< Dispassione di  Maria Laura Rosati (Liberilibri)

Qui di seguito le recensioni di Dispassione raccolte col torneo 'nar' (tutte le fasi)

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Pur avendo ricevuto questo libro in formato PDF, mi immagino comunque di sceglierlo in libreria. Dispassione è un titolo che richiama l’attenzione: è un po’ strano, dice tutto e nulla. Il primo pensiero va alla passione, per poi comprendere immediatamente che, in realtà, è il suo opposto. Il prefisso ’dis-’ è la chiave di questo libro che sa di tristezza. Le prima pagine, infatti, raccontano quel sentimento di fastidio quotidiano che probabilmente in molti proviamo, ma che ci costringiamo a soffocare.
C’è questa sorta di ’sistema numerico’ che inizialmente confonde, per scoprire, poi, che in realtà orienta. L’autrice è stata molto capace nel mettere in scena questa storia, ma soprattutto nel farla vivere al lettore come fosse propria.

Carmela M.

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Di questo romanzo ho apprezzato la scelta tematica che fa perno sull’originalità della protagonista, apparentemente consapevole di sé ma ignota a se stessa per il fatto di non conoscere le cause vere e remote che hanno fatto di lei una donna solitaria e “cattiva”, ostile al mondo e alle persone.
Il romanzo è sostanzialmente diviso in tre parti. Nella prima Fiamma, voce narrante, dà conto della mancanza di memoria dei fatti passati della sua vita, di cui noi lettori, insieme a lei, non conosciamo l’origine e questa condizione che risale assai indietro nel tempo, unita alla perdita di memoria a breve termine che potrebbe essere invece determinata, ma anche no, da uno stato di degenerazione cognitiva dovuto all’età, provoca in lei un enorme vuoto identitario: il risultato è che Fiamma non sa chi è perché non sa chi è stata. Alla vigilia dei fatti narrati, questa condizione cronica e consolidata nel tempo annulla anche il senso del suo presente e sembra, oltre che inesplicabile, irredimibile.
Nella seconda parte si verificano circostanze improvvise e impreviste che, attraverso lampi intermittenti di memoria, le restituiscono la consapevolezza del suo essere stata madre e della perdita traumatica di una figlia di cui però non riesce a rivedere il volto. L’amore ritrovato per la figlia perduta la spinge a cercare di risalire dal fondo dell’oblio per scoprire finalmente la verità. Per farlo Fiamma si apre e si affida all’aiuto di perfetti sconosciuti. Questa è la parte meno riuscita del romanzo perché scarsamente credibile, a partire dai dialoghi che sembrano piuttosto innaturali. Più interessante la terza e ultima parte, per il colpo di scena che svela la vera natura del trauma e i fatti ad esso conseguenti, anche se la volontà di costruire un happy end che non solo riscatti ma addirittura compensi tutti gli attori della vicenda di tante sofferenze passate, porta ad una conclusione affrettata e poco rispettosa della complessità dei fatti narrati.
Molto bella e poetica è la ricerca dell’immagine della figlia perduta nel volto della giovane del disegno di Leonardo.

Rita Turrini

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Una donna psicotica, soffre di amnesia e ha evidenti problemi con il mondo. Per sopravvivere ha la necessità di contare. La descrizione psicologica del personaggio è stupenda ma tratti inquietante e il ritmo del raconto è incalzante e si arriva al punto di non riuscire più a mettere in pausa la lettura e si finisce il libro tutto d’un fiato. Bellissimo.

Mattia Valenti

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"Mi chiamo Fiamma, e sono cattiva. Non sono stata sempre così, credo, ogni tanto la mia mente ha strani ricordi, tenerezze, turbamenti, lacrime. Forse. Non ne sono sicura. Magari l’ho solo sognato. Una volta, molto tempo fa, avevo un’altra vita, poi è arrivato il vuoto."

Questo l’incipit di Dispassione, termine derivato dall’inglese che implica un distacco da ogni accadimento della propria vita. La protagonista, Fiamma, per sua stessa ammissione è cattiva ed egoista: nella sua vita ha pochissime persone vicine, di cui non si cura. Scopriamo presto, spinti dal flusso della narrazione in prima persona, che questa enorme alienazione è causata da un vuoto dentro a cui Fiamma si è persa, un’amnesia che ha risucchiato tutto il suo passato lasciandone solo qualche traccia sotto forma di sogni. Questa situazione di stasi viene presto spezzata e Fiamma inizia a indagare la sua vita, inseguendone le trame attraverso il tempo e lo spazio, trascinando il lettore in una concatenazione di eventi dal finale sorprendente.

Ilaria Brandi

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano“Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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Fiamma, con “disturbi di amnesia dissociativa e in parte sistematizzata, retrograda selettiva”, parla di sé e racconta le sue ossessioni e le sue difficoltà ad avere relazioni con gli altri esseri umani: a causa di un trauma è senza memoria e completamente priva di emozioni. Fino a quando, durante un viaggio, la memoria a poco a poco riaffiora e tutti i tasselli si mettono in ordine. La prima parte del romanzo è molto avvincente poiché ci fa entrare nelle tortuosità mentali di Fiamma; la seconda parte scorre su binari forse un po’ più banali e quindi risulta meno avvincente.

