante, ribelle, che naviga attraverso la tempesta del regime sovietico senza compromessi, sostenuta dai suoi ideali e l’amore infinito per la musica, l’arte e la conoscenza. Grazie!

Marina Falbo

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Una notte uno dei più feroci dittatori della storia, Stalin, ascolta alla radio un concerto di Mozart della pianista Marjia Judina e vorrà averne una registrazione da ascoltare per placare il suo animo fosco. Con un taglio giornalistico ma abbastanza piatto, il romanzo racconta di una donna ribelle e anticonformista, che ha dedicato la sua vita ad aiutare le vittime del regime. La parte più bella è quella che racconta l’amore di Marjia e Kirill, 40 anni lei, 24 lui, in una società sessuofobica e retrograda. È difficile scrivere di Russia senza essere russi, al romanzo manca infatti spessore nella ricostruzione del contesto storico.

Lucia Romizzi

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Judina Marija,  la pianista, Stalin, il dittatore e a cornice , la Russia comunista, questi sono i protagonisti della narrazione che, partendo da una storia vera, si estende al materialismo storico di Marx ,così come si realizzò nel comunismo russo. Sullo sfondo le persecuzioni, gli orrori di un regime che, per affermarsi, non ebbe timore di reprimere nel sangue ogni forma di dissenso, di epurare intellettuali e compagni di partito,  di annientare ogni nemico.
La narrazione corre su binari paralleli, da un lato la vita della pianista russa e dall’altro quella del capo del partito attraverso la storicizzazione del comunismo russo, con le sue contraddizioni e le sue persecuzioni anche nei confronti di intellettuali e di quanti manifestassero contro il regime. La  storia di una donna dotata di  un eccezionale talento pianistico, ma al contempo indipendente, volitiva, anticonformista e dissidente. Una storia di fede,  di una profonda religiosità che permea tutte  le azioni  di Judina e le sue scelte  coerenti fino alla fine.  Sullo sfondo la Madre Russia, gli uomini, i compagni del partito, gli oppositori, gli scrittori, i musicisti che hanno fatto la storia della cultura di un paese. Ma forse, la protagonista vera è la Musica, che fa da sottofondo a tutta la narrazione,  le cui note accompagnano il lettore che si sente catapultato in un universo sonoro, in cui i personaggi si animano e agiscono all’unisono con la melodia della vita.

Milena Sanzaro

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Libro tutto al femminile, molto coinvolgente la lettura. Una grande scoperta la storia di questa donna russa in periodo staliniano. Una donna che apparentemente può sembrare estremamente bigotta nel suo modo di fare e nel suo modo di vestire quasi fosse una suora. Ma nel corso della lettura si scopre una donna forte, intelligente estremamente sicura si se tanto da sfidare e ammaliare con la sua melodia il temibile Stalin. Un genio della musica, perché Maria Yudina non si limita a suonare pezzi di meravigliosa musica classica sul suo pianoforte, ma con le sue grandi mani ne sviscera l’essenza. Le note le fa sue e ne dà una sua interpretazione catturando l’orecchio di chi l’ascolta penetrando nell’anima scoprendo meraviglia e incanto. Unica nota negativa è che, a mio avviso, il contesto sociale del tempo è i suoi personaggi storici risultano poco caratterizzati. Per questo motivo il lettore potrebbe non sentirsi pienamente coinvolto negli avvenimenti dell’epoca, rimanendo piuttosto sospeso in un elenco di nomi di personaggi illustri di cui non conosce la vera essenza.

Monica Bellante

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Circolo dei lettori
di Castano Primo “Biblioteca comunale”
coordinato da Paola Lauritano e Maria Rosa Gambacorta
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Giovanna Brevi

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Un libro sulla Russia nel periodo Staliniano, quando le notizie uscivano solo se autorizzate dal regime, un libro su una figura femminile, una donna ebrea con un carattere forte, rivoluzionario, un libro sulla musica, quella classica che così poco conosciamo.
E’ il racconto vero della grande pianista sovietica Marija Veniaminovna Judina, definita “la più grande pianista del 900”; nata nel 1899 da una famiglia abbiente ebrea, ha dedicato la sua vita al pianoforte, ai poveri. Sola per carattere e vocazione si convertì alla religione ortodossa da giovane.
Ammirata dai più grandi musicisti e da Stalin, che una sera ascoltando la registrazione del “Concerto per pianoforte e orchestra numero 23 in la maggiore di Morzat K488" ne rimane così colpito “emotivamente”che volle il disco.
Ma nel riascoltarlo le emozioni saranno diverse, le dita non trarranno dai tasti sonorità inedite, misteriose,che affondano in chi ascolta, trasmettendo malinconia e dolcezza, passione e sofferenza.
La registrazione eseguita apposta per lui farà passare per la testa "delle ombre, una folla di uomini piegati, prigionieri in campi di ghiaccio, gli schiavi delle isole Solovki. Deportati per suo ordine, per suo ordine affamati, torturati, trucidati. La musica da funesta e inesorabile si fà preghiera, poi traboccante di ironica felicità”.
Perché per Judina, “la partitura è solo una traccia, la musica non chiede di essere eseguita fedelmente,vuole tornare a vivere attraverso chi la suona, rigenerarsi attraverso chi la esegue e chi l’ascolta. Come uno spirito inquieto, la musica cerca mani, corpi, cuori da possedere capaci di farsi medium, di ridarle voce.”

Angela Furci

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La figura di uno Stalin insonne, colpito dal suono di un pianoforte superbamente suonato si staglia imponente nel romanzo. È la grande Marija Iudina, pianista estrosa e versatile, a interpretare Mozart alla TV di stato. Lui richiede copia della registrazione agli addetti esterrefatti dal richiedente, lui ricompensa l’artista con denaro, che Marija regalerà a padre Pavel perché “la religione è l’oppio dei popoli”. Il romanzo coinvolgente e drammatico si incentrato su questo fatto. Dopo ciò l’artista è licenziata dal Conservatorio, emarginata, ma il suo talento non lo può offuscare nessuno. Amica di grandi uomini della musica e della poesia, rischierà la vita per salvarli, salvata lei stessa dal suo talento. Vestita sempre di nero con scarpe da ginnastica per l’artrite, ha un amore importante per il giovane Kirill, morto durante un’escursione. Privata delle tre dita di una mano, ormai in povertà donerà ciò che le regalano ai poveri. Una grande anima della Russia!

Maria Grazia Arpisella

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Storia di una donna per molti aspetti “straordinaria”, nel senso più letterale del termine, la pianista Marjia Judina, vissuta in modo non convenzionale in una Russia impietosa, punitiva, illusa da un’ideologia totalitaria, come fu quella di Stalin, in fondo per nulla lontana da quella attuale.
Ho apprezzato moltissimo lo sforzo dell’autrice di recuperare una storia di libertà femminile in parte controversa, descritta senza censure né apologia. L’autrice restituisce un ritratto personale, più che storico, di una figura femminile complessa e sfaccettata, che può apparire agli occhi del lettore di vicenda in vicenda un’eroina, una megera, una santa, una donna innamorata e sfortunata, ma soprattutto una grande pianista dimenticata dalla storia, forse proprio perché “non convenzionale” per i canoni del suo tempo e del nostro. Una musicista di grande talento, che subì la censura destinata alle persone ritenute “scomode”.

Ilaria Mossali