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Apprezzo molto lo stile giornalistico utilizzato in questo saggio. Il tema delle periferie mi ha sempre affascinato. Il concetto più importante che mi ha trasmesso questa lettura è quello di continuo mutamento geografico e culturale del concetto di "lontano dal centro" inteso non solo come cuore urbano ma anche di centralità economico sociale e culturale.
Silvia Teggi
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Questo libro parla di periferie urbane,della fatica del vivere in contesti sovrappopolati e degradati.,in cui non si capisce se il degrado sia causa o conseguenza. Il fenomeno sembra autoalimentarsi. Non ci sono differenze tra nord e sud. Il disagio e’ trasversale. Emerge il conflitto tra profitto e realta’ ,lo scollamento tra chi progetta e comanda e il popolo, tra la teoria e la pratica. Le periferie si salvano solo grazie alla tenacia e alla volonta’ di poche generose persone che con le loro iniziative portano avanti dei progetti. Cosa lascia questo libro? un retrogusto amaro,un grande senso di precarieta’ e la netta sensazione di un’occasione mancata.
Stefania Motti
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Leggere del mondo delle periferie l’ho trovato nostalgico perché cresciuta anch’io in un quartiere (“i capannoni”) di periferia un po’ disagiato.
Sicuramente un saggio di oltre 200 pagina non può essere esauriente ma forse nemmeno un enciclopedia sarebbe sufficiente.
Manuela Barigazzi
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Laurentino 38, Tor Bella Monaca, Corviale (Roma); San Berillo (Catania); Marghera e Porto Marghera (Venezia); Barriera di Milano (Torino); Scampia (Napoli). Sono le periferie scelte (in modo esemplare, perché rappresentano situazioni di marginalità almeno in parte non sovrapponibili) per parlare di dove ricomincia o, meglio, può ricominciare la città. “Detto in altri termini” – cito le parole dell’autore – “dalle periferie, dai quartieri afflitti da una condizione periferica possono partire processi capaci non solo di alleggerire le sofferenze di quei luoghi, ma di contagiare virtuosamente il resto della città”. Si tratta di un insieme di storie, di esperienze raccolte dalla viva voce dei protagonisti: architetti, urbanisti, sociologhi, borgatari, occupanti abusivi di scantinati, corridoi, negozi convertiti in abitazioni precarie, volontari laici ed ecclesiastici, giovani, meno giovani ed ottuagenari. Un reportage documentato, serio e onesto che deve essere letto da chiunque abbia una coscienza civile.
CESARE FOGAZZAesare
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Bellissimo reportage sui luoghi più derelitti delle città italiane, spesso abbandonati dalla politica e dalle amministrazioni cittadine ma in grado di mostrare aspetti di queste realtà di grande interesse per l’impegno di persone (spesso donne) di grande spessore umano.
Manuela Massenz
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Mi aspettavo una riflessione che dal caso specifico ampliasse il discorso sulla questione delle periferie, dei loro problemi e delle possibili soluzioni, invece il saggio si perde nel raccontare la storia ed i dettagli della periferia di Roma in primis e poi di singole città, ma più con una funzione aneddotica e quasi turistica che altro...