< Delitti e castighi di  Gianfranco Gambarelli (Armando)

Qui di seguito le recensioni di DelittiECastighi raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

* * *

 

Storie brevi raccontate in maniera essenziale, con un linguaggio diretto, uno stile semplice e asciutto ed una trama lineare.

Francesca Salvarezza

* * *

 

Purtroppo ho difficoltà a trovare qualcosa di positivo in questi racconti. Forse la volontà di raccontare storie senza il peso della moralità o del giudizio. Tentativo però che si arena in una narrazione troppo scarna e meccanica.

Marina Falbo

* * *

 

Come se avesse trovato un faldone di documenti nell’archivio di un detective, l’autore apre con la
cronaca di come realizzare un attentato rivendicativo. Un lavoro certosino (e noioso) di indagine per fare percepire al lettore quanto sia fortemente desiderata la vendetta dal protagonista di uno degli 11 racconti. Mesi e mesi di lavoro, inclusa la ricerca di fondi, per la sua pianificazione.
Sembra che l’autore, conosciuto per altri saggi di maggior spessore, si sia voluto concedere la libertà di mettersi alla prova nel tentativo di realizzare una raccolta narrativa, che non si può definire giallista, perché priva della suspense necessaria, lasciando l’amaro di possibili trame irrealizzate per la fretta di pubblicare la cronaca di un commissariato.

Anna Agata Mazzeo

* * *

 

La scrittura è scorrevole, aiutata certamente dallo stile ricco di dialoghi che tengono vivo il ritmo dei racconti. Alcuni mi sono piaciuti perché non scontati e con una buona architettura della storia. Ho rilevato alcuni errori di battitura.

Simonetta Sampieri

* * *

 

Forse è una forma nuova che non ho capito, ma scarnificare il racconto per lavorare solo sui dialoghi è una scelta che mi ha disturbato.
Questo stile da verbale di polizia manca del tutto di atmosfera, di profondità, di vivacità. Anche le trame sono di maniera, senza mai uno scarto verso un qualche spiraglio che stimoli una riflessione, o almeno una curiosità.

Anna Manzato

* * *

 

Resoconto freddo e troppo denso. Ben congegnato dal punto di vista della sequenza di avvenimenti, ma i personaggi mancano di spessore e la narrazione è eccessivamente schematica.

Giacomo Biasotti