< Diritto o barbarie. Il costituzionalismo moderno al bivio di  Gaetano Azzariti (Laterza)

Qui di seguito le recensioni di DirittoOBarbarie raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ho letto il libro con molto piacere perché, da profana, ho apprezzato il carattere divulgativo sia del linguaggio che della struttura del testo. Le note esplicative sono infatti collocate in fondo al volume, in una sezione apposita, proprio per non distrarre il lettore.
Per quanto riguarda il contenuto, il testo esprime in modo chiaro ed esaustivo concetti logici che altrimenti potrebbero risultare ostici, essendo anche suffragati da esempi tratti dalla vita quotidiana di ciascuno di noi. La lettura ha stimolato in me la riflessione sui concetti, come appunto quello della gerarchia e della meritocrazia, permettendomi di ampliare il mio livello di conoscenza sui rudimenti del diritto, ripetto ai quali posso considerarmi assolutamente neofita.

Manuela Brattoli

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Certamente si tratta di un testo che pone sul tappeto numerosi problemi, numerosi sono i riferimenti al pensiero di Vico o altri (da Pasolini a Aristotele, a Shuman, Gramsci ecc.) Sono individuati numerosi problemi di notevole attualità ma, tranne rari casi, ad esempio per ciò che riguarda il sistema elettorale ritenuto più valido, mancano le soluzioni e meno che mai ci sono espliciti riferimenti alla situazione politica italiana. E’ proprio vero, come dice l’autore, che ci si muove senza una meta precisa e che il regresso è sempre in agguato. Si fa riferimento agli scontati principi della rivoluzione moderna. L’autore scrive “reagire, come… anzitutto evitando di semplificare”. Alla fine si ha la sensazione che, tranne che per la parte su Vico, questo testo costituisca un esercizio di dubbia utilità.

Francesco Arcidiaco

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Strumento prezioso e stimolante per un confronto con i nostri atteggiamenti e comportamenti, quelli degli altri e con le prospettive-traguardi di un futuro da scrivere.

Stefano Pasquinucci

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Il testo di Azzariti, come d’altronde anche il secondo testo della sfida, invita il lettore-cittadino, se non consapevole quanto meno caldamente invitato ad esserlo appieno, a compiere l’attraversamento di un fiume, vincendo la sfida/le sfide che la costituzionalità, in tutta la sua forza, li pone davanti. Molto tecnico in alcuni passaggi, trasmette molto pathos nel suo svolgersi ma in alcune pieghe è fin troppo specialistico. Merita comunque ampio successo, vista la delicatezza del tema.

Antonella Marzo