< Diario di una ragazza per bene di  Elsa Emmy (Armando)

Qui di seguito le recensioni di DiarioDiUnaRagazzaPerBene raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Diario di una ragazza per bene di Elsa Emmy ha un intento chiaro e dichiarato nella prima pagina del libro “Questa narrazione, quasi un lungo racconto strutturato all’interno di una tela di piccoli eventi, è lo spaccato di un’epoca che abbraccia vari momenti storici, più che altro convergenti nella trasformazione sociale verificatasi con gli ultimi respiri della famiglia patriarcale. Verranno poi i pericoli e i disagi determinati dalla guerra e, con la sua fine, gli albori di una nuova società.”
L’autrice ripercorre la vita di Franca, nome che significa schietta, leale, sincera, simbolo di cosa leggeremo ovvero l’onesta narrazione dalla sua infanzia fino all’età adulta, sempre accompagnati dal suo atteggiamento ribelle e trasgressivo, che si riflette anche nella scelta stilistica dell’autrice.

Beatrice

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Circolo dei lettori
di Lanciano “Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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L’ autore lascia nel dubbio se il diario di Franca  sia vero o falso.  In realtà poco importa, perché veri e i genuini risultano essere le emozioni,i sentimenti , i  sogni da ragazzina passando attraverso le  prime delusioni da adolescente della protagonista. Meno credibile la scelta finale del suicidio come a voler rappresentare la dissoluzione di un mondo, di una vita che forse non è quella che avrebbe voluto. Il mondo circostante si trasforma velocemente insieme alla protagonista. Crescendo Franca cambia il nome e  cambia anche  la società materiale  attorno a lei  ma non la mentalità, non la violenza maschile…..tanto da far esclamare al lettore e che cavolo ma tutte a lei capitano!!!!!La genuinita iniziale del romanzo nel corso della lettura va perdendosi.. diventando ripetitivo e scontato…..come un cibo che si digerisce male.

Elvira Martelli

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Franca, la protagonista del romanzo, contrappone il suo diario da bambina e le sue riflessioni da adulta al diario di una vecchia signora che, giunta a 93 anni, vuole mettere ordine nelle sue cose prima di andare via. La sua lunga vita offre all’autrice la possibilità di ripercorrere, con efficacia, le complesse vicende personali e sociali di una grande famiglia di possidenti agrari della Sicilia di fine ottocento descrivendone dimore, consuetudini, costumi, specialità culinarie, rapporti con "la servitù ", riti di conserve stagionali, mutamento dei bei paesaggi allo scorrere delle stagioni... mentre  passano gli anni ed arrivano, per la signora,  i primi amori.  Insieme alla sua storia scorre la grande storia italiana: le lotte sociali e politiche di quegli anni, il liberalsocialismo, il fascismo, la guerra, la fame, l’arrivo degli " alleati", l’autonomismo siciliano. Alla storia della signora fanno da contrappunto le considerazioni di Franca, donna moderna soffocata da amarezze e delusioni legate ai suoi amori, al lavoro, al sindacato, al " Partito", la sua voglia di lasciarsi tutto dietro le spalle scrivendo " tredici lettere di dimissioni". Nei suoi giudizi negativi Franca finisce per ricomprendere anni importanti per la crescita dei diritti delle donne, della loro autodeterminazione e della loro libertà senza fornire, tuttavia, elementi utili a comprendere da quali problemi originano i suoi giudizi, cosa le è effettivamente accaduto, impedendo di fatto a chi legge  di provare a condividerli. L’autrice presta molta attenzione nell’illustrare le vicende di vita della vecchia signora ma non altrettanta rispetto alla sua, limitandosi ad esporre, in sintesi, una posizione di fatto nichilista. Terminata la lettura, in chi legge resta l’impressione di una incompiutezza narrativa ed esistenziale; le due protagoniste sembrano aver attraversato gli anni senza saper scegliere il loro cammino,  due " bambole di pezza" travolte da eventi personali e sociali. Non si possono sottacere, infine, alcune ineleganze linguistiche che avrebbero potuto essere eliminate.

Luigina De Santis

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Il diario di una ragazzina, le riflessioni di un’adulta. Storie individuali e storia sociale  in questo romanzo di formazione che gioca sulla veridicità della protagonista, Franca, e sull’abilità narrativa di tenere insieme oggettività e soggettività.

Edvige Ricci

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Un racconto lungo che, se pur denso di suggestioni, non suscita molta empatia. Troppo ricco di eventi e troppe distanze temporali tra i vari momenti storici, che si intersecano via via.
Il racconto attraversa anche la guerra, con le sue amare vicissitudini, e analizza gli sconvolgimenti di una crescita, descritti nel diario di una ragazza; però, anche se interessante sotto vari aspetti, non diventa trascinante.

Franca Pierdomenico