< Contro Ulisse. Un eroe sotto accusa di  Monica Centanni (Salerno)

Qui di seguito le recensioni di ControUlisse raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Non ho alcun dubbio riguardo al libro a cui assegnare il mio voto: ’Contro Ulisse’ di Monica Centanni. Fin da bambino sono appassionato di mitologia greca e la figura di Ulisse (soprattutto nella sua rilettura dantesca) mi ha sempre affascinato profondamente: del resto, ritengo che il modello ideale di guerriero a cui si dovrebbe richiamare l’intellettuale contemporaneo non sia Achille ma proprio Ulisse, dotato di quella mètis, quell’intelligenza arguta capace di edificare sentieri insoliti e connessioni inusuali tra vari aspetti della realtà, andando magari anche a rovistare nella polvere accumulatasi sotto quel tappeto di parole che è, in fin dei conti, il mondo per noi esseri umani. Eppure, anzi forse proprio per questo, il j’accuse della Centanni mi ha colpito per originalità e stile. Attingendo principalmente alle tragedie di Euripide ed Eschilo, Centanni ci offre una successione di vividi quadri, dando voce a una serie di personaggi dolenti che in un modo o nell’altro hanno subito lutti e sofferenze a causa degli inganni, dei sotterfugi o delle meschinità di Ulisse. Le parole di Aiace, Teti, Calipso, Palamede, Nausicaa, Ecuba, Polissena, Nauplio ed Eupite, vibranti di intensità e pathos grazie alla maestria dell’autrice, costituiscono un ring dal quale Ulisse, attaccato su più fronti, esce decisamente malconcio, mentre altre figure storicamente esecrate, come i Proci, vengono riabilitate. Tuttavia, Ulisse vivrà a lungo grazie alla mutabilità e alla flessibilità del suo ingegno, della sua mente colorata (per usare un’espressione di Pietro Citati) e in ultima analisi del suo linguaggio ricco di sfumature che gli permette di seguire le circonvoluzioni sinuose dell’evento e di venir fuori dalle situazioni più disperate, a costo di seminare vittime lungo la strada. Ulisse non è l’eroe classico che affronta le avversità di petto, faccia a faccia, ma è un uomo che non si fa scrupoli ad agire nell’ombra, per vie traverse, spesso subdole e per questo è più simile a tutti noi. Nella rielaborazione della Centanni, Calipso si mostra come tessitrice del tempo, colei che fa in modo che duri per sempre, mentre Ulisse, che è un mortale, crede al passato e al futuro, crede al tempo che prima o poi presenta sempre il conto. E allora, vengono in mente i versi della meravigliosa ‘Sentimento’ degli Avion Travel: "Tempo che non passa mai, ci cercò, ci trovò".

Ivan Corrado

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Scrittura brillante e suggestiva (con qualche compiacimento di troppo), più da pièce teatrale che da saggio (ma tanto di cappello alla puntualità delle fonti citate...)

Gabriella Assirelli

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Una lettura estremamente piacevole e scorrevole che decostruisce il mito dell’eroe omerico attraverso le testimonianze di personaggi di cui i libri di scuola parlano ben poco.

G.B.

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Il saggio “Contro Ulisse” non mi è proprio piaciuto, l’ho trovato noioso e non riesco a capire le motivazioni che hanno spinto l’autrice alla sua scrittura. La tesi che l’autrice ci riporta, in estrema sintesi, è che l’Ulisse descritto da Omero come l’eroe greco al quale si riconosce, sopra ogni altra dote, l’astuzia che lo porta, fra l’altro, ad architettare la costruzione del cavallo che determina la caduta di Troia, sia in realtà un essere vile e brutale capace solo di intrighi e bassezze. L’autrice quindi ricostruisce una serie di personaggi e situazioni basandosi sui testi degli autori tragici a Omero successivi che testimoniano la sostanziale negatività dell’eroe omerico. La domanda che viene spontanea è: la figura di Ulisse descritta da Omero (o chi per lui abbia scritto Iliade e Odissea) è stata contestata da autori successivi che delineano Ulisse in un modo totalmente diverso. E allora? In ogni epoca o periodo storico la morale e il senso comune possono cambiare ed è chiaro che lo stesso personaggio/evento possa essere visto in una luce diversa. Le vicende descritte come prova delle colpe e della bassezza di Ulisse, ancorché ben descritte, a me sembra che si traducano quindi in un mero esercizio di stile senza costrutto alcuno.

Sandro Fuzzi

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Un saggio ben scritto che si legge d’un fiato, molto originale nella scrittura. Solo due punti deboli: personalmente, avrei voluto conoscere il punto di vista di Penelope e di Telemaco, su Ulisse.
Secondo punto: richiede, nella lettura, una profonda conoscenza della letteratura greca antica, in particolare delle opere classiche. Ho dovuto dare fondo a tutte le reminiscenze scolastiche.

Letizia Buccini

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Il saggio è interamente dedicato alla figura di Ulisse. A parlarcene sono molti dei personaggi che hanno incrociato le proprie vite con la sua è che ci offrono u a panoramica soggettiva su quelle che sono le accezioni negative di questa affascinante figura mitologica.
Si percepiscono il dolore, la rabbia, le sofferenze inflitte dal re di Itaca ai vari personaggi e, soprattutto, le mille sfaccettature che, a distanza di millennio, rendono ancora così affascinante questo personaggio letterario

Giorgia Recchia

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In questo libro Ulisse viene "fatto scendere dal piedistallo", non è un eroe, è umano, ha colpe: mente, corrompe, tradisce e uccide.
Dalle fonti antiche emergono le voci di alcune figure secondarie le cui vite sono state stravolte da Ulisse, che si scagliano contro di lui.

Marica T. Rocca

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" Contro Ulisse " è una delle tante letture che si sono date del mito di Ulisse e che ne arricchisce il ventaglio. E’ senz’altro molto interessante e offre buoni spunti di riflessione. La scrittura è scorrevole e piacevole e ho apprezzato le dettagliate fonti.

adele calitri

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Contro Ulisse è un libro ben scritto, che ci porta negli intrighi e vicende di uomini e Dei dell’antica Grecia, guidandoci con commenti che danno luce all’intreccio. Molto bello per vedere le passioni umane in azione, e le loro conseguenze. Lo stile insolito e partecipato è molto gradevole.

Laura Sabbadin

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Contro Ulisse di Monica Centanni è un libro che mette sotto una ottica diversa la figura di Ulisse, eroe di Omero. Qui viene descritto come una figura politica di oggi, vile, traditore, corruttore andando in una direzione opposta all’ eroe intelligente e avventuroso dei poemi. Il libro è una vera sorpresa, in positivo, scritto bene, molto ligio alle descrizioni dell’ antichità di Ulisse e dei personaggi greci più famosi. Consigliato

Andrea Antinucci