Annamaria Ciarelli

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Chiari “I MiseraLibri – Biblioteca di Chiari”
coordinato da Alice Raffaele
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Frasi brevi, rapidi flash, ostinati e incomprensibili rituali, elenchi da scorrere rapidamente, alla velocità delle sinapsi cerebrali; i viali tortuosi della mente vengono dipinti a pennellate confuse, mi trovo catapultata in questo mondo sconosciuto, dopo un primo impatto di stupore e confusione, mi ambiento e vengo rapita, coinvolta in questo incedere che diventa familiare con il progredire di questo monologo interiore.
Leggendo sembra di essere lì accanto alla protagonista, nella sua mente; la mente che cerca di difenderla dalla sofferenza, ma che, allo stesso tempo, la condanna a una vita anestetizzata; fino a quando, da una piccola crepa di questa sofisticata costruzione, lascia passare il raggio di luce che mostrerà quel passato dimenticato.
Una cascata di emozioni descritte in un romanzo introspettivo che prova a raccontare un complicato meccanismo della psiche umana.


Rachele Baresi

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Circolo dei lettori
di Palermo “Eutropia”
Coordinato da Rosana Rizzo
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“Dispassione” è il secondo romanzo di Maria Laura Rosati, una dermatologa con la passione per la scrittura, seganalata al premio Campiello, i diritti d’autore di questo libro saranno interamente devoluti all’Associazione “Mi fido di te “ che si occupa di animali in difficoltà, segno che la passione rimane pura e non mera autocelebrazione.
Il libro è ben scritto ha un ritmo incalzante,  prende e  fa entrare subito nella dinamica dei fatti, nel mondo di Fiamma donna cattiva e cinica che si dipinge peggio di quel che è. Siamo di fronte ad un romanzo  ‘giallo’ nel senso che il delitto che è avvenuto e di cui si devono scoprire le dinamiche è successo proprio all’interno dell’anima dell’algida Fiamma.
In realtà la protagonista, all’ inizio della narrazione,  non si accorge nemmeno del delitto avvenuto, grazie all’ amnesia totale che la fa vivere da molti anni, in un oasi salvifica di appunto Dispassione. Mancanza di empatia,impossibilità di mentire, giudizi e pensieri a briglia sciolta e senza pietà alcuna per nessuno,  ossessione e controllo tramite i numeri che compongono le lettere delle parole che la aiutano e che rendono sicura la protagonista nei suoi momenti no,immersa in un mondo minaccioso di germi ...
Si vive tutto questo grazie ad una narrazione incalzane e scorrevole, alternata a ritmi spezzati o eccessivamente rallentati, esattamente come avviene nella mente di Fiamma , infatti si pensa,si sente e  si conta insieme a lei.
Poi un giorno, nonostante la sua abitudine a richiudersi in se stessa, una visione che arriva dal passato le apre una breccia, un passaggio nel tempo e  Fiamma si ricorda di essere madre. Così comincia il processo di scongelamento e di ricerca /ricordo degli indizi per scoprire cosa sia successo nel passato. Il ritmo è pressante e interessante,uno scavare dentro l anima ferita di una donna che deve sapere, ma che contemporaneamente  sa quanto le costerà in termini di dolore tutto ciò. Per fare questo passaggio la sua vita si popola di pochi personaggi, ma essenziali, che non la lasciano sola e che la accompagnano in questo viaggio nel tempo, in maniera certosina e chirurgica. Il lettore è coinvolto nella risoluzione del mistero e accompagna la novella Alice di Carroll alla ricerca del suo passaggio, il buco nel terreno, la tana del coniglio che le permetterà di passare da un livello ad un altro del tempo anche con l’aiuto  di spiegazioni  esoteriche che lasciano il dubbio tra il reale e l’immaginifico.
Molto bella, profonda, coinvolgente e arricchente la fatica di scavare dentro di se e la paura di trovarsi di fronte a se stessi, a chi che si è adesso e a chi si era nel passato di cui si è dimenticati.

Serena Crifò

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Circolo dei lettori
di Grottaferrata “Un libro al mese della biblioteca comunale”
coordinato da Lucia Zenobi e Cinzia Silvagni
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E’ la storia di una donna rinchiusa in se stessa e isolata dal mondo: è una storia di rinascita. Fiamma ha paura del mondo e evita il contatto con le persone, anche chi prova a starle vicino. Una serie di eventi, in parte casuale, comporterà una metamorfosi, dalla Dispassione(“La dispassione, la condizione per lasciarsi alle spalle la propria realtà, il biglietto di viaggio per altri mondi, reali o immaginari. Mi viene in mente all’improvviso che tutti siamo sempre in viaggio, alla ricerca di qualcosa che abbiam operduto o non abbiamo mai trovato”) in cui è caduta, che le farà riavere il contatto con la realtà e a ritrovare se stessa.

Salvatore Spano’ Greco

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Dispassione è la storia di Fiamma, una donna che si definisce "cattiva", rinchiusa in se stessa, psicotica ed ossessiva, a cui non interesse la compagnia di nessuno, neanche dell’amica Valeria che cerca di starle vicino. E’ ossessionate dai virus e batteri ed è per questo che ha annullato qualsiasi rapporto con gli altri esseri umani.
In seguito ad un evento traumatico Fiamma non ricorda quasi nulla della sua vita passata, soltanto a sprazzi riemergono in lei sensazioni e immagini sfuocate.
Attraverso un viaggio verso il passato alla ricerca della verità che le causerà dolore, disperazione, sconforto, dubbi... riuscirà a ricostruire la sua vita, rinascere e a ritrovare se stessa.

Baronciani Roberta