< Diluvio digitale di  Omar Sabry (Robin)

Qui di seguito le recensioni di DiluvioDigitale raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Chi non ha mai desiderato di poter andare in stand- by? Personalmente mi è capitato di sperare nell’invenzione di un qualche congegno capace di interrompere l’incessante flusso di pensieri ma saremmo ancora noi se questo accadesse? Se tutto ciò che siamo stati sino ad un istante prima addirittura fosse resettato? È forse intorno a questo interrogativo che ruota Diluvio digitale. Uno di quei libri che potrebbe non piacere immediatamente soprattutto se non si è appassionati di intelligenza artificiale o non si mastica il gergo di questo affascinante mondo. Eppure, capitolo dopo capitolo inizi a mettere insieme i pezzi del racconto e finisci per esserne affascinata tanto da volerne capire sempre di più. A fare da cornice è una San Francisco del futuro, nella quale le vicende personali dei due protagonisti, il programmatore Matthew Hickok e il filosofo digitale Oliver Crocket, si intessono con quelle della loro creazione “Unica” (un’intelligenza artificiale). È un libro da leggere tutto d’un fiato quello di Omar Sabry, dalla trama lineare e una sintassi impeccabile, capace di farti interrogare su uno dei più antichi dilemmi morali della nostra esistenza ovvero sul cosa sia giusto e cosa sia sbagliato; oltre che illuminarti sulle possibilità delle nuove tecnologie e i rischi etici ad esse connesse. Tra i personaggi quello che più mi ha colpito è stato Steve un anello di congiunzione tra la “vecchia” e la “nuova” realtà. Letta l’ultima parola del testo mi sono commossa in quanto il vuoto provato da Matthew a seguito degli eventi è quel vuoto che si prova ogni qual volta tenti di trattenere qualcuno o qualcosa che è altro da te.

Gessica Scollo

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Romanzo sull’intelligenza artificiale che analizzare in gran parte l’etica e la morale (il giusto e li sbagliato) dell’interazione uomo/macchina. Romanzo ben scritto e coinvolgente.

Rosita Pregnolato

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Pensavo fosse il solito romanzo simil fantascienza .. e poi un’esplosione! Avvincente, mai scontato, mai banale e con una trama che sorprende
L’epilogo fa riflettere, dà una bella scossa

Maria Nadia Vitiello

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Un fantasy non troppo distante, data la collocazione temporale nel 2045. Scrittura semplice e scorrevole senza guizzi. La storia dei programmatori di Unica e di Unica stessa è come una favola e offre spunti di riflessione sull’intelligenza artificiale, sulla solitudine umana, sui sentimenti che anche un sistema operativo potrebbe avere. Troppo utopistica la pace nel mondo e l’armonia tra i popoli dovuta all’avvento del nuovo internet. Nel l’insieme trovo che l’autore si sia troppo ispirato a “Her”.

Marina Leuzzi

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Difficile non affezionarsi ai personaggi, in particolar modo ad Unica, intelligenza artificiale più umana di quello che si possa immaginare.
Molti spunti su cui riflettere riguardo al nostro mondo, si legge con piacere.

Virginia Bigaran

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ho apprezzato molto i risvolti etici del romanzo, che mi hanno portata a farmi delle domande durante la lettura.

Linda Politi

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Ambientato in un futuro presumibilmente prossimo, il romanzo ci pone di fronte a un mondo in cui la tecnologia raggiunge avanzati livelli di sviluppo, facendoci riflettere su questioni che non sono poi così tanto estranee al nostro presente con un stile accattivante e moderno.

Giulia Muccioli

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Sono una mediocrissima utente digitale, e "aiutanti" come Siri o Alexa non entrano nei miei interessi, quindi, iniziandi la lettura di "Diluvio Digitale" non avrei proprio pensato di votarlo. Invece mi ha affascinato che Unica "creata allo scopo di servire" (ovviamente I.A. femminile) riesca non solo a creare di suo, ma alla fine diventi quasi una Grande Madre/"coscienza universale" che aiuta i suoi figli, li educa (puoi esprimerti come vuoi, litiga pure, ma l’odio è in ogni forma VIETATO) e li conforta (Unica che canta una melodia consolatoria a Matthew).
Mi è sembrata una metafora del riscatto della Donna in atto, per quanto coi suoi limiti e forse solo in Occidente (difatti nessuno, perfino Russi e Cinesi, riescono a ricreare una loro Unica).
Una lettura comunque scorrevole e piacevole.

Antonella Fagherazzi