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Lettura che racconta in maniera puntuale ma anche scorrevole una pagina triste della storia europea. Una lettura che lascia anche una speranza tramite il racconto di chi è riuscito a fuggire verso la libertà.
Fausto Demozzi
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Mi aspettavo un saggio ma ho trovato un racconto. Naturalmente rientra nella non-fiction, ma seguire parte della vita di una persona è un modo inaspettato per raccontare una parte della storia di cui molti, soprattutto quelli della mia generazione, che di Germania ne hanno sempre conosciuta una sola, non sanno praticamente nulla.
Essendo un’amante dei saggi storici mi ha colpita molto positivamente.
Elisabetta Di Stefano
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Il Muro di Berlino: una barriera visibile che per 28 anni, dal 1961 al 1989, ha diviso in due la città, separando le due Germanie nate dopo la fine della seconda guerra e mondiale e la sconfitta del nazismo. Si trattava di due mondi diversi: la RFT, capitalista e proiettata verso il futuro, e la RDT, che ha riprodotto
il regime autoritario dell’URSS. Era uno Stato che, dietro un’apparente efficienza (casa e lavoro garantiti a tutti) condizionava ogni aspetto della vita dei cittadini, comprese le attività sportive e ludiche, arrestando chi non si conformava al regime. Da uno Stato tanto autoritario era difficile fuggire, ma il Muro di Berlino è stato teatro di moltissimi tentativi di fuga, riusciti e non, spesso eseguiti con mezzi di fortuna (anche in mongolfiera!), spesso accuratamente pianificati, tutti animati dal desiderio di riconquistare la propria libertà. Dopo un’accurata ricostruzione del contesto storico che ha dato origine al Muro, l’autore riporta vari casi di tentativi di fuga, riusciti o meno, ma sempre narrati con un ritmo avvincente che appassiona il lettore. Molto interessante è anche l’intervista a Gunter Wetzel, protagonista dell’ingegnosa fuga in mongolfiera, che induce a riflettere sul valore che la libertà ha nella vita di ognuno di noi.
Benedetta Alessandra Bertolino
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Mi è piaciuto leggere questo libro perché ho imparato. Mi sono fermata sulla storia di un confine, sulla sua creazione, sulla vita che si sviluppa attorno, sul suo superamento e sulla sua fine. Il muro era un confine e questo saggio ne affronta in maniera lineare e con un linguaggio chiaro tutti gli aspetti senza tralasciare, con empatia rispettosa, le storie di chi ha provato a superarlo. Mi piace la scelta di partire dal confine, da un elemento architettonico per arrivare ad allargare l’orizzonte alla Storia.
Alessandra Barone
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Interessante, un racconto su uno dei tanti muri edificati per separare le persone, probabilmente il muro di Berlino rimane nell’immaginario collettivo della mia generazione (1959) una forte icona che rappresenta l’epoca della guerra fredda.
Guido Vicentini
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Saggio sulla DDR di buon livello.
Angelantoni Roberto